Tre anni fa usciva il mio primo libro, Giovani, musicanti e disoccupati interviste a cuore aperto ai musicanti della scena indipendenti fatte nel 2020, tra marzo e l'estate di quel pessimo periodo quando eravamo tutti rinchiusi in casa per uno degli esperimenti sociali più gravi dell'era moderna. I musicanti indipendenti, precari da sempre, come tutto l'indotto, soffrivano ancora di più, nell'impossibilità di suonare dal vivo quasi unica forma di sostentamento per loro, oltre che gioioso modo di diffondere arte. Credo sia importante tenerne memoria, cosa non facile soprattutto oggi, bombardati di notizie, anzi distratti da notizie da troppi canali liberticidi. Ecco perché ricordo l'uscita nel mio libro. Ricordiamoci cosa è successo, perché non accada più, per dire in massa no a obblighi e divieti.
Tra l'altro mi hai onorato di una tua intervista.
RispondiEliminaRicordo "gli artisti da strada"...
RispondiElimina@Cavaliere Oscuro del Web
RispondiEliminaRicordo benissimo di essere stato ospitato dal tuo blog sempre completo. Onore mio.
@Farfalla Legger@
Agli artisti di strada, assieme a degli amici dedicammo una giornata, perché ottenessero spazi dove suonare senza essere multati nella mia città. Vero che anche loro subirono quel periodo.
Grande Ally!
RispondiEliminaGrazie anonimo veneziano.
RispondiEliminaUn libro decisamente interessante .... prima o poi arriverà il bis ... anche senza pandemia!!!
RispondiEliminaGrazie, graie Marcaval, per il libro scritto e per quelli che mi auguri...
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