NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: POP
DOVE ASCOLTARLO (in parte o
tutto): SPOTIFY / YOUTUBE / APPLE MUSIC
LABEL: LUOVO di iCOMPANY / LA CLINICA DISCHI
PARTICOLARITA’: Se ascolti “Non
importa” ti sentirai nell’ordine: malinconico, felice, instabile, gioioso,
ansioso, di nuovo malinconico e alla fine di nuovo felice.
CITTA’: FIRENZE
L’INTERVISTA
Come è nato Non importa?
Come tutti noi, da 5-10
minuti di intensa passione.
Perché questo titolo? Non è il titolo di nessun brano …
Questo disco è come un puzzle a cui mancano dei pezzi.
Quando hai finito di montarlo capisci più o meno qual è il disegno ma ti manca
qualcosa. Ecco, ogni pezzo del puzzle è un pezzetto di vita, delle piccole cose
della vita. La felicità improvvisa un martedì pomeriggio e la malinconia
improvvisa un mercoledì sera, l’ansia del lunedì mattina, la nostalgia
dell’estate, del primo amore, delle lasagne della nonna. Tutte cose che non
importano, eppure contano. Tutte le emozioni che entrano ed escono nelle nostre
giornate e che forse non cambiano quello che facciamo, ma spesso ne cambiano il
senso. E quando a fine giornata ti trovi a raccontare cosa hai fatto, ecco che
senza quelle emozioni ti sembra di non vissuto.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione
finale?
Le canzoni sono nate una alla volta, come i figli. E
infatti alla fine sembravano proprio fratelli e sorelle. Allora abbiamo dato un
nome a questa neo-famiglia, NON IMPORTA. Ovvero la famiglia delle cose che non
importano, ma contano. Appena nate, vedevi subito il carattere di ogni canzone,
ma poi per crescere ci vuole tempo, e alla fine ognuna ha trovato la sua
strada. Noi le abbiamo solo mantenute economicamente per un po'. Ma ci stanno
già ampiamente ripagando di questi sforzi genitoriali.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Non importa?
La vita in studio è meravigliosa per un motivo.
Cellulari spenti, tutto richiede tempo, un sacco di momenti morti. Ore su un
singolo suono, andare a fondo su tutto. Insomma tutto quello che nella vita
frenetica di tutti i giorni non succede mai. Durante la lavorazione del disco è
successo di tutto, ma davvero Non Importa.
Se il vostro album fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Forse puoi togliere il fosse. Come dicevamo il tema è
sempre quello delle emozioni della vita quotidiana. Perché pensiamo che quelle
piccole emozioni definiscano molto di più la nostra vita e cosa siamo di quanto
non lo facciano i grandi eventi o i grandi cambiamenti.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero
disco? … che vi piace di più fare live?
Ogni scarrafone è bello a mamma
sua. Ma poi in realtà, anche le mamme hanno delle preferenze, o no? Ci sono tre
canzoni che in questo momento della vita sentiamo molto calzanti. La prima è Via dei Bardi che è la nostra preghiera
laica alla felicità. Ogni volta che la suoniamo ci aiuta a ricordarci di essere
sempre pronti a essere felici, che la felicità, arriva sempre prima o poi.
L’altra è Vento da Maiali, perché
quel “vento che muove tutti gli orizzonti” è un nostro fedele compagno di
viaggio. La terza è La gioia e l’ansia,
perché sia la gioia che l’ansia sono da sempre le nostre migliori amiche, e
penso non solo nostre. Sono anche amiche di Fiorello che ha deciso di passarla
su Radio deejay al suo Rosario della sera.
Come è stato produrre con La Clinica Dischi/Iuovo? Come
avvento l’incontro? Come avete lavorato insieme?
La collaborazione con la Clinica Dischi è nata nel modo più banale
possibile. Inviando una mail con qualche provino. Da lì la cosa è evoluta. La
clinica dischi è diventato il nostro managment e il disco è stato prodotto da
Luovo di iCompany. La gravidanza e il parto sono stati lunghetti … siamo dei
diesel, ma speriamo di inquinare molto meno.
Copertina molto particolare, da commedia all’italiana malinconica, tra
Monicelli e Scola …. Come è nata? Chi l’artefice?
Nel
nostro backgroud c’è proprio la commedia all’italiana e ci sentiamo a metà tra
i bontemponi di Amici Miei e Fantozzi. Con loro condividiamo la
malinconia di fondo, le bassezze, ma anche i grandi slanci vitali e la voglia
di condividere. Quello che volevamo esprimere nella copertina era l’importanza
di essere insieme nel percorso. I nostri due anziani della copertina si trovano
davanti ad un ostacolo. L’ultimo? L’ennesimo? Lo supereranno? Non importa. Il
punto è che corrono insieme. Questa copertina vuole essere un invito a non
correre da soli.
Come presentate dal vivo il disco?
Nel live abbiamo due regole. Energia e spettacolo. E
quello che facciamo è riempire di energia i brani e creare una cornice di
intrattenimento puro.
Altro da dichiarare?
Prendetevi cura di noi.
Gran bel disco positivo (e positivista?), pop pieno, che piace far partire spesso qui in palude ... per questo è stato un piacere ospitare Frigo per questa ennesima intervista nel blog.
RispondiEliminaNove pezzi ben calibrati, dentro questo disco cartonato con copertina da cinema italiano, anzi da commedia all'italiana, tra Amici miei e Fantozzi, come suggerito da Frigo.
RispondiEliminaDifficile dire un pezzo rispetto a un altro, perché sono tutti ben calibrati ... uno dietro l'altro, e il disco scivola via liscio come l'olio ...
RispondiElimina... ma, con una pistola puntata alla testa direi: Via dei Bardi, per il ritmo, il testo tra l'ironico e il romantico, con tante cose dentro ... un pezzo che prende molto; capibile il perché Frigo la indichi come una delle loro preferite ... carezzevole piano finale.
RispondiEliminaPoi direi Pamela, magico pop-dance ancora una volta dedicata a un nome di donna, Pamela ... forte, nazional-popolare, con una certa elettricità e un ritmo che sale.
RispondiEliminaLa gioia e l'ansia, dal testo impeccabile che vorrei sottoscrivere e un pop esplosivo che cresce piano ma inesorabile.
RispondiEliminaLe casse, brano fnale con un testo in parte biografico, comunque da sottoscrivere, per un possente pop danzereccio che fa venire voglia di riaccendere il cd.
RispondiEliminaProvate anche voi, se vi fa lo stesso effetto ...
RispondiEliminaChe forte chiamarsi..."Frigo"! Interessante la proposta come le altre che mandi sul tuo blog.
RispondiEliminaUn salutone, grazie per le visite e alla prossima
Grazie Accadebis per l'ascolto ... vero, nome figo, con molte suggestioni nell'alternative d'Italia.
RispondiEliminaGrazie a te e a Elle! Ciao Diego, un saluto affettuoso a voi...
RispondiEliminaCiao Maura, è sempre un piacere risentirti e rivederti. Un caro saluto a te anche da qui, dalla palude all'Orto ;)
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