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martedì 1 ottobre 2019

In palude con Marta De Lluvia


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: cantautoriale
DOVE ASCOLTARLO: Spotify, YouTube, tutte le piattaforme digitali
LABEL OrangeHomeRecords
PARTICOLARITA  breve e intenso
FB
CITTA' Di origine Recanati, vivo a Bruxelles, il disco è stato prodotto a Leivi (GE)
DATA DI USCITA Aprile 2019
L’INTERVISTA
Come è nato Grano?
Le canzoni del disco sono state scritte nell'arco di 8 anni. Abbracciano momenti musicali e personali piuttosto diversi tra loro. Tra tutte le canzoni,al momento di mettere insieme il disco, abbiamo scelto quelle più rappresentative dello stile, quelle che sento ancora attuali e che, credo, soffriranno meno il passare del tempo.
Perché questo titolo? ... che è anche il titolo di uno dei brani più intensi del disco.
Il grano rappresenta la ricerca dell'essenziale, e la ricerca dell'essenziale è stata il filo rosso di questi 8 anni. Il grano è qualcosa che ha e avrà valore sempre. E' buono (perché sfama/nutre), bello, semplice, e mi ricorda da dove vengo (le campagne marchigiane d'estate ne sono piene).   
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ci sono state fasi diverse. Inizialmente un lavoro solitario e lungo di scrittura e di riflessione, poi c'è stata la scelta e messa a punto delle canzoni con Giua e Pier Mario Giovannone. La terza fase è stata il lavoro di arrangiamento e produzione di Raffaele Abbate, che ha vestito le canzoni e ne ha fatto emergere il messaggio.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Forse nessuno in particolare, ma in generale è stato prezioso il tempo passato in studio. E' un momento privilegiato di apprendimento e immersione totale nella musica.
Se Grano fosse un concept-album su cosa sarebbe? ... tolgo il fosse?
Ogni canzone è una cartolina da un'altra vita. Come la stessa persona che viaggia e ti manda messaggi e immagini da posti diversi ogni volta. Se fosse un concept album
(non credo che lo sia in senso stretto), il tema sarebbe genericamente il viaggio umano dentro diverse esperienze e le impressioni che genera.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero disco? Che ti piace di più fare live?
Mi piace tutto il disco. Il pezzo che mi sta più a cuore è Mai abbastanza perché è un po' il mio "manifesto", la mia dichiarazione di amore e di impegno a vivere.   
Come è stato produrre Grano in autarchia? Da chi hai avuto aiuti particolari?
A livello prettamente economico ho coperto una parte dei costi grazie a una campagna di crowdfunding, che mi ha permesso anche di fare nuove e belle conoscenze.
Il resto l'ho auto-finanziato. Per fortuna c’è ancora qualche produttore, come Raffaele Abbate, che quando credono in un progetto e se ne appassionano sono disposti a trovare una mediazione economica.
Copertina che rappresenta il gioco e la natura, con quel soffione in mano. Come è nata?
Una mia carissima amica e artista (Lucia Porfiri) ha catturato quel momento diversi anni fa durante un set fotografico insieme in un bosco. In quell'immagine c'è l'attaccamento alla realtà (le mani), poi la vita e l'arte, bellissime ed eteree, che sfuggono mentre le tieni in mano (come un soffione). Ha catturato lei questo significato che c'è ed è forte nelle mie canzoni.
Come presenti dal vivo il disco?
La maggior parte delle volte in solo (voce e chitarra). A volte suono in trio a Bruxelles con basso e armonica.
Altro da dichiarare?
Grazie! 

9 commenti:

  1. Gran piacere ospitare in palude Marta De Lluvia con il suo Grano disco fatto con passione vera ...

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  2. Disco che ha rischiato per poco di vincere il Tenco come disco d'esordio, essendo arrivato nella cinquina ... e, devo dire, posizione che si è meritato.

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  3. Bel lavoro curato nei minimi particolari Grano, con un bel libretto con tanto di testi (pure tradotti in inglese), che ci presenta una nuova voce del cantautorato italico (più rock, che pop, anche se a prima vista non sembra ...)

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  4. Nove pezzi intensi, tra i quali spicca la title-track, Grano trascinante, con parole sentite, parole che senti vere nella sua bocca, che forse ha scritto e riscritto fino a suonare bene ... qui la voce è accompagnata essenzialmente da piano e chitarra per un pezzo semplice, come è semplice il grano.

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  5. Buona anche Mai abbastanza messa in apertura ... pezzo cantautorale puro, nel cantato, nell'enfasi, nel testo classico, pieno e si capisce perché è il brano che ama di più.

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  6. Tendenzialmente è un rock libertario con chitarre più presenti, e un certo spirito, che si senta ancora di più però in Inutile e felice...

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  7. Inutile e felice è ironica, femminile/femminista, forte con un bel testo disincantato sull'amore, e con un fondo molto rock ... tromba, piano, parole, tante.

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  8. Ma tutto Grano è da assaporare ... dall'inizio alla fine (il disco chiude con n classico andino cantato in lingua originale ...), è Ojos Azules, molto intenso e in linea con tutto il disco.

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  9. Prendete questo Grano, è di ottima qualità, antico e moderno (ma non 00, anzi...).

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