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domenica 11 aprile 2021

In palude con i Qirsh

 

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE   prog-rock

DOVE ASCOLTARLO   QUI (per acquisti: infoqirsh@gmail.com OPPURE lizardopenmind@yahoo.it)

LABEL   Lizard Records

PARTICOLARITA’    un coraggioso concept album, un prog-rock originale e visionario” 

SITO INSTAGRAM FB

CITTA’   Savona

DATA DI USCITA   31 Ottobre 2020 

L’INTERVISTA

Come è nato Aspera Tempora parte 1?

L’idea è nata praticamente subito dopo il nostro precedente album (“Sola Andata”, 2014): quando cominciammo a discutere tra di noi del tipo di album su cui volevamo lavorare, non ci furono dubbi nell’optare ancora per un "concept" (“Sola Andata” era infatti un concept sul tema del viaggio), e istintivamente alcuni suggerirono il tema delle paure. È certamente un tema su cui chiunque può avere molte cose da dire, perché le paure toccano tutti, e inoltre si prestava bene per il nostro genere. Musicalmente abbiamo voluto puntare sul mix tra suoni più "classici" o ancestrali (organo, strings, piano) e suoni rock, ricorrendo frequentemente a cambi di atmosfera, e ad effetti vocali che richiamano le tante "voci" della paura. 

Come mai questo titolo? … cosa significa?

Aspera Tempora:  tempi duri, tempi difficili, come quelli generati dalle paure che descriviamo nell’album. Le paure adolescenziali delle false voci, la paura del vuoto, la paura della solitudine, del dolore, del giudizio divino…    Don’t fear hard times, the best comes from them”, la frase che compare sul retro del cd, descrive il messaggio finale dell’album: i momenti di paura sono momenti difficili, e i momenti difficili ci fanno paura, ma è da quelli che tiriamo fuori il meglio di noi stessi. Quindi sebbene il tema è un po’ pesante, in fondo abbiamo voluto dare un messaggio positivo!

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Le canzoni sono state scritte tra il 2016 e il 2019, sviluppando i  brani uno alla volta (di solito da parte di un singolo ‘compositore’, che poi propone il brano al resto della band), pensando intensamente al tema del brano, alle nostre esperienze passate, provando qualche riff e qualche suono… fino a che scattava la scintilla, cioè l’ispirazione … da cui partiva la creazione del brano. E poi a seguire c’è il lavoro di perfezionamento delle varie parti, intro, intermezzi, combinazioni di suoni. Per le liriche, in alcuni casi c’è stato un lavoro documentale a monte (ad esempio per "Rumors" e "Oremus" abbiamo dovuto cercare ispirazioni nella storia o nella letteratura), mentre altre sono state scritte quasi di getto. “Aspera Tempora” è stato registrato, mixato e masterizzato interamente da noi stessi, nelle nostre sale prove e nei nostri "home-studio" casalinghi.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

La prima volta che Daniele ha proposto la versione iniziale di ‘Rumors’ (della durata di 17 minuti) gli altri pensavano che fosse impazzito, poi tutti si sono convinti che far cominiciare un album con un brano di 17 minuti era una bella sfida; d’altra parte siamo i Qirsh, non siamo mai stati un gruppo normale.

L’altro episodio è che durante la gestazione dell’album siamo ancora aumentati di numero!

È arrivato Giulio a dare una mano a Marco alla sezione ritmica. Quindi ora abbiamo due chitarre (Daniele e Michele), due tastiere (Leonardo e Pasquale), due batterie (Marco e Giulio). Soltanto il bassista Andrea è unico (infatti, si sente importante) 😊.  

Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

… già spiegato prima 😊 .

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Aspera Tempora parte 1? … che vi sembra  ideale da fare live?

‘Rumors’ è forse il brano più azzardato, ma anche più rappresentativo del tema e del sound dell’album. ‘Anansi’ (scritto da Andrea-Pasquale-Michele) è l’unico arrangiato ancora alla ‘vecchia maniera’, cioè tutti insieme in sala prove, come ai tempi delle nostre prime canzoni (correvano gli anni Novanta), ed è carino da suonare live. Per riprodurre altri brani dal vivo, come ad esempio ‘Oremus’ … probabilmente dovremmo noleggiare gli effetti speciali dei Pink Floyd, quindi ci penseremo.

La prestigiosa Lizard Records a produrre… come mai con loro? Come vi siete trovati?

Tutto nacque così: nel 2013, dopo aver completato le nove canzoni dell’album “Sola Andata”, eravamo alla disperata ricerca di un’etichetta disponibile a pubblicare il nostro lavoro, quindi mandammo i nostri demo a centinaia di etichette, siti, radio, ... In particolare la Lizard (nella persona di Loris Furlan) ci rispose quasi subito;  dopo aver ascoltato più volte tutte le nostre canzoni, ci scrisse “ma che genere fate?”.  Noi eravamo stupiti che dopo aver ascoltato i brani ci rifaceva quella domanda, in realtà era il segno che il nostro non era un genere ‘tradizionale’, pertanto lui voleva sapere se noi ci inquadravamo in qualche filone particolare.  Era anche la conferma che la Lizard vuole dare spazio alla musica come libera espressione creativa, senza inseguire mode o clichè di genere. Quindi l’ideale per noi Qirsh! È venuto poi naturale collaborare anche per il nuovo album ‘Aspera Tempora parte1’

Ermetica copertina, colorata, simbolica... come del resto tutto il progetto grafico. Chi l’ha pensata? Chi l’autore?

Daniele e Michele hanno scelto le fotografie (tutte tratte da loro viaggi, inclusi i mosaici che compaiono in copertina e nel libretto) e hanno trovato questa ‘formula’ delle vetrate e delle figure misteriose che appaiono (o sembrano apparire), a voler rappresentare proprio le paure, che a volte sono immotivate e generate solo dalla nostra mente. Nel ‘digipack’ è anche presente un libretto con testi, didascalie e immagini che accompagnano ogni singolo brano.  

Come presentereste il disco dal vivo … una volta possibile?

Ci penseremo dopo l’estate, intanto tra pochi mesi registreremo una specie di miniconcerto in una location ‘segreta’ di Savona, una specie di live alternato a immagini e video sul tema delle nostre canzoni. Ne otterremo tre o quattro videoclip, con cui continueremo la promozione dell’album.  Vi terremo informati! 

Come se la passa l’underground italico oggi, dopo più di un lockdown?

Secondo noi la musica originale, ma anche la musica live in generale, se la passa male da ben prima dei lockdown. Rispetto a dieci o vent’anni fa sembra che le nuove generazioni siano sempre meno interessate dal live e dalla musica rock (figuriamoci da quella prog-psichedelico come la nostra!).  I nuovi ‘idoli’ sono quelli che riescono a ottenere milioni di ‘visualizzazioni’ sui social media, che è sicuramente un’abilità, ma che c’entra poco con la musica, con la passione, con la ricerca dei suoni, con l’originalità. Quindi sono ‘aspera tempora’ per tutti i musicisti underground e non. Ma non bisogna disperare, in fondo come abbiamo detto prima  Don’t fear hard times, the best comes from them!   

E se avete notato, al momento abbiamo concluso solo la ‘parte 1’  ...

Grazie per l’intervista!             


 

 

9 commenti:

  1. Grazie ai Qirsh per essere venuti in palude in questa notte... e sì, mi sono accorto che questo mastodontico disco è la parte 1... quindi ci sarà, speriamo presto, anche la parte 2.

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  2. Mi è piaciuto questo vero e proprio concept-album sulle paure. Paure ancestrali, che accompagnano bene o male tutti,belli e brutti. Come dicono nell'interista: le paure adolescenziali delle false voci, la paura del vuoto, la paura della solitudine, del dolore, del giudizio divino … possiamo ben capirle tutti.

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  3. Sei pezzi intensi, di prog-rock autentico, musica che non è facile sentire spesso, quindi è un piacere ospitali qui.

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  4. Bello il fatto che coraggiosamente (a proposito di paura), decidano di iniziare con un pezzo di ben 17 minuti (quasi 18) quale Rumors, pezzo sulle paure generate dalle dicerie adolescenziali in particolare. Pezzo mastodontico, con l'organo e le tastiere a darci dentro, sussurra, risate, il cantato,un organo che si fa doorsiano, poi chitarre rock ... veramente molto complesso e stratificato. Bel modo di iniziare questo Aspera tempora Pt.1..

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  5. Atmosfera liquida, un piano e un organo che creano l'atmosfera... molto importante il piano, poi il ritmo e un cantato robotico. La paura del vuoto prima del salto. Aria pesante Aer Gravis prima del salto... tutto poi è bellissimo, e anche la musica porta un senso si liberazione e trionfo.
    Ecco, questa paura del vuoto è una delle mie... quindi capisco bene Aer Gravis

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  6. Quel momento con la chitarra protagonista assoluta, cambi di ritmo, poi il piano, per un pezzo che si apre strumentale e che si fa più oscuro nel mezzo, quando arriva un cantato ipnotico, che narra il non voler scrivere se non spinti dal dolore o gioia... molto complesso il discorso.

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  7. Ma è tutto un salire, un cambiare di ritmo, cori suggetivi, l'organo e le tastiere che si salutano e rivedono in continuazione fino alla nota finale... e sì, il ritmo, sempre, o quasi, presente.

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  8. Il finale, Oremus e anch'esso lungo (12 minuti e rotti), tema la paura della morte e delle punizioni divine, ricorda a tratti, per l'organo e il ritmo la sigla di Lupen III, quella storica anni Settanta (ho un'amnesia, e non riesco a trovare il titolo online (per questo il commento arriva un po' in ritardo 😳).

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  9. Un disco tutto da ascoltare dall'inzio alla fine ... senza paura 😈.

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