In palude con Elisa Genghini
NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: canzone d’autrice
DOVE ASCOLTARLO: su CD, e ovunque sugli store digitali (vedi qui)
LABEL: Musica di seta
PARTICOLARITA’: 8 canzoni che raccontano di donne: appassionate e indipendenti, osservatrici acute e affamate di novità
CITTA’: Bologna/Rimini
DATA DI USCITA: 19 novembre 2024
L'INTERVISTA
Come è nato La pazza nella soffitta?
La pazza nella
soffitta nasce dopo un lungo periodo di crescita e di grandi cambiamenti.
La maternità, il tempo che avanza, l'illusione di una vita che non è andata
secondo le aspettative, il dolore che ne deriva, sono i temi che mi hanno
ispirata.
Come mai questo titolo? Surreale …
Più che surreale è letterario: La pazza nella soffitta è una citazione dal romanzo Jane Eyre di Charlotte Brontë. È Bertha Mason, la prima moglie di Lord Rochester, chiusa dal marito in una stanza del castello perché ritenuta pazza. Ma c'è un motivo che spiega tutta la sua fragilità. Questo personaggio mi ha guidato nella composizione di tutto il disco.
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Era un disco che premeva dentro di me per esistere, Volevo cantare di maternità stropicciata, di invecchiamento, di imperfezione, ma anche di sorellanza e autodeterminazione. Il percorso è stato lungo, ad un certo punto, dopo cinque anni ero pronta, avevo i pezzi giusti, la consapevolezza giusta.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di La pazza nella soffitta?
La prima volta che ho registrato Climaterio stavo allattando mia figlia che aveva sì e no una settimana, il mio amico e chitarrista Federico Trevisan mi ha messo un microfono vicino e io ho cantato con Irma tra le braccia.
Se La pazza nella soffitta fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Togli pure il fosse, per me è sicuramente un Concept album.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero disco? … quello più da live?
Il pezzo che preferisco è Climaterio. Poi c'è anche La ruota panoramica, che parla della maternità e delle sue zone d'ombra. Quando la faccio live, spesso mi commuovo. Ultimamente le suono tutte, quando presento il disco, ha senso cantarle tutte e lo faccio in rigoroso ordine di traccia, ha senso così, essendo un concept. Non sono presenti solo pezzi introspettivi, A differenza di me per esempio è molto apprezzata nei live, è un inno allegro alle donne e alle loro differenze.
La label del disco è Musica di seta… chi sono? Come mai con loro?
Ho concepito e costruito il disco insieme a Chiara Raggi cantautrice e titolare del marchio Musica di Seta, una label (e anche molto altro) dedicata alla promozione della musica fatta da donne. C'è anche una collana di libri di Musica di Seta, in collaborazione con Iacobelli editore, per la quale ho scritto " Ballate per galline vecchie".
Copertina molto affascinante, come tutto il progetto grafico…. Come è nata? Chi l’ha pensata così?
Le immagini sono della fotografa Carol Alabrese mentre il progetto grafico è di Lisa Querzoli, due amiche, due bravissime professioniste,
Come presenti dal vivo il disco?
Siamo in tre: il mio amico e chitarrista Federico Trevisan,
con cui dividiamo il palco da vent’ anni, Fabrizio Borghese al Basso, una new
entry, ma appena l'abbiamo conosciuto, io e Fede ci siamo detti: "Lui è
uno di noi"
Io ho la mia chitarra, la mia armonica, la mia voce e tanta voglia di
raccontare.
Altro da dichiarare …
Etichette: Bologna, Cantautorato, Canzoni d'autrice, Elisa Genghini, Emilia Romagna, In palude con ..., Intervista, La pazza nella soffitta, Musica di seta, Rimini
8 Commenti:
Torna in palude Elisa Genghini con un disco di cantautorato al femminile che più di così non si può.
Otto tracce chitarra/voce (e qualche volta armonica, glockenspiel, sempre suonati da lei, oppure altra chitarra/mandolino del fido Federico Trevisan.
Ma anche la parte di elettronica di Gianluca "Pecos" Grazioli nel disco e il basso di Fabrizio Borghese, come ci ha detto Elisa nell'intervista stessa.
Otto canzoni semplici e dirette tra le quali scelgo la title-track La Pazza nella soffitta canzone dell'amore perduto con parole forti da una donna abbandonata (ma varrebbe anche al contrario). Chitarra/voce, naturalmente...
Poi direi A differenza di me chitarra/mandolino/voce ironico, con una donna che si racconta per contrasto, per differenza ... sì, dal vivo farà la sua porca figura.
Glockenspiel in apertura, poi voce/chitarra per , pezzo malinconico che cresce di patos... ancora amore perduto, molto intimo e sofferto.
Climaterio messo all'inizio del disco è un pezzo intimo e personale, un chitarra/voce che non è difficile capire perché lei lo segnali come il suo pezzo preferito.
Ma è tutto un disco da ascoltare, questo dell'amica Elisa Genghini, spesso ospite qui, con libri e/o dischi... com questo La pazza nella soffitta.
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