NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE:
cantautoriale
LABEL OrangeHomeRecords
PARTICOLARITA
breve e intenso
CITTA' Di
origine Recanati, vivo a Bruxelles, il disco è stato prodotto a Leivi (GE)
L’INTERVISTA
Come
è nato Grano?
Le
canzoni del disco sono state scritte nell'arco di 8 anni. Abbracciano momenti
musicali e personali piuttosto diversi tra loro. Tra tutte le canzoni,al
momento di mettere insieme il disco, abbiamo scelto quelle più rappresentative
dello stile, quelle che sento ancora attuali e che, credo, soffriranno meno il
passare del tempo.
Perché
questo titolo? ... che è anche il titolo di uno dei brani più intensi del
disco.
Il
grano rappresenta la ricerca dell'essenziale, e la ricerca dell'essenziale è
stata il filo rosso di questi 8 anni. Il grano è qualcosa che ha e avrà valore
sempre. E' buono (perché sfama/nutre), bello, semplice, e mi ricorda da dove
vengo (le campagne marchigiane d'estate ne sono piene).
Come
è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ci
sono state fasi diverse. Inizialmente un lavoro solitario e lungo di scrittura
e di riflessione, poi c'è stata la scelta e messa a punto delle canzoni con
Giua e Pier Mario Giovannone. La terza fase è stata il lavoro di arrangiamento
e produzione di Raffaele Abbate, che ha vestito le canzoni e ne ha fatto
emergere il messaggio.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Forse
nessuno in particolare, ma in generale è stato prezioso il tempo passato in
studio. E' un momento privilegiato di apprendimento e immersione totale nella
musica.
Se
Grano fosse un concept-album su cosa sarebbe? ... tolgo il fosse?
Ogni
canzone è una cartolina da un'altra vita. Come la stessa persona che viaggia e
ti manda messaggi e immagini da posti diversi ogni volta. Se fosse un concept
album
(non
credo che lo sia in senso stretto), il tema sarebbe genericamente il viaggio
umano dentro diverse esperienze e le impressioni che genera.
C’è
qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero
disco? Che ti piace di più fare live?
Mi
piace tutto il disco. Il pezzo che mi sta più a cuore è Mai
abbastanza perché è un po' il mio "manifesto", la mia
dichiarazione di amore e di impegno a vivere.
Come
è stato produrre Grano in autarchia? Da chi hai avuto aiuti particolari?
A
livello prettamente economico ho coperto una parte dei costi grazie a una
campagna di crowdfunding, che mi ha permesso anche di fare nuove e belle
conoscenze.
Il
resto l'ho auto-finanziato. Per fortuna c’è ancora qualche produttore, come
Raffaele Abbate, che quando credono in un progetto e se ne appassionano sono
disposti a trovare una mediazione economica.
Copertina
che rappresenta il gioco e la natura, con quel soffione in mano. Come è nata?
Una
mia carissima amica e artista (Lucia Porfiri) ha catturato quel momento diversi
anni fa durante un set fotografico insieme in un bosco. In quell'immagine c'è
l'attaccamento alla realtà (le mani), poi la vita e l'arte, bellissime ed
eteree, che sfuggono mentre le tieni in mano (come un soffione). Ha catturato
lei questo significato che c'è ed è forte nelle mie canzoni.
Come
presenti dal vivo il disco?
La
maggior parte delle volte in solo (voce e chitarra). A volte suono in trio a
Bruxelles con basso e armonica.
Altro
da dichiarare?
Grazie!
Gran piacere ospitare in palude Marta De Lluvia con il suo Grano disco fatto con passione vera ...
RispondiEliminaDisco che ha rischiato per poco di vincere il Tenco come disco d'esordio, essendo arrivato nella cinquina ... e, devo dire, posizione che si è meritato.
RispondiEliminaBel lavoro curato nei minimi particolari Grano, con un bel libretto con tanto di testi (pure tradotti in inglese), che ci presenta una nuova voce del cantautorato italico (più rock, che pop, anche se a prima vista non sembra ...)
RispondiEliminaNove pezzi intensi, tra i quali spicca la title-track, Grano trascinante, con parole sentite, parole che senti vere nella sua bocca, che forse ha scritto e riscritto fino a suonare bene ... qui la voce è accompagnata essenzialmente da piano e chitarra per un pezzo semplice, come è semplice il grano.
RispondiEliminaBuona anche Mai abbastanza messa in apertura ... pezzo cantautorale puro, nel cantato, nell'enfasi, nel testo classico, pieno e si capisce perché è il brano che ama di più.
RispondiEliminaTendenzialmente è un rock libertario con chitarre più presenti, e un certo spirito, che si senta ancora di più però in Inutile e felice...
RispondiEliminaInutile e felice è ironica, femminile/femminista, forte con un bel testo disincantato sull'amore, e con un fondo molto rock ... tromba, piano, parole, tante.
RispondiEliminaMa tutto Grano è da assaporare ... dall'inizio alla fine (il disco chiude con n classico andino cantato in lingua originale ...), è Ojos Azules, molto intenso e in linea con tutto il disco.
RispondiEliminaPrendete questo Grano, è di ottima qualità, antico e moderno (ma non 00, anzi...).
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