Il buio e il miele di Giovanni Arpino è il romanzo dal quale è poi
stato tratto Profumo di donna, prima film con un grande Gassman
diretto da Dino Risi (vedi mia rece qui), poi remake con Al Pacino
diretto da Martin Brest (l'ho prenotato in biblioteca, spero di
vederlo presto, dopo le opinioni disparate su questo film da parte
degli amici blogger).
Il libro l'ho letto in spiaggia, durante la
vacanza al mare, e mi è sembrata una lettura adatta al luogo. La
cosa che balza subito agli occhi è che sembra scritto appositamente
per Vittorio Gassman, e sembra anche un bel soggetto per raccontare
l'Italia di allora (fine '60, primi '70). Come nel film, nel romanzo
si assiste a questo viaggio in Italia, in treno, tra Torino e
Napoli, con soste a Genova e Roma. A fare questo viaggio sono un ex
militare ferito durante delle esercitazioni (è rimasto cieco e con
una protesi alla mano) e un giovane militare di leva che
l'accompagna. Il militare cieco è duro, anzi, cattivo con il mondo
attorno. Cinico e puttaniere, vuole sempre avere l'ultima parola su
tutto. Gran bevitore, costringerà il giovane a molte figuracce.
Sembra quasi il passaggio da un'Italia all'altra, ma non ci sono
scontri, non c'è il Sessantotto sullo sfondo. La parte più fiacca,
come nel film del resto, e l'approdo a Napoli, con l'innamorata
giovanissima e il piano di un doppio suicidio con l'altro milite
rimasto ferito come lui. Ho spoilerato un po', scusatemi, ma la
vicenda è nota.
Mi è sembrato un romanzo classico, con il tipico personaggio novecentesco in crisi. Libro fortunato, con molte edizioni anche grazie ai due passaggi cinematografici, l'edizione nostra è quella Baldini e Castoldi del 1993 con in copertina Al Pacino e un utile segnalibro allegato.
Mi è sembrato un romanzo classico, con il tipico personaggio novecentesco in crisi. Libro fortunato, con molte edizioni anche grazie ai due passaggi cinematografici, l'edizione nostra è quella Baldini e Castoldi del 1993 con in copertina Al Pacino e un utile segnalibro allegato.
A questo punto non vedo l'ora di leggere il tuo parere su Al Pacino e C.
RispondiEliminaA me sono piaciute entrambe le versioni
RispondiElimina@Santas S.
RispondiEliminaSpero arrivi presto. Se arriva in settimana lo scrivo qui nei commenti ... non credo farò un altro post.
@Amanda
Credo sarà così anche per me ... e il libro l'hai letto?
Arpino è un grande della letteratura italiana. Bello il post, che ho letto come sempre con piacere con varie info.
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
Grazie Accadebis del tuo contributo e parere su Arpino e su questo blog :).
RispondiEliminaforse avevo già commentato una tua recensione su questa pellicola e libro.
RispondiEliminaLa figura di Gassmann mi sembra apertamente simile alla figura del libro tranne qualche svarione, mentre la pellicola di Pacino ci presenta un altro tipo di personaggio pur seguendo il filo della trama , ma più alleggerito e adatto all'attore. Mi sono piaciuti entrambi, dove il nostro Vittorio svetta come mattatore sanguigno e Pacino dona un'altra grandiosa interpretazione di attore più edulcorata ma imperdibile.
Vedere la figura del libro nel famoso tango del film omonimo.
Bacio serale mio caro
Grazie Nella, il film con Pacino è arrivato oggi, quindi lo vedremo nei prossimi giorni. Giudizio condivisibile il tuo sul grande Gassman, e credo anche sul grande Pacino. Ma su questo dirò, forse nei commenti qui sotto, cosa ne penserò dopo la visione ...vero,la foto del libro è emblematica.
RispondiEliminaGrazie, ricambiamo dall'orto di Elle e Alli.
Visto finalmente Scent of a woman - Profumo di donna, la versione con Al Pacino, per intenderci. Direi che è molto meno bella dell'originale film di Risi con Gassman. Pacino gigioneggia come in ogni sua interpretazione (questo è il suo bello), c'è un giovane Seymour Hoffman in un ruolo non di primo piano (e questo, secondo me vale la visione), ma la storia è la solita storia americana, con i buoni che vincono. Non ha nulla a che fare con il romanzo e con la prima versione cinematografica, a parte la presenza di un cieco che vuole farla finita e di un giovane che l'accompagna. Bella la parte del ballo, nel complesso si può anche non vedere a meno che non si sia fan di Al Pacino.
RispondiEliminaDi Arpino non ho ancora letto niente, prima o poi ci arrivo! :-)
RispondiEliminaSì, credo che ci arriverai, conoscendo i tuoi standard di lettura, ci credo fermamente. Vediamo se trova qualcosa d'altro interessante, questo è semplice, a tratti divertente. Non direi un capolavoro, ma un buon romanzo novecentesco.
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