martedì 30 dicembre 2025

In palude con The Peripheries

 

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE: Post wave (autodefinizione)

DOVE ASCOLTARLO: Bandcamp, Spotify, Apple Music etc.

LABEL: Three Hands Records

PARTICOLARITA’: Liriche “alte”, musica elettronica total-live

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CITTA’: Bologna, Imola, Ravenna, Barcellona , Milano, Bristol…

DATA DI USCITA: 7 febbraio 2025

L’INTERVISTA

Come è nato Mechanical Reproductions?

Si tratta del punto di arrivo di una prima fase nella storia del gruppo, iniziata con l’uscita di Colder than your smile nel maggio del 2024, seguito dal singolo 0 (settembre 2024), l’EP A New Oblivion, con il singolo Murmansk (ottobre 2025) e infine il singolo A shadow passing over (dicembre 2024). 

Questi brani nascono tutti insieme nel primo anno del progetto e portano il segno di un tentativo di rinnovo dello spirito del New Wave degli anni 80, non tanto come forma nostalgica di riprenderlo come genere musicale quanto il desiderio di riscoprire l’essenza di un certo modo sincretico di fare arte e crearne qualcosa di nuovo, autentico e organico, aperto a tutte le influenze, moderno, accessibile ma volutamente underground: musica suonato dal vivo da musicisti veri, come atto collettivo di resistenza culturale, con canzoni fatte di melodie e testi che vogliono dire qualcosa sul mondo in cui viviamo.

Come mai questo titolo? Che vuol dire?

Mechanical Reproductions è una citazione in inglese del titolo di un’opera di Walter Benjamin (The Work of Art in the Age of Mechanical Reproduction) che si intitola in italiano L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica. Oltre alle varie riflessioni teoriche che si potrebbero fare sulla trasformazione della musica grazie alla digitalizzazione e l’ipertrofia della riproducibilità che essa rappresenta, questo titolo descrive letteralmente ciò che contiene l’album, in quanto questi brani sono un fotogramma di un istante della nostra produzione artistica. A differenza di un’esibizione dal vivo che non solo non si riproduce, ma anche esiste nell’esperienza condivisa tra artisti e ascoltatori (che non sono solo ascoltatori passivi, sono creativi che partecipano).

Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Rappresenta la trasformazione del progetto da un timido tentativo iniziale di provare a suonare insieme, attraverso la creazione del gruppo solido e unito quale siamo ora, fino alla fiducia sempre crescente nelle nostre capacità come insieme di musicisti e come una specie di famiglia atipica. 

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Mechanical Reproductions?

Sono tanti i momenti memorabili: dalla registrazione di Pigalle nel momento più caldo del torrido luglio 2024, uno psicodramma in cui ogni strumento nel nostro possesso ha deciso di rompersi contemporaneamente, fino alla giornata magica autunnale in studio per la registrazione di A shadow passing over, una versione di solo pianoforte e voce della canzone originale Pesach. Abbiamo pochi anni ma tantissimi aneddoti che stiamo pensando di tradurre in graphic novel, visto il successo delle meravigliose pagine di “John Africa”, disegnate dal nostro bassista Claudio. Uno in particolare: le varie storture della pronuncia del nostro nome!! Da Finferli a Pininfaries a Plastiferies la storia è lunga e pure complicata!

Se Mechanical Reproductions fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Una specie di viaggio guidato per le periferie fisiche e psichiche del mondo, da Oaxaca e Vik a Murmansk e Jurmala, i fiumi delle grandi migrazioni di persone di cui parla Lodestar, ma anche dalle interferenze culturali di Snow (ispirato al libro omonimo di Pamuk) fino allo slancio di Mr Xanax

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … quello più da live? 

Sul disco, Jurmala, per l’intreccio di diversi elementi, il mood che combina sostanza e leggerezza, e la coda quasi estatica e decisamente minacciosa. Dal vivo, scatenare la pista con Colder than your smile è sempre un piacere che ci riporta a quel primo momento in cui abbiamo capito di aver qualcosa di importante tra le mani.

Ma vedere coppie che si abbracciano e si baciano spontaneamente durante Mr Xanax è un’esperienza unica ed emozionante.

In realtà amiamo molto tutte le nostre canzoni ed è interessante vedere come valorizzarle in successione, per le scalette dei concerti.

Il disco è uscito con Hands Records… chi sono? Come mai con loro? 

È una label di musica elettronica, li abbiamo conosciuti in un periodo in cui avevamo voglia di aprirci all'idea di dare in pasto i nostri brani a Dj e vedere cosa ne usciva fuori, ed è quello che abbiamo continuato a fare. Partendo con Colder than your smile, fino all'ultimo singolo Hic sunt leones. Come mai con loro? Perché a noi due mani non bastano! 

Copertina moderna e dinamica, come tutto il progetto grafico…. Come è nata? Chi l’ha pensata così? ... a prima vista ricorda Tempi Moderni di Chaplin, la scena della catena di montaggio.

Malgrado il progetto Peripheries sia un costante sguardo in avanti rispetto al percorso musicale e culturale del post-punk, in quest’ultimo per propria natura è connaturato un gusto “modernista” piuttosto che contemporaneo.

La nostra immagine non tradisce questo atteggiamento, incorniciando però con questo tono di voce estetico radicale i conflitti sociali ed emotivi dell’oggi. 

Come presentate dal vivo il disco? 

La serata di presentazione è una festa! Lungi dall'essere un miniclub di nostalgici, sono sempre con noi vari amici e conoscenti oltre al pubblico propriamente detto. La gente balla, si diverte e condisce ottimamente il progetto! Abbiamo in cantiere anche un mini workshop con vernice e vestiti, per inseguire lo stile a” colatura acrilica “ che abbiamo individuato per promuovere Too Cool For School. Come di consueto, la canzone ispira visioni e diventa anche una collezione di abiti e gioielli. Grande stile, nessun dorma!

Altro da dichiarare…

Siamo già pronti con un secondo album, attualmente senza titolo e in fase di mixing e mastering, di cui l’uscita è prevista verso fine anno. Non vediamo l’ora di far sentire queste nuove canzoni al nostro pubblico, ci sono delle belle sorprese. Nei prossimi mesi saranno pronti anche due o tre video promozionali in cui faremo finalmente far vedere la forza e la qualità del nostro live, recentemente premiato in un contest per gruppi emergenti.

Siamo sempre alla ricerca di date, la vera linfa vitale di qualsiasi gruppo, quindi nei prossimi mesi abbiamo una decina di concerti già confermati: in Gran Bretagna nella zona di Bristol, poi nel Lazio, e infine a novembre tre concerti in Sardegna. Ci sono altre date in arrivo. Abbiamo tanta voglia di portare in giro per il mondo questa nostra musica.


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10 Commenti:

Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:03 , Blogger Alligatore ha detto...

Ultima intervista dell'anno questa, con una band al primo intenso disco uscito nei primi mesi dell'anno.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:05 , Blogger Alligatore ha detto...

Sono i Peripheries con il loro intellettuale e orgogliosamente demodé Mechanical Reproductions .

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:08 , Blogger Alligatore ha detto...

Un disco bello dall'inizio alla fine, con il quale mi piace concludere l'anno e che consiglio di ascoltare per chiudere e aprire l'anno con buona musica.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:13 , Blogger Alligatore ha detto...

Detto questo capirete anche voi che non è semplice scegliere un pezzo rispetto ad un altro, e allora proverò a citarne alcuni tra quelli che preferisco di più ...

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:17 , Blogger Alligatore ha detto...

Dico Vik per primo: molto rock nostalgico, con la voce e il basso in gran sintonia... sembra un classico al primo ascolto.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:22 , Blogger Alligatore ha detto...

Colder than your smile saltellante e robotica, con un cantato cristallino e il basso protagonista per un pezzo decisamente ritmico.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:24 , Blogger Alligatore ha detto...

... e capisco che dal vivo deve fare la sua porca figura, come dicono The Peripheries nell'intervista.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:29 , Blogger Alligatore ha detto...

Murmansk vocione grosso per un pezzo decisamente kraut. Un ritmo che cresce bene e ti fa stare bene.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:38 , Blogger Alligatore ha detto...

Poi concordo sul pezzo che chiude il disco Jurmala: dal gran ritmo e dalla voce solenne, con la band che suona come un solo elemento e una coda davvero bella.

 
Alle 30 dicembre 2025 alle ore 18:42 , Blogger Alligatore ha detto...

Grazie The Peripheries di essere stati in palude a chiudere alla grande l'anno musicale.

 

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