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venerdì 24 giugno 2016

In palude con Manuel Volpe & the Rhabdomantic Orchestra


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE World/Etno/Jazz
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto) su Spotify
LABEL Agogo Records
PARTICOLARITA’ L’incontro fra mondi: perfetto connubio tra atmosfere mediterranee suggestioni africane.
FB
CITTA’: Torino
DATA DI USCITA 11 marzo 2016


L’INTERVISTA
Come è nato Albore?
Da un'idea e da un obiettivo che poi sono gli stessi di sempre, ovvero giocare con il potere evocativo del linguaggio musicale per ricreare immagini e suggestioni.
Perché questo titolo? … è il titolo che apre l’album, ed è ben rappresentato dalla copertina.
Oltre al significato letterale della parola, mi piaceva il suo suono antico. É una parola che si usa poco se non nel suo senso metaforico di “inizio di qualcosa”. Descrive una fase breve  ma allo stesso tempo colma di significati.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
È stato un percorso piuttosto lineare che ha necessitato di tempo e molta concentrazione. Dal primo giorno di registrazione all'uscita ufficiale sono passati circa 3 anni in cui le direzioni sono cambiate più e più volte usando più gomma che matita.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Le sessioni sono state molto emozionanti. Ogni musicista vedeva le parti che avevo scritto per la prima volta in sala di ripresa e in pochi minuti dovevamo immaginare il suono e l'intenzione da dare alle performance. Questo ha creato non poche occasioni di grandissimo entusiasmo e magia.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo fosse? … è?

Sul silenzio. 
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Albore?… che vi piace di più fare live?

Vado particolarmente fiero di Nostril e Basrah per la semplicità con cui sono uscite fuori.
Il cd esce con Agogo Records di Hannover, in Germania. Come mai con una label tedesca? Come vi siete incontrati e come vi siete trovati a lavorare con loro?

Sono stati i primi a cui ho mandato i rough mix dell'album perché avevano prodotto di recente una band che adoro che si chiama Opez. Hanno accettato subito con entusiasmo sincero. Mi piace la loro idea di suono e la cura nelle relazioni con gli artisti.
Copertina molto affascinante, parente stretta de titolo … come tutto l’artwork, del resto. Come è nata/o e chi è l’autore?

L'autore è Edoardo Vogrig, un artista e musicista che stimo moltissimo. Foto, artwork e concept sono tutta farina del suo sacco. Terra, acqua, aria, cielo, nubi, montagne, l'alba, il viaggio, l'arrivo ... è perfetta per descrivere questo album.
 Come e dove avete presentato/presenterete l’album? …
Il disco è stato presentato a febbraio al Magazzino sul Po di Torino con una serata praticamente sold out, poi ancora Cuneo, Faenza e Jesi, Bologna …

8 commenti:

  1. Disco che ho in cuffia ora, disco di pregiato jazz mediterraneo, con rimandi a John Lurie e Tom Waits (ma non c'entra Daubailò).

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  2. Difficile dire una canzone preferita, disco molto uniforme, ma per nulla inquadrato, per nulla grigio, anzi, coloratissimo ...

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  3. Se mi puntate una pistola alla tempia, per chiedermi le mie preferite, vi dirò: la title-track, calda, lenta, sinuosa, messa, non a caso ad inizio disco. Molti fiati e un piano avvolgente, come per Atlante (a tratti, questa, mi ricorda gli Stones), Basrah (gran ritmo, gran clarinetto), e Rhabdomancy, elettronica, jazzata, stile Thievery Corporation.

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  4. Lo trovo alquanto complesso, ma quando mi hai fatto venire in mente Lurie , mi è arrivato subito un sorriso..
    Buona serata Alli e un abbraccione!

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  5. Grazie Nella, dici benissimo: alquanto complesso, ma con riferimenti alti che hanno saputo padroneggiare.

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  6. Grazie a te del passaggio e del commento ... che condivido ampiamente.

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