La guerra dei poveri
Sempre più spesso, purtroppo, sono testimone di sfoghi di amici/che musicanti, artisti, creativi ecc. riguardo una bassa considerazione nei confronti del loro lavoro. Sempre più spesso, per i padroni del vapore, dovrebbero lavorare per un pezzo di pane, per il rimborso spese o, ancora meglio, GRATIS (“accontentatevi di far curriculum”, si sentono dire da chi intanto con loro fa i soldi). Certo, questa è la condizione nella quale viviamo quasi tutti, non solo gli artisti. L’epoca del neoliberismo trionfante, della precarietà, dei prezzi che salgono e degli stipendi e salari fermi, di chi non arriva alla terza settimana e di chi manco comincia… però impressiona sentire che anche nel dorato mondo degli artisti succedono cose così. Un buon esempio è il documentario dell’amica Ila, giovane musicante/creativa ideatrice di LA GUERRA DEI POVERI “volevo fare il musicista …”
VAI QUI http://www.myspace.com/laguerradeipoveri PER ALTRE INFO, SCARICARE E DIFFONDERE IL DOC ...
VAI QUI http://www.myspace.com/laguerradeipoveri PER ALTRE INFO, SCARICARE E DIFFONDERE IL DOC ...
Etichette: Cinema, Documentario, Ila, Musicanti, Neoliberismo, Precarietà, Rock
11 Commenti:
è una vera situazione di merda.
io per diffondere un po' il mio libro dovevo girare a presentarlo, ma essendo il sottoscritto 1)restio a presentare il libro 2)essendo poco distribuito, il libro è praticamente rimasto sconosciuto, tranne per qualche recensione.
lo sapevo che sarebbe stato così, ma non proprio proprio proprio così.
and
www.wrong-.splinder
@ Ila: Clap clap clap, complimenti a Ila!!
@ anonimo: qual è il tuo libro? Fammi sapere, sono sempre a caccia di libri che restano nell'underground...
@ Ally: dura riprendere il lavoro, soprattutto sapendo quello che succederà nella scuola nei prossimi anni :(
Ciao,
press sheep
@and
Sì, dimmi il titolo del libro e dove si può reperire. Pure io, come l'amica press sheep sono alla ricerca di sub-libri. Approfitta del mio spazio libero ...
@press sheep
Il problema è che tutti vedono i danni di questo sistema, di quello che semplificando potremo chiamare neoliberismo, ma nessuno capisce, anzi vuole, fare marcia indietro, non per andare indietro, ma per andare in senso contrario. Anzi, schiacciano a tavoletta. Vedi l'esempio della scuola, con le controriforme annunciate dalla ministra. Aspettano una crisi di tipo argentino? ...
Dai, per consolarti, ti mando una foto divertente (in privato, altrimenti me scomunicano...).
ciao, si chiama Wrong, se riesci a trovarlo, ordinarlo, ok, altrimenti te lo spedisco.
ciao
andre
www.wrong-.splinder.com
@andre
Mi puoi dire qualcosa in più sul libro? Editore, di cosa parla, quando è uscito, qualche link ...
@ Andre: sei Andrea Consonni?
Wrong edito da Ass. Culturale Il Foglio (2003)...
@ Ally: sto diventando una pecorella investigatrice ehehheh Aspetto la foto da scomunica!
Ciao,
press sheep
@Pecorella
La foto da scomunica l'ho già spedita alla tua mail. Non l'hai vista? C'è il papa ...
Non so, Alligatore... credo che il vero problema sia il rovescio della medaglia: troppi "artisti" che pretendono considerazione a prescindere. E che magari pretendono pure di essere remunerati per la loro arte.
Da sempre c'è gente che ha il proprio romanzo nel cassetto e le proprie canzoni da suonare in cantina ed è contenta così. Oggi tutti hanno invece la possibilità di avere un pezzetto di visibilità in più e si lagnano di non poterne avere ancora di più.
Chi fa sport si compra l'attrezzatura a proprie spese, si alza la mattina per allenarsi e si fa un culo quadro senza chiedere nulla. Ed è contento così: non si chiede come mai la nike non gli regala le scarpe. Poi magari se è bravo fa anche strada ed il resto viene da sé.
Ecco: in ques'epoca in cui i mezzi per diffondere la propria "arte" sono alla portata di chiunque, credo che anche l'arte debba essere un po' così.
Personalmente ho imparato a diffidare degli artisti che si lagnano troppo. Godiamocela. Scriviamo, cantiamo, suoniamo, dipingiamo, facciamo quello che ci pare. Il resto conta poco. Almeno per me. Tanto miliardari con quello che facciamo non lo diventeremo mai...
Che poi gli spazi fisici per certe cose stiano drasticamente diminuendo è verissimo. Ma credo sia anche (anche) colpa di un certo tipo di mentalità di chi vuole sentirsi artista ed avere la pappa pronta.
Oddio... mi sto un po' dilungando... pardon, non volevo invaderti il blog. Volevo solo dire che invece di lagnarsi (e non mi riferisco a te ma alle situazioni a cui fai riferimento nell'introduzione del post), forse è il caso di fare ciò che si sente per il gusto, il piacere e la voglia di comunicare qualcosa. Poi il resto, se verrà, verrà da sé... e se non verrà andrà bene comunque, tanto ce la saremo comunque goduta ed avremo avuto le nostre piccole soddisfazioni. :-)
Io non sono un'artista...eppure per anni e anni ho conosciuto perfettamente la situazione...nemmeno il privilegio della creatività (sic!). ...Neoliberismo ddechè?
Così è. Torniamo indietro, su tutti i fronti. Nel campo della musica poi non ci sono nemmeno i talent scout di razza, quelli che magari erano degli squali ma che riuscivano a scovare i rolling stones se c'erano. Uno schifo, politiche sbagliate, ignoranza a tutti i livelli.
Internet, My space, sono troppo dispersivi. Credo che i talenti, anche veramente grandi ci siano ancora ma che la maggior parte di loro siano destinati a non emergere. Non ci accorgeremo dei prossimi rolling stones, o pink floyd...
La magia del libero mercato uccide anche l'arte.
@Rob
Il tuo è un discorso molto complesso e articolato, in parte giusto e in parte, a mio modo di vedere, no. Bisogna distinguere tra artisti della domenica e artisti punto e basta. Per i primi il tuo discorso è valido, per i secondi decisamente no. Se uno suona in un locale è giusto che venga pagato, il giusto, non miliardi, ma che venga pagato. A volte, a sentire molti giovani musicanti, non è così, c'è chi tira scherzi, tipo "The Blues Brothers", quando alla fine del concerto John Belushi deve pagare le birre che si sono scolati ed è costretto ad una rocambolesca fuga con tutta la banda. Poi ci sono pure gestori onesti (e nel film "La guerra dei poveri" vengono pure intervistati). Nel complesso la situazione che mostra il film non è molto incoraggiante, e ti assicuro la descrizione è equilibrata ed onesta (prova a guardarlo). Altri discorsi si possono fare per i libri, per i film, per chi organizza manifestazioni culturali. Alla fine, spesso c'è sempre il furbo, che, approfittando della mancanza di norme, della fame e della sua posizione di potere, si permette di pagare poco o nulla il ciovane ... all'estero succede così? Io non ho conoscenza diretta, ma ogni gruppo che ha messo la testa fuori dall'Italia, racconta di un rispetto per la cultura e per chi la produce maggiore. Siamo i soliti straccioni?
@lucia
Hai centrato il nocciolo del discorso. Nella nostra povera patria siamo tutti precari, dai musicanti ai cinematografari ai giornalisti (professioni che si credevano protette, anzi dorate), insegnati, impiegati ...
Neoliberismo = Ombrello di Altan per tutti.
@silvano
Sì, stiamo indietreggiando verso il baratro in tutti: Stones, Pink Floyd, talent scout, boy scout...
Libero mercato = Ombrello di Altan per tutti.
@Tutti
Mi sembra un discorso molto grande, che è impossibile esaurire con dei botta e risposta in un blog. Il film di Ila è molto interessante e ricco di stimoli per un dibattito. Vi invito a scaricarlo e guardarlo e magari riparlarne. Chi l'ha girato, interpretato, pensato, l'ha fatto gratis ...
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page