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sabato 5 agosto 2017

In palude con gli Ant Lion


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: Art Punk, No wave
LABEL: Ibexhouse (italia) / OOO Sound (Giappone)
PARTICOLARITA: Formicaleone
CITTA: Arezzo
DATA DI USCITA: 17/03/17

LINTERVISTA

Come è nato questo vostro disco desordio?

Il disco è nato da unidea embrionale di Stefano Santoni (produttore e membro del gruppo) e da un misto di volontà e caso che hanno aiutato lincontro con gli altri componenti della band Simone Lanari, Isobel Blank, Alberto Tirabosco. Linsieme dei quattro ha poi costituito il nucleo e le derivazioni evolutive dei pezzi, in particolare lo stile si è andato definendo molto spontaneamente nel corso della composizione in sala e in studio.
Perché questo titolo, A common day was born? non c’è nessun pezzo con questo titolo

La frase è contenuta in No Belly: And I pray for different colours, there is where a common day was born. La genesi di un giorno comune è stata intesa filosoficamente, come se ciò che è più ovvio e abituale, dovesse stupire e quotidianamente stimolare il pensiero nuovo. Nel disco è come se dalla commistione, fusione, articolazione di innumerevoli tinte e suoni diversi, amalgamati in un caos primordiale, si venissero poi a configurare e delineare forme  precise (canzoni), che non prendendolo come un limite bensì un inizio, si meravigliassero della loro stessa definizione, nel momento stesso in cui avveniva. Abbiamo sete di meraviglia, questa è stata lurgenza che ha dato vita a qualcosa che, almeno nellintento, avesse il carattere della novità/originalità.
Come è stata la genesi del cd, dallidea iniziale alla sua realizzazione finale?

Lalbum è nato da un lavoro istintivo e libero in sala prove, lavoro che in pochissimo tempo ha dato origine a quelli che sarebbero stati gli scheletri delle canzoni. Da questi siamo poi partiti a lavorare in studio, con più calma e quello strano miscuglio di raziocinio e follia, lucidità e incoscienza, che ha originato il risultato finale.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Sicuramente la genesi stessa della band, per la serie di coincidenze incredibili che hanno portato alla sua formazione. Isobel che per caso si trova tra il pubblico di un concerto dei Sycamore Age durante una vacanza, ne è entusiasta e conosce la band. Nello stesso periodo Stefano, già in contatto con Simone, cercava una voce femminile per un nuovo progetto e per caso ascolta un pezzo di Isobel sui social, individuandola come possibile scelta. Poco dopo Simone ascolta casualmente Alberto suonare e gli chiede di unirsi agli altri chiudendo il cerchio.
Se questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? tolgo il fosse?

Il titolo dice già tutto, così come anticipato. E un percorso metropolitano nella quotidianità, alla ricerca folle e furiosa dello stupore.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di A common day was born? che vi piace di più fare live?

Per quanto riguarda il disco, ognuno ha il suo preferito, di sicuro però No belly è stato posto in apertura come una sorta di manifesto dellattitudine dellalbum. Il live invece è concepito più come un unico percorso senza soste o interruzioni concettuali, quindi sarebbe difficile discriminare.
Come è stato a livello produttivo fare il cd? Ibex House? OOO Sound? chi altri citare?

Il lavoro compositivo e di produzione/registrazione si è svolto in maniera completamente autonoma. OOO Soundha stampato e distribuito il nostro album in Giappone e sta lavorando per permetterci di portare da loro anche il live. Ibexhouse ha creduto da subito in noi e ci sta aiutando per la promozione in Italia.
La copertina mi ha conquistato subito, veramente bella e originale, come i disegni nel libretto interno, con questo strano personaggio con le corna. Chi è? Chi lha disegnato? Che relazione con la vostra musica?

Rispondo io (Stefano), che ho appunto realizzato lartwork per lalbum. Innanzi tutto grazie per lapprezzamento, mi fa un gran piacere
Non è stato facile associare unidea di carattere visivo ad un album dalle sonorità così varie e insolite. Cera un costante sapore metropolitano nel sound, ma anche un mondo paradossale, onirico e anche un po fumettistico, soprattutto nelle liriche di Isobel. Ad un certo punto tutto mi si è condensato in questa idea un po distopica, in cui una nasica, non contenta della sua proboscide, già simbolo di dominio sociale, indossa anche un casco di corna di cervo, come per rafforzare ulteriormente il suo potere. Il potere rende ridicoli si sa! E questo filo di ironia a sua volta si sposava con alcune sfumature dellalbum. Forse la scimmia domina la metropoli che sta davanti a lei? Forse è una metropoli già da tempo disabitata? Non ci è dato saperlo Poi, nello scorrere dellartwork, si vede la scimmia contemplare questo orizzonte metropolitano senza più corna. Poi la scimmia scompare, lasciando su un cornicione il suo casco di corna, non si sa se si è buttata di sotto con intento suicida o se semplicemente è tornata alla giungla
Come presentate dal vivo questo album?

Dal vivo siamo in una formazione standard a quattro, con basso, chitarra, batteria, synth e voci. Certamente per cercare di mantenere il senso dei brani originari senza tralasciare il fattore di impatto live, talvolta sono stati fatti arrangiamenti differenti dei pezzi adattandoli agli strumenti che si utilizzano. Ciò non toglie che restiamo comunque pronti a smembrare un brano per ricomporlo in una formula che sia più funzionale on stage, dato che le dimensioni di ascolto domestico e live rimangono essenzialmente ben distinte.
Altro da dichiarare?

Siamo colpevoli ci dichiariamo evasori totali!

10 commenti:

  1. Sconvolgente e divertente fin dalla magica copertina (e tutto il lavoro interno, da gustarsi ad ogni ascolto.

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  2. Psichedelico, saltellante, hard e soave, è un progetto del Sycamore Age Stefano Santoni (e si sente), che ha chiamato attorno a se musicanti di diverse età, dal 1960 al 1990.

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  3. Dieci pezzi, che mantengono quello che promettono dall'iniziale "No belly", saltellante/scampanellante psicho-noise, con il giusto ritmo, la giusta acidità, e una voce di donna meravigliosamente inquieta/inquietante, da opera rock (bel modo di presentarsi) ...

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  4. ... alla conclusiva nonsense ironica fin dal titolo "Spring doesn't Fall", che chiude in maniera dilatata/dilatante questo lavoro perturbante.

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  5. In mezzo pezzi onirici come "Last day of night" con un organo commovente e la voce impertinente, "Stay dog, still god" psichdelia pura con un coretto che non si scorda tanto facilmente, l'ipnotico e coinvolgente rock di "Ashtray's anarchy", che sembra un classico al primo ascolto.

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  6. ...e che dire di "Nap", pezzo con una rottura interna, prima del cantato giocattoloso.

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  7. Un disco che sembra un labirinto, dove perdersi e ritrovarsi, poi perdersi ancora e ancora ... ad ogni ascolto.

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  8. Provate anche voi e poi ditemi ... se riuscirete ad uscirne vivi.

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  9. da ascoltare indubbiamente, perchè sembra tratto da sonorità che poi formano la canzone, da originli accostamenti che hanno arie sentite ma originali come ho già espresso.
    Non facile, ma da scoprire!
    La figura e il racconto di come è nata vale l'album stesso.
    Bacio ALLI

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  10. Impeccabile Nella, cosa aggiungere di più?
    Grazie ...

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