NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Cantautoriale Indie Pop-rock
DOVE
ASCOLTARLO (in parte o tutto)
LABEL
Pippola Music
PARTICOLARITA’ Un viaggio senza ritorno
SITO O FB DEL GRUPPO www.verdianaraw.com
PARTICOLARITA’ Un viaggio senza ritorno
SITO O FB DEL GRUPPO www.verdianaraw.com
CITTA’:
Firenze
DATA
DI USCITA 20 Maggio 2016
Come è nato Whales
Know the Route?
Dopo
il primo album (Metxy
2012 ArkRecords) ho studiato musicoterapia, e il mio concetto di comunicazione
tramite la musica si è capovolto. Mi sono sentita desiderosa di esplorare
linguaggi meno stratificati e più chiari, nonché più giocosi anche se profondi,
andando ad agire sulla semplificazione della struttura delle canzoni e sulla
schiettezza dei testi. Ho conosciuto Paolo Favati e ho messo nelle sue mani nuove e vecchie idee. Avevo anche incontrato
precedentemente Erika Giansanti con le sue performance di solo viola, mi è
piaciuta da subito. Ho sempre sognato di aggiungere gli archi agli
arrangiamenti dei pezzi, e così ho pensato che sarebbe stata la persona e la
musicista giusta per unire il lato più classico e intimista ('da camera' mi
piace dire) dato da voce e piano, alle chitarre e alla batteria. Dopo tre anni
di lavoro intenso da parte di tutti I partecipanti è nato Whales know the
route.
Perché questo titolo? … è il titolo che chiude
alla grande il disco ...
Quasi durante tutta la registrazione ho portato avanti
la mia gravidanza. Tendo a non mettere insieme le canzoni secondo un filo
logico se non quello che riguarda il mio periodo di vita in cui sono nate. Le
canzoni sono come pagine di un diario ... e l'album una raccolta di episodi
nodali ... e senza dubbio la musicoterapia mi aveva lasciata spiazzata,
incapace di pensarmi artista nello stesso modo di prima, piena di interrogativi
sul senso di fare musica, di esibirsi, di
voler comunicare cosa a chi. Poi la gravidanza mi ha lanciata nel vuoto,
un altro salto quantico questa volta fortemente fisiologico: la natura ha fatto
prepotentemente e potentemente il suo corso stravolgendo il mio corpo la mia
mente i miei equilibri, trascinandomi con sé senza farmi voltare indietro, ho
sentito la vita che con tutta la sua forza si preparava a fregarsene dei miei
perché mentali. Così immersa in una totale cecità e allo stesso tempo con
fiducia nel mio intuito, sono nati i brani. Poco dopo ho partorito, ed è stata
una esperienza iniziatica che mi ha fatto capire ancora di più come ci siano
dei codici insiti in noi (mi viene da citare Hillman ne Il codice dell'anima) che son già quel che sono prima di
manifestarlo, e deviare il loro corso significa solo ritardare la loro verità.
Chiamiamoli istinto, intuito, predisposizioni, destino versus patrimonio
genetico, imprinting ambientale o familiare con cui fare i conti e non lasciare
che ci intralci ... non ascoltare la nostra anima ci porta solo a farci venire
contro uno tsunami che comunque ristabilirà ordine dentro di noi, magari con
qualche ferita in più. La Natura non chiede, pretende e prende. Sempre
all'inizio del doppio viaggio gravidanza/registrazione disco ho partecipato a
un seminario di Barbara Amadori su musica e medianità. Ci ha fatto fare un
esercizio: dietro un foglio lucido dovevamo scrivere una domanda, poi ad occhi
chiusi, lasciandoci andare all'ascolto di una musica, dovevamo tracciare
liberamente dei segni sul foglio con dei colori a incastro. La mia immagine era
lampante: una grande balena volante attraversava un paesaggio desertico e
sospeso. Ho interpretato quel disegno solo molti mesi dopo: le balene
attraversano rotte oceaniche seguendo il proprio istinto e senza mai perdersi,
sono simbolo totemico di memoria cosmica. Il mio viaggio, il nostro viaggio, è
questo; anche nel buio, anzi, soprattutto quando ci sembra di non sapere dove
siamo o dove eravamo diretti, brancolare seguendo schemi mentali non serve:
ascoltarsi in profondità, sentire, percepire, drizzare le antenne nel silenzio
e nella solitudine anche se nel caos e nella folla, sono i modi giusti per
lasciarsi guidare dai codici interiori, che sanno, sanno la rotta. La canzone
che dà il titolo all'album e che lo chiude ha un testo un po' malinconico ma
forte nel mettere nero su bianco la paura del non sapere cosa succederà: il 'te
ne andrai per sempre?' che rivolgiamo all'amante o il 'resterai nel mio
sangue?' che rivolgevo alla creatura che avevo in grembo e che desideravo con tutto
il cuore. Le paure del futuro sono costanti ma ricordiamo che abbiamo un
navigatore speciale nella nostra anima...
Come
è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ho portato a Paolo le idee. Abbiamo trovato un terreno
comune e da lì – per un tempo felicemente più lungo del previsto- è fluito spontaneamente Whales
.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Le registrazioni fino a tarda notte.
Se
questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … anche a posteriori.
Credo che la risposta sia nel racconto del titolo.
C’è
qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera di Whales Know the Route ?… che ti piace di più fare
live?
Il preferito cambia a seconda dell'umore e del
contesto... i periodi in cui suono meno un brano mi ci affeziono di più, per
non farlo sentire abbandonato.
Il cd è uscito con Pippola Music, realtà
ormai importante dell’underground italico. Come vi siete incontrati? … Altre
realtà importanti attorno al disco? Altri nomi da citare?
Per me Pippola Music è Paolo Favati e la stima che ho nei suo confronti. Alessandro Favilli
si occupa della promozione, dal vivo sono insieme ai musicisti che hanno
registrato con me: Antonio Bacchi alla chitarra, Fabio Chiari alla batteria,
Erika Giansanti alla viola, lo stesso Paolo al basso. E per gli altri nomi ci
sono i credits del disco.
Copertina semplice e calda, esprime
sicurezza e forza … Come è nata? … autore?
L'autrice è mia sorella, Roberta Dolce. E'
principalmente una grafica e una webdesigner ma le ho chiesto molte volte di
fotografarmi perché mi conosce e sa come fare uscire la mia personalità dagli
scatti, ho voluto affidare il messaggio alla sua luminosa sensibilità. Non
avevo un piano, ma mio figlio era piccolo (cinque mesi) e lo tenevo sempre con
me, così è venuto naturale mettere la maternità in primo piano, in fondo era
accaduto da poco un evento importantissimo e imprescindibile della mia vita.
Una sintesi della vitalità e della rinascita che per me significava questo
lavoro.
Come
e dove avete presentato/presenterete l’album? …
La data zero è stata allo storico Sicurcaiv di Grassina il
29 Aprile. Le altre sono visibili nel sito verdianaraw.com e nella pagina
VerdianaRaw su Rockit.
Altro da dichiarare?
Spero che questo disco porti luce a chi lo ascolta.
Gran disco, gran disco ... lo ascolto da un pezzo e riesco a dire poco altro.
RispondiElimina... è perché ha la forza della natura: come un fiume in piena. Cosa dire di un fiume in piena? O delle nuvole ... quelle resti lì a guardarle. Ma anche una balena :)
RispondiEliminaDetto questo, non mi resta che dire le mie preferite, se riesco ...
RispondiEliminaI pezzi più attraenti sono il primo, Time Is Circular per il patos, la gran voce e il rimando al miglior rock (dagli anni ’50 ai ’90), e l’ultimo, quello che ha dato vita a tutto, Whales Know The Route, dove ancora i vocalizzi la fanno da padrona, intrecciati a versi di animali (balene?) e un piano possente.
RispondiEliminaNel mezzo ricordo con piacere Behind That Ballerina Dress dal dispiegarsi lento, intimo e sensuale (Verdiana all’organetto tocca i sensi), la folk-song dal gran ritmo e la voce (ancora lei) d’usignolo di Amina’s, il pop-rock libertario On The Road To Thelema con una chitarra, a tratti, claptoniana.
RispondiElimina... e voi?
RispondiEliminaancora non l'ho ascoltato, ma lo faccio, promesso.. ultimamente ascolto più voci femminili e per me è strano..
RispondiEliminabelle le immagini, la copertina, ma anche l'altra che hai messo alla fine del post, molto suggestiva...
ti invito sul mio blog, c'è una festa organizzata da un nostro comune "conoscente", nonché mio vicino, non puoi mancare!
La mia preferita in assoluto è Amina's, non riuscivo a capire in che lingua fosse cantata, talmente particolare è la voce!
RispondiEliminaMi piace il racconto della balena, e questo disco è un'autentica terapia, l'ascolto e riascolto.
Ascoltata e decisamente piaciuta, non so dire quale la mia preferita (certo Durme Durme, col gatto Nerone che dormiva lì vicino, è stata molto suggestiva) perché l'album me lo sono divorato.. sono già passata a un'altro suo lavoro (Metaxy).. Grazie di avermela fatta conoscere. Brava Verdiana Raw!
RispondiElimina@Serena
RispondiEliminaAnche io ascolto molte voci femminili interessanti in questo periodo ... ora vengo alla tua festa, solo un attimo e arrivo.
@Elle
Direi ottima scelta, è molto suggestiva, e sì, subito non abbiamo capito la lingua.
Sì, ha del terapeutico, e il racconto chec'è dietro bello.
@Serena
Brava, mi fa piacere ti sia piaciuta ... e sì, quel pezzo è molto bello, con Nerone accanto che ronfa credo ancora di più ... prego, mi fa piacere far conoscere musicanti validi a chi sa apprezzarli.