Due parole con The Singers
Questa sera in diretta sul blog The Singers, un gruppo da Roma per la prima volta nella palude. Intervista difficile, in quanto quando metto su il loro recente cd la mia coda comincia a battere e non si ferma più, il pc trema tutto e scrivere diventa difficile. S’intitola The Room Went Black, ed è stato da loro autoprodotto con uno slancio e una freschezza simile al loro nome. Diretti e saltellanti, citazionisti con stile di tutto il pop-rock migliore, dai Beatles ai Franz Ferdinand e oltre.
Il loro singolo, Dance! Dance! Dance! è stato di recente scelto per lo spot di un noto brand di abbigliamento femminile, e questa la dice lunga sulla loro capacità di conquistare territori apparentemente lontani dall’alternative-rock di riferimento. Sapranno loro resistere alla moda? Credo di sì. Formatisi da poco più di un anno, sono riusciti a trovare attenzione e dare vita a The Room Went Black nel giro di soli nove mesi (come un bambino). Registrato a Roma, mixato a Londra, ora se ne parla anche nella mia palude. Pronti?
http://www.myspace.com/thesingersband
Etichette: Alternative, Autoproduzione, Due parole, Intervista, Lazio, Pop, Rock, Roma, The Room Went Black, The Singers
80 Commenti:
Ci siamo. Ciao Alligatore!
Ciao ragazzi, benvenuti nella palude.
Grazie per l'invito. Ne siamo lusingati.
Piacere mio ...come siete messi?
Tutti insieme ad un pc?
Tutti insieme a un pc. Giulio, Vicky, Andrea e Matteo. Ci siamo tutti e quattro.
Bene, allora che ne dite?
Partiamo?
Pronti. Partiamo.
Perefetto, faccio partire il cd e vado con la prima domanda.
Ok, il cd è partito, e io vi chiedo come è nato?
Come è nato “The Room Went Black”?
TRWB è nato subito dopo il nostro incontro. Una serie di congiunzioni astrali che te le raccomando... Vicky è nato a Bari ma vive a Roma da più di metà della vita. Andrea è nato a Sofia, in Bulgaria, e ha passato gran parte della vita in Canada. Matteo invece è stato sempre diviso tra Milano e Lucca. Ma ci siamo incontrati a Roma, dove Giulio è nato e cresciuto.
TRWB è nato in 9 mesi. Abbiamo cominciato a scriverlo dopo qualche mese di prove insieme. Le canzoni hanno cominciato a uscire da sole... è stato un processo piuttosto veloce ma galvanizzante.
Allora è vero, tutte le strade portano a Roma ;)
Ci siamo divertiti a scriverlo e a registrarlo. Se pensiamo a quei giorni in studio, la sensazione era di estrema soddisfazione, crescevamo di giorno in giorno come musicisti e cresceva il disco. Tutte quelle giornate sono state vissute "di pancia". Magari è una cosa banale, ma ogni pezzo di "The Room Went To Black" è un pezzo di uno di noi.
Comuqnue, battute a parti, si sente questa immediatezza nella vostra musica...
Sì, tutte le strade portano a Roma. E la musica è la bussola per orientarsi, se ce ne fosse bisogno.
Be', come non concordare su questo?
Perché questo titolo? … non è il titolo di una delle canzoni dell’album.
L'immediatezza è una delle prime cose che abbiamo cercato nello scrivere e nell'arrangiare i pezzi. Preferiamo togliere che aggiungere. Cerchiamo sempre di limare un brano per renderlo diretto e immediato, senza troppi fronzoli.
Il titolo è stato incerto per alcuni mesi durante la lavorazione ma in realtà "The Room Went Black" è stato il primo titolo che abbiamo tirato fuori. Non è il titolo di un brano - non l'avremmo mai intitolato come uno dei brani perché ci piace l'idea che l'album sia una sorta di raccoglitore di canzoni -ma è parte di un verso di "Pina Colada Experience" uno dei pezzi del disco. Per noi quel titolo riassume il tono generale dei testi.
Lo abbiamo detto spesso e lo ripetiamo. La stanza si oscura ogni sera, ogni volta che si torna a casa. Ogni notte che un'idea nuova ti viene a far visita. È il momento in cui parla la musica. Se chiudi gli occhi, la senti meglio.
Modo molto romantico di pensare, da artisti ... La notte vengono le idee migliori.
Esatto! La gran parte dell'ossatura dei brani l'abbiamo tirata giù di notte, a casa sul divano con la chitarra acustica in braccio.
Ci posso credere ... e di questi pezzi, c'è qualcuno che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri?
Difficile scegliere... Sono tutti nostri figli! Però siamo particolarmente soddisfatti di "18:18" e "Gods To Surrender": la melodia e la forma canzone, elementi per noi centrali, sono stati centrati per bene in quei 2 pezzi. Almeno a nostro parere.
Decisamente due bei pezzi, concordo ... e concordo anche sulla difficoltà del preferirne uno rispetto ad un altro.
A me piace, tra gli altri, anche "Red Snow" ...
Eh, anche a noi. Pensa che l'abbiamo scelta come apripista per l'EP speciale che abbiamo registrato per Rockit. Uscirà in un ancora imprecisato giorno di dicembre e conterrà 4 tracce, 3 "rifacimenti" e un inedito. Pensiamo che la "nuova" "Red Snow" possa essere ancora migliore dell'originale.
Bene, allora l'attendiamo su Rockit...
Se il vostro disco fosse un concept-album su cosa sarebbe?
La malinconia è il fil rouge del disco. Forse è perché siamo cresciuti a a pane e Nirvana ma scrivere così ci viene naturale. Più in generale, ci piace fissare sui nostri testi quelle immagini che colpiscono la nostra emotività. Prendi un'emozione, piccola o grande, slegala dal quotidiano, colorala di note e astrai il tutto.
E' una buona risposta...? :-)
Ottima ... Nirvana? Poi arriviamo alla domanda sulle influenze.
“The Room Went Black” è stato da voi autoprodotto. Lo consigliereste anche ad altri giovani musicati di farlo? È stato difficile?
Lo consiglieremmo? Sì. E' stato complicato? Sì. Ma anche entusiasmante e incredibilmente formante dal punto di vista della crescita di un musicista.
Capisco ... sentite, una domanda improvissa.Chi è Robert J.Finch? Omaggiato nel bel pezzo che sto ascoltando ora ...
Comunque abbiamo avuto vicino alcune persone che ci hanno dato consigli preziosi, come quello di andare a fare il Mastering a Londra o comunque all'estero. Prima di optare per Londra stavamo pensando di volare a New York... o quanto meno di spedire il disco laggiù.
Gran bella domanda! Non sai quanto volevamo che qualcuno ce la facesse. Dunque, Robert J. Finch riposa in pace nel cimitero di Brompton a Londra, proprio vicino allo stadio del Chelsea. Questa zona della città si vede anche in un bellissimo film di Cronenberg, "La promessa dell'Assassino", con Viggo Mortensen. Vicky e Giulio si trovavano lì insieme qualche tempo fa e hanno preso ispirazione.
Gran film, e svelato il mistero.
Yep.
“Dance! Dance! Dance!” È stato scelto per lo spot di un noto brand di abbigliamento femminile. Come mai? Ci spiegate la cosa?
Abbiamo ricevuto una telefonata dal marketing di questo brand alla fine di ottobre. Ci hanno spiegato che avevano ascoltato il brano online - proprio su Rockit - e che se ne erano innamorati. Ci hanno quindi chiesto di utilizzarlo per la campagna pubblicitaria di brand che avrebbero legato, di lì a poco, all'ultimo film della saga di "Twilight". Ne siamo stati entusiasti e ora il nostro pezzo è in una pubblicità. Il che ci fa un po' impressione...
Tra l'altro "Dance! Dance! Dance! (Hit The Floor)" è stata scelta anche per la colonna sonora di un film indipendente made in USA che si intitola "Turtle Hill, Brooklyn".
Questo prima della pubblicità? ... e, che sappiate, uscirà o è gia uscito in Italia?
Prima della pubblicità. Il regista ci ascoltò su Bandcamp e si mise in contatto con noi. Non puoi capire l'emozione. Ora il film è in giro per festival in cerca di distributori. E speriamo davvero che riesca a uscire allo scoperto.
Me lo segno ... e spero di vedere questo film presto.
Copertina molto invernale, inglese, grigia...
... di chi è opera questa copertina? È nata prima la cover o prima il cd?
La copertina nasce dopo l'album. La foto l'ha scattata il nostro batterista Matteo nella mattinata dello scorso anno in cui ha nevicato a Roma, un vero evento per la nostra città. Il lavoro sulla foto e, più in generale, grafico l'ha invece fatto Giulio. Anche questa, come il titolo del disco, è stata la prima di una serie di bozzetti. Alla fine ci siamo resi conto che... buona la prima.
Be', un bel lavoro, che combacia alla perfezione con la vostra musica. Che zona di Roma è?
Ci siamo promessi di non rivelarlo... Facciamo così, si trova in una delle aree più famose del centro. Chi ci manda la risposta o una foto del luogo su Facebook, vince CD e T-Shirt.
Fantastico concorso a premi, difficile anche, una Roma invernale che sembra Parigi.
A tutti i lettori, chi ci manda la risposta o una foto del luogo su Facebook, vince CD e T-Shirt.
La domanda è: che zona di Roma è ritratta nella foto della copertina?
Grande! www.facebook.com/thesingersband
Vediamo, sono curioso.
Tra The Strokes e Arcade Fire, Blur e Arctic Monkeys … Sonic Youth. Questo a leggere le prime recensioni all’album.
Vi sembrano paragoni centrati? Siamo fuori? Altri nomi che invece sentite a voi vicini?
Intimidiamo di fronte a quei nomi. Però è vero che ascoltiamo (anche) quelle band. Gli Arcade Fire sono il più grande gruppo degli ultimi anni. "Funeral", "Neon Bible" e "The Suburbs" ci hanno letteralmente steso.
Spesso la gente che ci viene ad ascoltare dal vivo ci paragona ai Police. E noi, con le guance rosse, non possiamo che ringraziare.
La verità è che stiamo trovando la nostra strada. E' inevitabile rifarsi a qualcuno o qualcosa ma crediamo che TRWB abbia degli spunti personali.
Di sicuro, credo ci siano influenze, filtrate da una visione personale. Come è giusto sia.
Come e dove presenterete l’album?
Il disco l'abbiamo presentato ufficialmente lo scorso sabato. A Roma, in uno showcase a inviti che abbiamo organizzato nel posto in cui l'abbiamo registrato, il Trafalgar Recording Studio. E' stata una gran bella esperienza. Elettrizzante, a dir poco. Non ci vogliamo montare la testa, per carità, ma è stato come chiudere un cerchio. Ed è anche stata una bella festa,
A breve avremo foto e video da condividere online con chi lo vorrà.
Staremo attenti ai vostri spazi web.
Altre date a breve?
Il 14 dicembre saremo al Contrappunto di Perugia. E il 20 gennaio 2012 apriremo per i We Were Promised Jetpacks al Traffic di Roma.
Bene, segnate le date, e per finire ...
... una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna.
Anche se è presto ...
Perché cantate in inglese?
Bella questa ;)
E' una domanda che non sopportiamo granché. E ovviamente ci viene fatta spesso. E l'abbiamo tirata fuori proprio per ringraziarti di non avercela posta (contorti, eh!). Scrivere in inglese ci viene naturale: abbiamo ascoltato soprattutto musica inglese nella nostra vita - ci sono band italiane incredibili che seguiamo con passione, intendiamoci... Ministri e Verdena, tanto per citarne un paio - leggiamo in inglese tutti i giorni su internet ma anche libri e fumetti e vediamo film e serie tv in inglese. Insomma, per noi è la norma e non ci sembra strano che una band italiana possa cantare in inglese come fanno tanti gruppi stranieri.
Concord ;)
Domanda fuori del tempo, capisco la contorsione.
Dire che abbiamo detto tutto. Se non avete altro da aggiungere, io vi ringrazio e saluto.
Grazie a te Alligatore! E' stato un vero piacere. Lasciamo la palude sperando di tornare a trovarti presto.
Grazie a voi ... la palude è sempre aperta.
Buonanotte e buonafortuna The Singers.
Grazie davvero e buonanotte a te e ai tuoi lettori.
clap clap
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