GENERE Jazz/Progressive/Alternative Rock
DOVE
ASCOLTARLO Ambiente urbano e naturale, a partire da qui
LABEL Bird’s Robe
PARTICOLARITA’ “No Harmony” rappresenta un percorso di trascendenza.
CITTA’ Macerata
DATA DI USCITA 02/06/2023
L’INTERVISTA
Come è nato No Harmony?
Questo
primo lavoro nasce da un intenso lavoro di sperimentazione in sala prove, in
cui questo repertorio è stato creato, forgiato e proposto dal vivo per un
periodo lungo circa 10 anni, da quando è nato il progetto.
Perché questo titolo? Che vuol dire…
“No
Harmony” si riferisce alla disarmonia apparente tra i quattro elementi
classici, che sono il fulcro del concept dell’album: l’acqua, il fuoco, la
terra e l’aria sono elementi in contrapposizione, che ci ispirano la visione di
un mondo generato da un caos primordiale.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il disco è nato dal progressivo costruirsi di una strumentazione e di una line-up, negli anni sono numerose le persone che hanno collaborato alla sua realizzazione. Ogni brano è nato da un’idea melodica/ritmica di un componente individuale del gruppo che si è ramificata per raggiungere una propria densità atmosferica, grazie alla collaborazione di tutti. Ognuno ha sempre apportato le proprie influenze e conoscenze nella scrittura in modo totalmente spontaneo. Solo dopo aver raggiunto una certa sicurezza e stabilità abbiamo deciso di entrare in studio ed incidere il disco.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Ci
sono molti episodi, da quando eravamo solo in tre a suonare in una stanza con una
strumentazione dozzinale, circondati dalle sculture di Paolo Mazzuferi
(illustrate nella copertina del disco), a quando cercavamo di organizzarci in
tutti i modi per poter registrare in piena pandemia.
Se No Harmony fosse un concept-album, su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
No Harmony ha un concept di fondo che è nato ex post rispetto alla composizione dei brani, rappresenta un percorso di trascendenza incentrato su una realtà in simbiosi con gli elementi classici alla base della creazione (acqua, fuoco, aria e terra). Ogni brano ha un suo significato preciso ed è posizionato all’interno dell’album in modo da seguire un percorso.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … quello più da live?
A livello emotivo siamo molto legati a Shores, la traccia che apre il disco e
la prima canzone composta dal gruppo, la sua creazione risale a molti anni fa
ed è il brano che è stato scritto tutto d’un fiato senza sovrastrutture. Arrival invece, con l’utilizzo delle
voci, ha una struttura che strizza l’occhio ai lavori futuri ed è molto
soddisfacente a livello di mixaggio e master. Detto questo, una traccia che
presentiamo sempre dal vivo e che riteniamo funzionale è Not To Dissect, per la sua dinamicità e immediatezza.
Come è stato produrre il cd con la Bird’s Robe Records?
È stato di grande ispirazione per noi, non è scontato trovare una realtà che abbia la volontà e che sia in grado di supportare gruppi emergenti in questo modo, localizzata per altro in un altro continente. Sono persone appassionate di musica e molto professionali, per noi hanno pianificato un programma editoriale attentissimo.
Come è nata questa copertina così “arte moderna”? Chi l’ha pensata e realizzata così?
La copertina è una foto realizzata dal tastierista Alberto Marchegiani, che ha curato il design grafico del disco, e le opere sono di Paolo Mazzuferi. Siamo cresciuti intorno a queste sculture, in quanto alcuni membri della band vi sono legati da un rapporto familiare. Come dicevo prima, circondavano letteralmente gli strumenti nella nostra prima sala prove. Siamo stati sempre affascinati dalla loro estetica, frutto di un importante studio di tipo geometrico e matematico, in un campo che unisce geometria proiettiva e algebra.
Come presentate dal vivo il disco?
Ora abbiamo un nuovo sassofonista e una nuova cantante, presenteremo il disco dal vivo riarrangiato con questa nuova formazione, intervallando i brani da qualche assaggio del nuovo materiale.
Altro da dichiarare?
Vi ringraziamo molto per il tempo che ci avete dedicato, speriamo di incontrarci presto, magari in qualche live.
Nuova intervista in palude. Questa sera con i Klidas, band sperimentale proveniente dalle Marche, qui all'esordio con No Harmony.
RispondiEliminaUn disco contraddistinto da sei pezzi per più di mezzora di musica, che cresce canzone dopo canzone e all'interno di ogni canzone (ascoltare per credere).
RispondiEliminaAscoltate Shores elettronico che diventa sempre più potente e rock (acido stile primi Pink Floyd) nei suoi sei minuti e rotti di dilatazione...
RispondiEliminaAscoltate Shine, ritmico, dinamico, cinematico, con un coro suggestivo e molti fiati... coda di rock scatenato/scatenante.
RispondiEliminaAscoltate le zappiane Not To Dissect dal gran rimto e fiati a guidare con gioia e Arrival rilassata/rilassante come si conviene con il pezzo a metà disco... e fiati e ritmo e chitarre...
RispondiEliminaAscoltate Circular dalle distorsioni e dall'intenso profumo di prog-rock, che, come suggerisce il titolo è circolare... sax gran protagonista, ma non solo lui.
RispondiEliminaAscoltate The Trees Are In Misery gran finale mastodontico, come ti aspetti da un disco come questo: gran staffilate di chitarra, distorsioni e sperimentazioni, ritmo che cresce in modo piacevole e convincente. E poi elettronica, psichedelia e tutti dentro!
RispondiEliminaInsomma ascoltate tutto No Harmony. Ascoltatemi!
RispondiEliminaThanks for the detailed and thoughtful posts
RispondiElimina@Star
RispondiEliminaThank you for stopping by the swamp.