NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Alternative Pop
DOVE ASCOLTARLO: o alla “vecchia maniera, su supporto fisico (CD Fisico), oppure alla nuova: Spotify/ Apple Music / Amazon Music / Youtube etc.
LABEL Roberta Giallo
PARTICOLARITA’ Tutti i brani sono stati scritti da Roberta Giallo. Lo stesso vale per la produzione, eccezion fatta per “Ci Salveranno Gli Alieni” e “Curriculum”, arrangiati da Corrado Rustici in California e masterizzati al L’n’R Productions Studio.
Il brano “Voce Al Bene”, è cantato in duetto con Samuele Bersani. Gli archi di “Voce Al Bene” sono stati scritti e suonati Da Valentino Corvino. Nell’album hanno suonato Roberta Giallo, Enrico Dolcetto, Pierluigi Mingotti, Pietro Posani, Marco Paganelli, Gianluca Gadda (quest’ultimo ha arrangiato con Giallo tutti i brani, mixato e masterizzato l’album al Red Pill Studio di Bologna )
CITTA’: Bologna / Berkeley
DATA DI USCITA 26 aprile 2024
L’INTERVISTA
Come è nato Reminiscenze?
È un album che in parte pesca dai cassetti del passato, in parte dal presente ma guarda al futuro, nell’oltretempo. La parola “Reminiscenze” si riferisce proprio a questa commistione temporale, che caratterizza questo concept.
È un disco in cui, come suggeriscono i versi che ho scritto e fatto stampare sulla prima pagina del libretto, “… mentre affioravano i ricordi di questa mia vita, l’anima intanto ricordava d’altre vite…”.
Un album di riconciliazione con tutte le parti di me, e anche di accettazione del tempo storico in cui sono “gettata”, tra insidie e virtù; lo si può ascoltare in modo “più leggero, restando nella superficie, oppure scavando, e scavandosi più a fondo: a volte restando aggrappati alla terra, ai fatti del quotidiano… a volte invece chiudendo gli occhi e vagando nello spazio tra pianeti e polvere di stella.
Dentro ci dentro canzoni scritte più di 10 anni fa, come Voce Al Bene, cantata in duetto con Samuele Bersani, o La Città Di Lucio Dalla (la scrissi poco dopo che Lucio ci lasciò).
È
poi un disco per certi versi “intercontinentale”, d’oltreoceano:
mi ricorderò sempre di quando nel 2019 con “Astronave Gialla World Tour”
feci tappa in California, e registrai le voci dei Brani Curriculum e Ci Salveranno
Gli Alieni, nei Rocky Roads Studio di Corrado Rustici: in questo album c’è
Oriente e Occidente, passato e futuro, infanzia e maturità… le mie tappe
esistenziali, dal principio all’ “adesso”, all’hic et nunc! È nato rassembrando
insieme tanti pezzi di uno strano e variopinto puzzle.
Come mai questo titolo? Che vuol dire?
Un po’ ho risposto sopra, ma approfondirò volentieri. Il titolo lo devo in parte a una scelta mia, in parte a una scelta del Non-Caso, o Destino, diciamo così.
In questo disco non soltanto “è la mente a ricordare”, ma anche “l’anima”. Mi spiego. Sono molto legata alla filosofia di matrice Platonica, ed è Platone ad avermi iniziata al concetto di “Reminiscenza”, ovvero al fatto che l’anima in questa vita possa di tanto in tanto avere accesso a ciò che ha contemplato nell’eterno, ricordando “ciò che aveva imparato”.
Io, facendo un parallelismo, amo traslare questo concetto anche in quello di ispirazione, … che come sempre insegnano i greci, “è qualcosa che viene dal Dio”, dal nostro demone interiore.
Ecco, al di là dei ricordi legati alla mia esistenza, in questo album ripercorro anche “visioni dell’anima”, sogni, immagini che “mi sono arrivate”… chissà da dove? Mi piace pensare che siano reminiscenze dell’anima, risvegliata attraverso “gli stimoli della musica”, che sempre sa risvegliarla. Perché io credo che se il tempo qui è limitato, la nostra anima sia, d’altro canto, eterna.
E ora l’altra parte. Quando dovevo scegliere il titolo, comme d’habitude, avevo fatto una lista con i potenziali titoli. Il giorno dopo, chiedendo a mia mamma che ne pensasse di una canzone che le avevo fatto ascoltare (credo si trattasse di “Voce Al Bene”), lei mi dice, “mi sembra una reminiscenza, queste immagini che evochi, sono come delle reminiscenze”.
Lei naturalmente non sapeva della lista… mi è sembrato inequivocabilmente questo, a quel punto, il titolo giusto!
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Prima di scrivere le 8 canzoni che compongono questo album non sapevo sarebbero confluite insieme nello stesso concept.
Le idee si “schiariscono” mentre si vive, è sempre la vita che ci aiuta a capire, se stiamo attenti, dove devono andare le cose, che “posto” deve prendere una canzone. Essendo un disco dalla lunghissima gestazione in cui ci sono canzoni scritte a distanza di una decade, diventa difficile persino raccontarne i passi dal principio alla fine. Tutto è “rarefatto”.
Però, a spanne, direi che è andata così: dopo l’indimenticabile periodo di collettiva reclusione… ho sentito che c’era un filo d’oro che legava queste canzoni: erano tappe salienti della mia esistenza, dall’infanzia ai i primi conflitti, fino alla “liberazione”. Così ho composto una tracklist che ripercorresse al meglio quei passaggi, avvertendo anche una parentela musicale tra questi pezzi, in qualche modo diversi, ma anche “rassomiglianti”.
C’è di più, scriverò un romanzo su questo disco, sospeso tra realtà e sogno, così la mia risposta si chiarirà meglio.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Reminiscenze?
Impossibile
non ricordare di avere avuto Corrado Rustici come guida a San Francisco, dal
centro fino alla scogliera. Mica capita tutti giorni che uno dei produttori più
grandi che esistano ti faccia da Cicerone in una città tanto iconica, quella
che spesso appare nei film col suo sali-scendi. È storia ragazzi, è
storia!
Se Reminiscenze fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il forse.
È un viaggio della memoria della mente e dell’anima… “mentre affioravano i ricordi di questa mia vita, l’anima intanto ricordava d’altre vite”, e con una cornice piuttosto “pop”, perché possano ascoltarlo i vecchi e i bambini, e naturalmente, quelli nel mezzo.
“Mentre affioravano i ricordi di questa mia vita, l’anima intanto ricordava d’altre vite…”. Ripetete il mantra con me.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero disco? … quello più da live?
Davvero difficile a dirsi quale preferisca. Posso dire di essere certamente molto fiera di Voce Al Bene, perché arrivare alla versione finale è stata cosa laboriosa, faticosa e lunghissima. Quel pezzo attendeva nel cassetto e “mi chiamava” da tantissimo tempo: “voglio uscire, voglio uscire!”, mi diceva. Non starò a raccontarvi tutto… ma è davvero una soddisfazione enorme vedere che ora esiste, e chiunque può e potrà ascoltarla. Inoltre con questo pezzo sono stata recentemente premiata anche a Cannes, durante il Festival: Wildfilmmaker, la più grande Community di Filmmakers al mondo l’ha decretata su Hollywood Reporter “Best European Song Of the Year 2024”. Inoltre, restando in tema premi e riconoscimenti, anche Ci salveranno gli Alieni mi ha regalato una bella soddisfazione, il videoclip con la regia di Nicolò Donati e la partecipazione nel Cast di Red Ronnie ha vinto il premio “Sorriso Rai Cinema Channel” al Festival internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera 2024. Ecco, il disco ha appena un mese e mi ha portato già a Roma e Cannes… devo aspettarmi altro? La butto là, mi piacerebbe rientrare in una Cinquina del Tenco. Incrocio tutto. Mani e piedi…
Sul
pezzo “più da live”, lascerò che si esprimano coloro che verranno ai miei
concerti; al momento non so rispondere.
Chi hai avuto più vicina sul piano tecnico. Su quello umano?
Sia suo Piano tecnico che su quello umano, direi Gianluca Gadda (e il suo Red Pill Studio), che con grande laboriosità, minuziosità, e amore per il progetto, gli ha dedicato molto tempo e molte energie, curando con me le varie tappe del disco. È una specie di testimone, conosce tutti “i segreti” di questa opera, e ha assistito a tutti i passaggi, più o meno assurdi, dimostrando sempre empatia e grande professionalità. È stato, ripeto, un lavoro lungo, laborioso, faticosissimo… per certi aspetti eroico! Ma posso finalmente dire che ne è valsa la pena. Direi, infine, soprattutto, GRAZIE.
Copertina che colpisce con te con i capelli turchini in un mondo immaginifico…. Come è nata? Chi l’ha pensata così?
È nata con vari passaggi. Desideravo indubbiamente dare vita all’idea della me “aliena”. Da tempo disegno donne aliene con i capelli lilla… e quindi, volendo certamente rappresentare la mia parte “aliena”, direi che sono partita da quei capelli come prima cosa.
Poi, il donut… ero certa di voler legare l’idea di memoria a quella “memoria involontaria” di cui parla anche Marcel Proust (che per me poi si lega anche al concetto di Reminiscenza, l’anima che risvegliata da stimoli esistenziali, ricorda…).
Spesso assaggiare qualcosa ci riporta indietro; può accadere con una semplice caramella o un dolce che mangiavamo da piccoli. Quindi il donut, che per via della sua circolarità evoca anche il disco, (dovete vedere il CD fisico per capirlo), rappresenta sia il fatto che vi invito a mangiare la mia musica (augurandomi sia buona, proprio come pare a me), ma anche a iniziare il vostro viaggio immaginifico e “un po’ astrale”, tra ricordi della memoria e dell’anima.
C’è
da dire che poi volevo incastrare il tutto all’interno di un mondo magico,
evocativo anche del Mago di Oz, Hansel e Gretel… che dire? il grafico, Valerio
Mengoli, poi ha fatto il miracolo! Si è davvero superato e realizzando una
copertina davvero fantastica. Me la sono pure stampata e appesa, tanto mi piace
e tanto mi rappresenta.
Come presenti dal vivo il disco?
Con un paio di formazioni.
Una più minimal: io e mio amato pianoforte + chitarra elettrica.
Uno più pesantone, io + chitarre elettriche + basso e elettronica… Venite e scoprirete!
Altro da dichiarare…
“Mentre affioravano i ricordi di questa mia vita, l’anima intanto ricordava d’altre vite”… venitemi a trovare ai miei live, seguitemi on line, fate come vi pare, soprattutto se vi va, se sentite che “qualcosa ci lega”, che il mio magic donut, vi sta chiamando! Sempre vostra, diva con umiltà, Roberta Giallo.
Torna in palude Roberta Giallo, grande amica dell'Alligatore, torna con un disco molto personale, molto suo (di chi sennò?), fatto con passione, come ci ha abituati, e senza prendersi troppo sul serio.
RispondiEliminaSì, direi che queste sono le caratteristiche di Roberta Giallo: passione per quello che fa, e leggerezza nel farlo... per non prendersi troppo sul serio.
RispondiEliminaFuggii da Babilonia è forse il pezzo dove questo si vede meglio: gran ritmo per un brano decisamente danzereccio, con una passione morale che senti ascolto dopo ascolto...
RispondiEliminaMa anche Di pianeta in pianeta fantascientifico con un gusto pop non indifferente...mistico e sensuale senza perdere l'ironia.
RispondiEliminaCurriculum? Anche questa, sì! Pezzo ironico e melodico che permette a Roberta di togliersi alcuni sassolini dalle scarpe... gran ritmo, citazioni colte (ad esempio De André).
RispondiEliminaDi Giallo, anche la canzone cantata insieme a Samuele Bersani: un magico duetto, voce maschile/voce femminile impeccabili... scritta più di dieci anni, è ancora attualissima.
RispondiEliminaSi tratta di Voce al bene quella premiata a diversi festival, e se l'è meritati tutti!
RispondiEliminaSì, come dice Roberta nell'intervista, è difficile dire un pezzo rispetto ad un altro, anche perché sono tutti meritevoli di una citazione. Ascoltate e poi ditemi se non è così...
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