Anche Günter Grass ci ha lasciati, lunedì pomeriggio, il 13 di
aprile. Non saprei direi molte cose su di lui: era tedesco, fumava la
pipa, ha vissuto anni terribili e anni esaltanti, descrivendoli poi in
modo critico. Un Nobel per la letteratura meritato, nel 1999, non si
tirava mai indietro quando c'era da portare avanti qualche polemica
intellettuale e/o politica, che fosse sul passato nazista o sulla
riunificazione tedesca, sul Sessantotto o su Israele, sulla SPD, il
Partito Socialdemocratico al quale era vicino (a volte lontano),
l'Europa a trazione tedesca. Internazionale l'ha ricordato con un
estratto da Sbucciando la cipolla, clamorosa e controversa
rivelazione autobiografica sui propri brevi trascorsi adolescenziali nelle file delle
Waffen SS. Una confessione accolta, non solo
in Germania, ma anche in Italia e nel mondo, da stupidi attacchi
personali. Era un intellettuale pensante, una coscienza critica d'Europa. Ci mancherà ...
QUI IL RICORDO SU INTERNAZIONALE
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poiché sapevo troppo poco di lui, ho deciso di non dedicargli un post, ma ti ringrazio di averlo fatto tu
RispondiEliminaForse si parla troppo di lui non conoscendolo, o troppo poco ...
RispondiEliminaIo non lo conoscevo per niente, anzi non lo conosco eccetto per quello che ne hai scritto qui. Certo che ci mancherà, come ci mancano tutte le persone di quelle generazioni che la Storia non si sono limitate a subirla bofonchiando ma l'hanno vissuta sulla propria pelle, volenti o dolenti...
RispondiEliminaHai ragione Serena, la Storia non bisogna subirla, bisogna farla.
RispondiEliminaCaro Alli, anche io non lo conoscevo, ma trovo che il tuo sia un bellissimo omaggio. Mi hai fatto venir voglia di scoprire qualcosa in più su Günter :)
RispondiEliminaTi abbraccio :*
Il nome non mi è certo nuovo, ma non ho mai letto nulla di suo, anche se riconosco alcuni titoli, pure i tedeschi. Ho visto che si occupava anche di teatro, quindi non mi stupisco di riconoscere alcuni titoli, qui il teatro è molto vivo, ma di lui o delle sue opere non saprei dire proprio nulla.
RispondiEliminaMa tu Alli, sai sempre chi ricordare e chi no, quindi mi fido.
@M4ry
RispondiEliminaGrazie, a volte la morte di uno scrittore, è l'occasione di iniziare a leggerlo ... così, in un certo senso, non muore mai.
Abbraccio a te.
@Elle
Be', immaginavo avessi sentito parlare di lui, magari sarà l'occasione di leggerlo in tedesco (che bello!), e mi leggerai qualche riga, così inizio ad imparare un po' la lingua anche io, direttamente da te ;)
p.s. Lo stesso giorno è morto un altro grande scrittore, il sudamericano Eduardo Galeano, del quale ho letto poco, purtroppo, a parte certi fantastici racconti/articoli che scriveva su il manifesto
Quando ho saputo, mi è tornata la stessa tristezza di quando ho saputo della scomparsa di Christa Wolf...
RispondiEliminaVale lo stesso discorso fatto per Günter Grass: la conoscevo poco, ma stimavo molto (ho visto la tomba di Christa Wolf, è seppellita nello stesso cimitero di Bertoldi Brecht).
RispondiEliminaGünter Grass, un intelletuale di peso nell'incosistente Europa, contro la quale qualcosa aveva detto, e bene ...
RispondiEliminaSì, ma vieni di là da me a vedere il tuo fratellino!
RispondiEliminamamma mia , non ho letto niente!
RispondiEliminaHo letto Il tamburo di latta. Devo dire che lo considero uno dei miei libri, dei libri importanti, di quelli che non smettono di lasciarti nel cuore e nella memoria più di una traccia.
RispondiElimina@George
RispondiEliminaConcordo con entrambe le affermazioni: Europa inconsistente, e critiche di Grass giuste.
@Silvia
Arrivo a nuoto, anche se sono di corsa :)
@Redcats
Si può sempre iniziare ora :)
@Bibliomatilda
Brava, è uno dei libri che mi prometto sempre di leggere (e magari vedere pure il film).
I grandi intellettuali del "secolo breve" ci stanno lasciando... anche Eduardo Galeano se n'è andato in questi giorni.
RispondiEliminaE' un fatto biologico naturale, ma senza di loro, si acuisce il vuoto di questi tempi, in cui, come ricorda @George, è bene che restiamo umani.
Ricordo qui, con grande piacere, il suo romanzo: Il Rombo, forse non il più famoso ma sicuramente il più voluminoso.
Di lui ho letto molto poco, ma ho sempre apprezzato il fatto che si sia posto, davanti alla Germania ed anche di fronte all'Europa, in modo mlto critico.
RispondiEliminaDel resto, la missione dell'intellettuale dovrebbe essere quella: non solo creare ma creando, anche... rompere... le facili e spesso ipocrite certezze di tanta, troppa gente.
Saludos!
Ciao, Si, Ciao Gunter, un saluto ed un abbraccio a te ed anche ad Eduardo Galeano... perché ho la sensazione di continuare a rimanere orfano di certi padri e rimanere altresì vittima di patrigni sempiterni!
RispondiElimina@Berica
RispondiEliminaSì, è vero hai ragione, c'è un'intera generazione forte, che ci sta, inevitabilmente lasciando. Anche Eduardo Galeano, morto mi pare lo stesso giorno di Grass, già anche lui un grande. Difficile, ma fondamentale, Restare Umani, come ricorda George, ricordando Vik.
Il Rombo? Mi manca ... torniamo a leggere libri voluminosi.
@Riccardo
Anche tu dici bene, è quello che ha fatto Grass, è quello che dovremmo fare in molti, in particolare gli intellettuali.
@Giò
Dolorosamente vero, sia una, sia l'altra cosa che hai scritta ...i peggiori restano.