lunedì 13 giugno 2016

In palude con Karl Marx was a broker


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Rock Strumentale
DOVE ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL
PARTICOLARITA’
Disco completamente strumentale con inserti vocali
SITO O FB DEL GRUPPO
CITTA’:
Pistoia
DATA DI USCITA
29/04/16

L'INTERVISTA


Come è nato Monoscope?
MONOSCOPE prende vita intorno alla metà del 2013, subito dopo Alpha to Omega Director’s Cut, dove la formazione è passata da duo basso/batteria a trio, con l’aggiunta della chitarra/synth di Stefano.
L’idea era quella di realizzare un disco per più elementi, più ricco ed evoluto a livello sonoro rispetto al sound più scarno e minimale dei primi lavori, che rappresentasse a pieno il cambio di direzione della band.

Perché questo titolo? … tra l’altro, è anche il titolo del pezzo che apre forte il cd.
MONOSCOPE è il Monoscopio, immagine iconica abbinata al segnale acustico di test che decretava la fine delle trasmissioni della TV anni ’80.
Quando appariva il Monoscopio era il momento di spegnere la TV.
La fine delle trasmissioni.
Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il processo è andato abbastanza spedito, siamo partiti dalle strutture grezze dei pezzi (basso + synth) fatte in proprio da Marco e abbiamo affinato i pezzi in sala prove fino alla registrazione.
Abbiamo la fortuna di avere sala prove e studio di registrazione nello stesso edificio, con Stefano che è fonico, quindi lavorando in questo modo è stato tutto più semplice.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Da menzionare sicuramente il lavoro al Mastering di Tommy Bianchi che ha fatto veramente decollare il sound del disco.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … meglio togliere il “fosse”?
Come su tutti i nostri lavori, ci piace associare un’idea a ogni disco.
Il concept che sta dietro Monoscope si può riassumere nello spegnere gli alter-ego del  mondo social odierno, basati sull’immagine e sul pensiero facile copia-incolla, per ritornare a essere persone dotate di pensiero libero e indipendente.

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Monoscope?… che vi piace di più fare live?
Dopo la title track, ti diciamo che le nostre preferite risultano essere Nord, Es e Gray.
Il cd è uscito con Subsound Records, distribuzione Goodfellas … belle realtà italiche. Come vi siete trovati? Altri nomi da citare attorno alla produzione/realizzazione/promo del disco?
Molto Bene.
Davide ci ha subito accolto nella famiglia Subsound, è una persona stimata che cura molto i dettagli di tutti i lavori che fa uscire.
Come promozione ci siamo rivolti ad A Buzz Supreme, persone meravigliose e soprattutto competenti.
La copertina è molto affascinante, semplice e complessa allo stesso tempo, come tutto l’artwork, del resto ... Come è nata e chi è l’autore?
L’autore è il fenomenale Luca Solo Macello che, partendo veramente da zero, ha sviluppato completamente da zero l’artwork partendo solo da 3 input:

Monoscopio, Freud e Charles Manson

Non finiremmo mai di ringraziarlo per il lavoro stupendo.

Come e dove avete presentato/presenterete l’album? …
La presentazione del disco è stata fatta il 9 Aprile all’H2NO di Pistoia, bellissima serata con tanta gente curiosa venuta apposta per ascoltarci.
Altro da dichiarare?
Grazie Mille per l’intervista e un abbraccio!
KMWAB

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5 Commenti:

Alle 13 giugno 2016 alle ore 00:35 , Blogger Alligatore ha detto...

Intanto che bel nome questo gruppo, veramente punk-rock ... poi ascoltiamoli, non solo per questo.

 
Alle 13 giugno 2016 alle ore 00:37 , Blogger Alligatore ha detto...

Già passati a suo tempo in palude con il disco d'esordio, ritornano qui con questa seconda prova prova ...

 
Alle 13 giugno 2016 alle ore 00:37 , Blogger Alligatore ha detto...

Questo è un disco dove si sente un certo dualismo, con pezzi più forti, veloci, dilaninati, e altri più calmi, "lenti", riflessivi ... quasi tutto il disco è così.

 
Alle 13 giugno 2016 alle ore 00:38 , Blogger Alligatore ha detto...

Tra gli otto strumentali scelgo la title-track, messa strategicamente al primo posto anche nell'album: vero rock dal gran ritmo (ti viene voglia di torcerti e urlare). Poi al successiva Es, che è più mentale, ma ti scoppia dentro. Superego, dal suo ritmo che sale, sale, sale (come il titolo può lasciar presagire) al terzo posto, e Negentropy, perché ricorda certi Goblin.

 
Alle 13 giugno 2016 alle ore 00:38 , Blogger Alligatore ha detto...

E voi? ...

 

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