Come vedete i Nichelodeon sono belli comodi e pieni di cose dire. Se Claudio Milano, voce e mente del progetto (non riesco a chiamarlo semplicemente gruppo), non sarà infilzato da qualcuno alle sue spalle, potremo parlare di un sacco di cose. Già ospite su questi schermi più di un anno fa, ama sperimentare e per questo ha accettato la seconda volta sul blog dell’Alligatore, nonostante recenti problemi con il suo pc, spero ora risolti. Come avrete capito è quello più tranquillo, seduto al centro. Non lo vedo bene, ad essere sincero. Vedo invece bene le cose tante cose fatte in questo periodo.
Un nuovo cd, Il gioco del silenzio, uscito presso Lizard, una formazione rinnovata con archi, fiati, percussioni, strumenti giocattolo ed etnici, theremin … un dvd di culto, Come sta Annie? Twin Peaks 20th anniversary show, per Lizard/Andromeda Relix, registrato durante una performance al Bloom di Mezzago, che raccoglie parte del repertorio del gruppo in alcune sanguigne interpretazioni e la sonorizzazione dell’ultima puntata di Twin Peaks, mitico serial tv di David Lynch (dopo di quello non è più stato lo stesso, e pure noi). Quest’anno ricorre il ventennale. Di vecchio c’è la sua voce, e spero se la conservi così a lungo… tra le migliori della nostra scena. Questa sera risponderà alle domande per iscritto, ma mettendo il cd in sottofondo mi sembrerà di sentirla… pronti? Via …
VAI AL LORO MYSPACE www.myspace.com/nichelodeonband
Un nuovo cd, Il gioco del silenzio, uscito presso Lizard, una formazione rinnovata con archi, fiati, percussioni, strumenti giocattolo ed etnici, theremin … un dvd di culto, Come sta Annie? Twin Peaks 20th anniversary show, per Lizard/Andromeda Relix, registrato durante una performance al Bloom di Mezzago, che raccoglie parte del repertorio del gruppo in alcune sanguigne interpretazioni e la sonorizzazione dell’ultima puntata di Twin Peaks, mitico serial tv di David Lynch (dopo di quello non è più stato lo stesso, e pure noi). Quest’anno ricorre il ventennale. Di vecchio c’è la sua voce, e spero se la conservi così a lungo… tra le migliori della nostra scena. Questa sera risponderà alle domande per iscritto, ma mettendo il cd in sottofondo mi sembrerà di sentirla… pronti? Via …
VAI AL LORO MYSPACE www.myspace.com/nichelodeonband
Eccomi!
RispondiEliminaCiao Claudio...bentornato nella palude.
RispondiEliminaSei pronto? ... o dovrei dire siete?...
RispondiElimina:-) Sono solo, niente Edyth Stein questa volta a quanto pare....
RispondiEliminaMagari arriva dopo :)
RispondiEliminaBeh, non mi dispiacerebbe avere qualcuno a farmi compagnia mediatica, oltre a te s'intende!
RispondiEliminaVediamo, magari qualcuno arriva ...
RispondiEliminaIntanto partiamo noi ...
RispondiEliminaPerfetto, sono pronto a rispondere alle tue domande.
RispondiEliminaAllora parto con la prima.
RispondiEliminaChi sono i Nichelodeon?
RispondiElimina…sono ancora “4 persone con esperienze musicali diverse.” come mi avevi detto l’altra volta?
RispondiEliminaBene
RispondiEliminaEh no, delle quattro persone ne è rimasta una sola, chi parla, ma curiosamente questo non ha portato ad una riduzione dell’organico ma ad un’immediata espansione. Ad un solo mese dallo scioglimento della formazione precedente dovuta ai numerosi progetti individuali, ora Nichelodeon è un organico composto da sette musicisti al quale si sono affiancati in fase di registrazione altri 8 collaboratori tra musici, oltre ad una nutrita schiera di artisti visivi, videomakers, web designers, fotografi, un’attrice, che hanno creato una vera e propria “comune dedita all’artigianato sonoro, visivo e performativo”. Anche in questo caso il bagaglio di esperienze comuni è alquanto differenziato e va dal jazz e la classica contemporanei al noise, alla musica etnica, al blues, all’avanguardia, al rock e alla canzone d’autore. La totalità dei musicisti coinvolti ha inoltre esperienze pregresse con la multimedialità, cosa che favorisce un’interazione più diretta e divertita con i collaboratori provenienti da altre aree artistiche.
RispondiEliminaSento, e vedo ... sento il cd in questo momento, molto denso, e dal dvd ...ma poi ci arriviamo.
RispondiEliminaVi chiamate Nichelodeon in omaggio ai prima cinema della classe operaia americana, italianizzazione del termine “nickelodeon” …sei felice della scelta?
RispondiEliminaTi piacerebbe chiamarvi con un altro nome, ora che la classe operai è sempre più sola e divisa?
RispondiEliminaSi, si tratta di un album molto ricco di stimoli, complice anche la lunghezza, oggi atipica, di quasi 80 minuti.
RispondiEliminaDobbiamo ancora trovare il ritmo giusto ...
RispondiEliminaRipeto: vi chiamate Nichelodeon in omaggio ai prima cinema della classe operaia americana, italianizzazione del termine “nickelodeon” …sei felice della scelta? Ti piacerebbe chiamarvi con un altro nome, ora che la classe operai è sempre più sola e divisa?
RispondiEliminaNoto che come sempre la mia lentezza nello scrivere comporta tarde risposte satellitari :-))) Passo dunque alla domanda relativa al nome.
RispondiEliminaSi, sono assolutamente felice della scelta, si è pensato più volte alla riduzione del nome ad una sigla che sintetizzi la parola composta originaria in NO, esclamazione dura e diretta, una sorta di proclama di una band dichiaratamente contro regole di mercato e facili catalogazioni di sorta. Se questo è accaduto però è solo per la difficoltà di memorizzazione del nome e non certo per i contenuti che evoca. I Nickelodeon erano i luoghi dove i sogni potevano realizzarsi e chi assisteva agli spettacoli difficilmente riusciva a porre un filtro tra sé e quello che accadeva sullo schermo, c’era autentica poesia in questo. Se oggi la classe operaia è più sola e divisa è solo perché non si è resa conto di come negli anni si sia andata definendo in seno alle televisioni una nuova cultura di destra, di bassissimo livello culturale e orgogliosamente volgare che l’ha progressivamente addormentata. Non a caso, chi è stato responsabile consapevolmente di questa rivoluzione culturale è oggi capo del governo ed è agli occhi di tutti quale sia il profilo umano e culturale di questo individuo. Non solo, oggi, quella stessa classe, è convinta di fare la rivoluzione su Facebook, si riduce ad una sorta di onanismo intellettuale, dove le opinioni mediatiche hanno la stessa forza culturale di una litigata per questioni politiche tra vecchietti al “Bar dello sport”. Facebook è il nuovo strumento per addormentare le masse, regalare false illusioni che di poetico non hanno un accidente e permettere un’azione indiscriminata di chi governa.
Analisi molto lucida e condivisibile, poi arriviamo pure a facebook ...
RispondiEliminasono felice ci sia condivisione da parte tua di quanto scritto
RispondiEliminaRiguardo la scrittura delle canzoni, dicevi l’altra volta : “Non c’è un modo unico, a volte a nascere è la melodia dei brani, altre volte sono idee compositive e dunque aspetti dell’arrangiamento a dare un primo contributo al pezzo che sarà. Allo stesso modo qualche altra volta è la necessità di dire qualcosa con delle parole ad avere il sopravvento oppure testo e musica nascono assieme, nel giro di pochi minuti o in momenti diversi, di anni diversi. Ciò che conta è l’urgenza espressiva.“
RispondiEliminaÈ ancora così?
RispondiEliminaSi, è assolutamente ancora così e permangono per giunta alcune dinamiche come la tendenza a scrivere nel corso dei miei frequenti viaggi da pendolare, cosa che mi ha portato ad acquistare un registratore vocale che mi permetta di appuntare in presa diretta ogni intuizione.
RispondiEliminaCome sono nate quelle del recente cd?
RispondiEliminaImpossibile oggettivamente fornire un’analisi chiara e comune della loro gestazione “Il gioco del silenzio” è la chiusura di un cerchio che è andato definendosi nel corso di molti anni, alcune prime bozze risalgono al 1998. “Cinemanemico” era un live e conteneva quattro episodi di questo nuovo album in versioni proposte in una chiave da recital, molto asciutta, prevalentemente per piano e voce. “Il gioco del silenzio” raccoglie tanto il mio amore per la canzone teatrale colta, quella che avuto origine con Weill, per abbracciare il mio amore per le retroavanguardie del Novecento e per le istanze più recenti del fare “musica nuova”, tendenza che già aveva dato carattere al mio primo lavoro solista, un album di musiche per teatro del 2004, “L’urlo rubato”.
RispondiEliminaIl cd è poi legato a un dvd “Come sta Annie- Twin Peaks 20^ Anniversary Show”.
RispondiEliminaDi cosa si tratta?
RispondiEliminaE’ il documento di una serata fatta al Bloom di Mezzago lo scorso Aprile. Un evento organizzato in collaborazione con la gestione artistica del locale per dare risalto al ventennale della serie televisiva di Lynch. E’stato possibile solo grazie alla presenza di più coincidenze: diverse figure disposte a fornirci un aiuto tecnico per le riprese video e la registrazione audio; la presenza di un pubblico numeroso che ha reso la performance vitale, carica di un’energia scura, magmatica; amici videomakers che hanno realizzato per l’occasione dei filmati ispirati a Lynch e che hanno accompagnato l’esecuzione dei brani di “Il gioco del silenzio”, allora ancora in fase di registrazione; la collaborazione con la pittrice/musicista/performer Ambra Rinaldo del progetto Free Canvas,rara figura di artista a tutto tondo, di una sensibilità e una ricettività davvero non comune. A questo c’è da aggiungere il fatto non trascurabile che l’unica data disponibile per la programmazione, si è rivelata tramite una breve ricerca sul web, giusto il giorno in cui ricorreva la prima messa in onda della serie.
RispondiEliminaQuindi una perfetta coincidenza di tempi...
RispondiEliminaDi più, assolutamente insapettata quanto gradita :-)
RispondiEliminaPer un serial, tra l'altro, che è entrato nell'immaginario in modo molto forte, ma ci sarebbero da dire troppe cose...
RispondiEliminaC’è una canzone in particolare che rappresenta il nichelodeon-sound di queste nuove?
RispondiEliminaDavid Lynch: Nichelodeon have done a wonderful cd.
RispondiEliminaDavid Lynch: Thanks a lot Claudio
RispondiEliminaNoo... David Lynch?
RispondiEliminaCiao David.
RispondiEliminaRieccoci, niente Edyth Stein, ma abbiamo Lynch in persona. "You're welcome Mr.Lynch!"
RispondiEliminaRispondo intanto anche alla domanda, anche se...questa volta rivolgerei volentieri la domanda a te: “quale credi sia il brano che allo stato attuale rappresenta di più il Nichelodeon-sound?”. Mi aspetto anche una tua risposta ovviamente e magari anche una di Lynch..."Mr. Lynch, what's your favourite Nichelodeon'song?"
Io dal mio canto posso dirti che la canzone dell’album a cui sono più legato ad oggi è Fiaba, ma non certo per questioni di sintesi di un suono, solo per l’equilibrio tra lirismo e invenzione che la caratterizza.
Ma dai... bella questa cosa.
RispondiEliminaBe', è un cd denso, dal quale è difficile estrapolare un pezzo... però, se devo dire un titolo, dico "Amanti in guerra".
RispondiElimina"Fiaba" è molto suggestiva, c'è un bel gioco di voci, più che nelle altre.
RispondiEliminaAspettiamo quella di David...
RispondiElimina"Amanti in guerra"...assieme a "Malamore e la Luna" e "Ciò che rimane", è quella che più amo dopo "Fiaba", gli interventi vocali di Estibaliz Igea sono da brivido e il brano mantiene una dimensione di un romanticismo molto decadente.
RispondiEliminaAllo stesso modo gli interventi della grande Carola Caruso, una delle migliori voci del jazz italiano hanno dato una dimensione inaspettatamente "etnica e spirituale" a Fiaba, ero molto imabrazzato a cantare con lei
Sì, ci sono degli incontri di voci memorabili ...maschile/femminile.
RispondiEliminaSe David non vuole dire la sua .. continuando:
RispondiElimina... se “Il gioco del silenzio” fosse un concept-album su cosa sarebbe?
RispondiElimina... forse lo è?
RispondiEliminaPosso andare a Sanremo insomma :-))) in attesa della risposta di Lynch, non nego che la mia curiosità sui gusti dell'autore di Eraserhead mi immobilizza
RispondiEliminaSe Sanremo fosse veramente il festival della canzone e fosse veramente interessato alle voci, dovresti andarci...se...
RispondiEliminaMa argomento vasto, legato all'immaginario italico plasmato dalla tv ...
RispondiEliminama provo a risponderti comunque :-)
RispondiEliminaNo, non si tratta di un concept, è la raccolta di dodici episodi a sé, ciascuno con una propria storia da raccontare che nasce da un viaggio nel sé con gli occhi bene aperti sulla realtà circostante. Credo ci sia però un'atmosfera "concept", una sorta di attesa di qualcosa che potrebbe accadere da un momento all'altro e rispetto alla quale, null'altro è possibile se non una prolungata attesa
Non riuscirei mai ad accettare di essere un personaggio televisivo, anche se un bel corto circuito ogni tanto fa bene al cuore. Non dimenticherò mai le due partecipazioni dei Quintorigo al Festival
RispondiEliminaUn bel concept sulla nostri poveri tempi.
RispondiEliminaUn concept sul mio modo di "sentire" i nostri tempi, senza ombra di dubbio
RispondiEliminaDavid, your favorite song?
RispondiEliminaSì, tornando a Sanremo, ho sempre trovato ridicoli i tentativi di alzare il livello... è come tentare di svuotare l'oceano con un secchiello da spiaggia.
RispondiEliminaMi sa che è nella Loggia Nera a chattare con Heidegger!
RispondiEliminaDavid Lynch: Alligator is right. "Lovers in war" is the best.
RispondiEliminaIl cd è uscito con label indipendente Lizard Records. Come vi siete incontrati con loro? Come prosegue il rapporto?
RispondiEliminaNon so, non capisco la tv, mi fanno orrore i talent show e credo sia la sincerità di una generazione che ancora non conosciamo e che tarderà ad arrivare a salvarci da questa noia culturale
RispondiEliminaGrazie David :)
RispondiEliminaLode sia dunque ad "Amanti in guerra", thanks David!
RispondiEliminaIl primo contatto con Lizard è avvenuto nel 1998, quando, studente dell’Accademia di Belle Arti, con lo pseudonimo di Screaminbelly, realizzavo colonne sonore per spettacolo immaginari e sottoposi un cd promo al patron dell’etichetta, Loris Furlan. Ci siamo poi persi strada facendo, per rincontrarci dopo dieci anni, nel 2008 in occasione della XII edizione dell’Omaggio a Demetrio Stratos, dove i Nichelodeon si classificarono terzi tra i finalisti. Lo conobbi di persona e mi fece un’ottima impressione. E’un personaggio atipico nel mondo della discografia indipendente italiana, uno che crede realmente nelle sue scelte e non le valuta sulla base di possibili esiti economici, anzi, molto spesso finisce per dover pagare anche economicamente sulla sua pelle alcune decisioni che nessun altro prenderebbe. Non crede nella musica di genere, ma nell’attitudine al nuovo e questo credo sia un grande merito. Quando “Il gioco del silenzio” era in fase di registrazione, accantonata l’idea di uscire con una indie label che producesse qualcosa di completamente distante dal nostro mondo per paura e noia di essere etichettati con faciloneria, mi sono rivolto a lui per chiedergli se poteva essere intenzionato a darci un numero di catalogo e si disse subito entusiasta, tanto dell’idea del cd che di quella del Dvd. Colsi al volo l’occasione. Doveva essere una produzione in tandem con Trovarobato, ma i contatti con quell’etichetta sono diventati poi sempre più fumosi. Il rapporto con Lizard è assolutamente positivo e prevede a breve diverse collaborazioni tra musicisti della label per progetti tra i più svariati. Attualmente sono impegnato in una collaborazione con Marco Tuppo di Nema Niko, Liir Bu Fer (per i quali sono stato coautore del brano "Red Submarine" sull'album di debutto "3juno"), Sciarada, Raven Sad.
Sì, ha un catalogo molto particolare, unico in Italia, direi. Un altro loro gruppo sarà ospite su questi schermi la prossima settimana.
RispondiEliminaBene! Di chi si tratta?
RispondiEliminaUn gruppo diverso dal tuo, ma particolare come i Lingalad.
RispondiEliminaHo visto che c'è anche la collaborazione con Andromeda Relix per il dvd...
RispondiEliminaOh i Lingalad, un progetto molto interessante. L'occasione personale per un saluto.
RispondiEliminaCon Internet che rapporto hai da utente?
RispondiEliminaSi, la collaborazione con Andromeda Relix è nata dall'amore di Gianni Della Cioppa,fondatore dell'etichetta e storico giornalista heavy metal, per Twin Peaks. Si è ritrovato casualmente a casa di Loris Furlan, mentre questi visionava il Dvd e si è proposto per una co-produzione.
RispondiEliminaMah, tanto io, tanto i ragazzi della band, usiamo internet solo per promuovere i nostri progetti, per cercare collaborazioni e fare ricerche approfondite su argomenti che possono figurare nei testi delle nostre canzoni o comunque nei rispettivi percorsi musicali.
RispondiEliminaFacebook vi ha toccati o lasciati indifferenti?
RispondiEliminaCi siete?
RispondiEliminaVisto il film?
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda uso il canale solo per cercare di promuovere la musica mia e dei Nichelodeon, ma trovo la gente sia più impegnata a darsi un tono in interminabili discussioni delle quali non mi pare abbia la minima coscienza. A volte mi chiedo quanto tempo si riesca a buttare via senza avere consapevolezza delle cose che la vita potrebbe regalarci se fossimo noi a regalare a lei qualcosa di grande. Il film l’ho visto e mi è piaciuto quanto turbato, mi ha riportato ad interrogarmi su come noi abbiamo il potere di fare accadere le cose talvolta solo avendone una percezione parziale. Non basta agire, bisogna agire nella giusta direzione, con forte determinazione e volere fortemente che attorno a sé si creino le giuste condizioni per la realizzazione dei propri obiettivi. Indipendentemente da ogni valutazione di ordine morale, per tutta la durata del film ho trovato irritante questo ragazzetto a cui tutto sembrava piovere addosso quasi per caso, consapevole del fatto che il caso non esiste e che sta a noi trovare la giusta soluzione all’enigma del successo nella propria vita. Considerazione che può alimentare non poca frustrazione.
RispondiEliminaSì, a me a ricordato certi politicanti di casa nostra, ma non vorrei buttarla in una troppo facile polemica anti-politica. O forse certi personaggi tv...che alla fine non cambia poi molto.
RispondiEliminaComunque è un dato di fatto orribile.
RispondiEliminaI due mondi tristemente collimano
RispondiEliminaVenite da Milano, grande città italiana, amata e odiata. Come si vive la musica a Milano? C’è un rapporto positivo in questo con la vostra città?
RispondiEliminaOrmai io non abito più a Milano, così come quasi la metà della band. Non è cambiato molto da quanto ho avuto occasione di dirti qualche tempo fa, se non che ora ai problemi che c’erano è subentrato il coprifuoco. A mezzanotte molti locali storici sono costretti ad abbassar serranda, cosa che ha ridotto ulteriormente la possibilità di suonare in giro se non sostenuti direttamente da iniziative del Comune e della Regione Lombardia o da importanti agenzie. Di musica ce n’è comunque, anche se infinitamente meno rispetto a qualche anno fa e a costi ben più elevati. Il Rolling Stone ha chiuso i battenti, così come tanti altri posti e il pubblico è sempre più freddo. Per il momento io so di vivere qui e cerco di trarre dal mio ambiente quanto di meglio è possibile, ma non escludo, anche in tempi relativamente brevi di trasferirmi in un’altra città europea.
RispondiEliminaSono tutti su Facebook ... "la vita prima era nelle campange, poi la gente si è spostata in città e ora vive nella Rete" ... cito a memoria una frase del film "The social network".
RispondiEliminaDio, ma non è possibile immaginare di barattare l'emozione di un incontro fisico con uno virtuale. E'la morte del teatro (anche se da anni ormai la gente ci andava con gli applausi già pronti in tasca), è la morte della vita vera. Ho bisogno di incontri e scontri, ho bisogno di energia e non sarà certo la rete a regalarmela.
RispondiEliminaSi, in merito alle collaborazioni, in quanto titolari di molti progetti collaterali, cito Mad Tubes, ANMA, Carne Nera, Free Canvas, Orco Trio, Illuminati Trio, lavoriamo tutti con artisti provenienti da ogni dove. Per farti un esempio, a giorni esce un album in Germania dell’artista 1605munro, a cui collaboro come autore e cantante. Tra i credits del disco, oltre a una nutrita messe di musicisti d’avanguardia provenienti da tutto il mondo, figura anche Robert Fripp.
RispondiEliminaVedo una cura particolare anche nel ricco libretto di cd e dvd. Chi sono gli autori di questi?
RispondiEliminaL’autrice del trittico di dipinti che accompagnano l’album è Valentina Campagni, artista visiva capace di indagare l’essenza delle cose a partire da quello che non si può o non si vuole vedere. L’ombra delle persone e delle cose nel suo lavoro può raccontare più della visione stessa. Il trittico è stato ispirato al “Blighted Ovum”, patolgia che genera l’illusione di una gravidanza portando infine all’autoeliminazione del feto. Una sorta di metafora di come noi stessi siamo capaci di abortire quanto di meglio le nostre vite potrebbero generare. L’ambientazione è “Il Grande Cretto di Gibellina” di Burri e una delle tavole cita la “Pala di Montefeltro” di Piero della Francesca. Le foto alla band sono curate da Andrea Corbellini, le grafiche, tratte in buona misura anch’esse da rielaborazioni fotografiche a tema ed ispirate ai testi dei brani sono di Paolo Rosset. Il booklet include anche un’opera realizzata appositamente dal pittore Marco Bettagno, un talento vorace.
RispondiEliminaWow, tornando sulla terra, com’è la vita del giovane musicante indipendente?
RispondiEliminaCome si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie? Pochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …voi?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaUn piccolo refuso, mi ha portato a ripostare l'ultimo commento.
RispondiEliminaDunque:
Io al momento e non senza grandi sacrifici vivo di musica grazie alla didattica e a progetti che permettono di suonare più agilmente nei locali, assolutamente dignitosi ma senza particolari pretese artistiche. Andrea Illuminati, pianista della band, è anche lui didatta e coltiva più progetti che affiancano il jazz alla multimedialità. Lorenzo Sempio, chitarrista della formazione, oltre alla militanza in diversi progetti avantgarde è un tecnico del suono. Max Pierini, contrabbassista, è turnista, didatta e bluesman in organici molto richiesti. Gli altri tre membri della band, Francesco Chiapperini ai fiati, Andrea Murada alle percussioni e il polistrumentista Luca Pissavini, alternano a lavori part-time o comunque tali da garantire a loro dei momenti da impiegare per il percorso musica, ad esperienze squisitamente di ricerca che vanno dall’avant jazz, alla musica etnica, alle colonne sonore per spettacoli di teatro e teatro/danza.
Be', è una bella cosa, almeno per alcuni la musica è esperienza totalizzante.
RispondiEliminaIl primo disco/cassetta della tua vita?...quello acquistato, intendo.
RispondiEliminaSi, anche se la precarietà che comporta ha pochi eguali
RispondiEliminaBe', sicuramente...
RispondiEliminaParlo a titolo personale ovviamente, il primo disco acquistato, a 13 anni è stato “Selling England by the pound” dei Genesis, ma mi posso dire fortunato. A casa sin da bambino ho avuto a disposizione centinaia di vinili di ogni genere dei miei fratelli maggiori, che ho ascoltato anno dopo anno, con la curiosità di chi ha sempre voluto scoprire cosa poteva nascondersi dietro al fare ed essere musica.
RispondiEliminaCon i tagli poi alla cultura ...
RispondiEliminaFatti un panino con la Divina Commedia...
RispondiEliminaE come ascolti italiani...gli Area, per esempio.
RispondiEliminami fa sorridere che chi fa politica continua a considerare ogni aspetto appartenente al mondo della "creazione" come inutile. E'l'affermazione che questa gente vuole creare una casta privilegiata di chi può avere accesso all'arte e ai beni culturali, senza peraltro coglierne l'essenza, per rilegare la gente, quella educata a fiction e reality alla stregua di individui nati per mangiare, bere, dormire, fare figli e null'altro.
RispondiEliminaGià, produci, consuma, crepa ...ma con la crisi attuale resta solo il crepa.
RispondiEliminaArrivo agli Area, sono probabilmente l'unico ascolto comune della band, anche se a monte di quanto vien detto sul mio conto in relazione a Stratos, li considero oggettivamente la più grande band italiana di sempre assieme ai CCCP, ma non li ho mai amati davvero.
RispondiEliminaSicuramente due gruppi che hanno fatto cose che pochi, forse nessuno, ho fatto in Italia ...e non solo.
RispondiEliminaChi è la più grande truffa del rock’n’roll?
RispondiEliminaLa realtà è che ormai consumiamo molto più di quanto produciamo grazie ai capitali accululati negli scorsi decenni, ma questa situazione non potrà durare a lungo. E'triste dirlo, ma produciamo più scorie che valore.
RispondiEliminaDiscorso complesso: è che, pur rendendoci conto di questo, non riusciamo a mettere la retromarcia.
RispondiEliminaChi è la più grande truffa del rock’n’roll?
RispondiEliminaLa truffa...
RispondiEliminaCerta critica musicale! Quella che “crea le tendenze”, anche nel cosiddetto mondo rock alternativo e che orde di critici pecoroni seguono a spada tratta, anche in Italia su riviste rock dal taglio snob. Eppure, alla critica, va tutta la mia riconoscenza in quanto l’unica realtà nell’ingranaggio del settore musica ad aver sostenuto Nichelodeon, quando non con entusiasmo almeno con riverenza . Ma è reale, sin dalle origini del rock, i critici hanno inventato e distrutto generi assecondando le esigenze delle major internazionali e delle etichette indipendenti più influenti, mettendo in evidenza reale solo alcuni fenomeni ed affossando alcune delle realtà più belle che il rock abbia prodotto, salvo provare a ripescarle anni dopo, quando si è ritrovata a corto di nomi di cui parlare.
C'è da riflettere.
RispondiEliminaUna domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna …
RispondiEliminaIo ho solo da ringraziare, ma faccio fatica ad intendere come il panorama alternativo italiano in evidenza sia costituito da realtà come Baustelle, Amor Fou, Il Genio, Aria Di Neve...non capisco, non capisco cosa ci sia autenticamente di nuovo e vero nella scrittura di queste band e forse, anzi, sicuramente, è un mio grosso limite.
RispondiEliminaDavid Lynch: "Il gioco del silenzo" is magic. Is cinema, theater, music ... great Nichelodeon.
RispondiEliminaC'è,a nche qui da pensare.
RispondiEliminaDomanda:
RispondiEliminaDa quanto tempo aspettiamo un fenomeno musicale e culturale davvero nuovo che abbia delle connotazioni socio/politiche tali da scuotere a fondo i nuovi “bravi ragazzi” figli delle nevrosi compresse più abrasive e pericolose della borghesia in decadenza?
Risposta:
Tanto, troppo.
Felice notte e grazie, grazie, grazie.
David Lynch: Greetings. Thanks Claudio, thanks Alligator.
RispondiEliminaSee You Later Alligator!
Domanda immensa...
RispondiEliminaDa riflettere nei prossimi giorni, che potrebbe valere per molti settori...in crisi, prima di tutto, culturale.
RispondiEliminaThanks David, I'm really honoured!
RispondiEliminaGrazie Claudio, grazie anche a David Lynch.
RispondiEliminaDi cultura ce n'è, diamole luce, non fuoco
RispondiEliminaGood night and good luck Nichelodeon.
RispondiEliminaGrazie a te, caro Alligatore, è un piacere poter dialogare liberamente con te
RispondiEliminaAlla prossima :)
RispondiEliminaFelice notte :-)
RispondiEliminaNon c'azzecco poi tanto, da queste parti, eh? Be', un saluto te lo lascio lo stesso!
RispondiEliminaNo, no, Adriano, capiti a fagiuolo... oltre al saluto, puoi anche fermarti.
RispondiEliminaOcchio che quello con la cesoia fa sul serio!!
RispondiElimina@Ubi Minor
RispondiEliminaSì, in realtà alla fine si è tagliato ...
Anch'io col frustino, tanto più oggi che è....l' "Immacolata". Claudio
RispondiEliminaChiapperi, non l'avevo visto... è vero. C'è tutto l'occorrente per pentirsi :)
RispondiEliminaO.T.: svelato il mistero...
RispondiElimina:D
Pentirsi o dedicarsi infine ad una vita ricca di sana perversione. Il confine è sempre molto labile ...
RispondiElimina@Stefy
RispondiElimina... sapevo che eravate di WikiLeaks
;)
@Nichelodeon
Preferisco la seconda che hai detto ...
LO/LI AMOOOOOOO! <3 e amo te che posti simili gruppi! ;)
RispondiElimina@LaMentePersa
RispondiEliminaDa vedere e ascoltare (o anche il contraio).
@petrolio
Sì, amiamoci così senza pudor ...