Lidia, un libro a fumetti dedicato alla Menapace
Lidia di Valentina Stecchi è un libro a fumetti su Lidia Menapace, donna che ha attraversato quasi tutto il Novecento e parte di questo secolo da protagonista. Nata a Novara il 3 aprile, del 1924, morta a Bolzano il 7 dicembre del 2020, pare per complicazioni legate al covid. Sì, la malattia del periodo le ha tolto la possibilità di raggiungere il secolo di vita, ma non è questo il punto.
La sua vita è stata piena, già lo sapevo avendo letto la biografia: staffetta partigiana, poi insegnante all’Università cattolica del Sacro Cuore, che abbandona nel Sessantotto per avvinarsi al marxismo e scrivere su il manifesto, poi attiva militante femminista, quindi parlamentare italiana per Rifondazione Comunista, rimanendo legata ai suoi ideali di pacifismo, femminismo fino alla morte. Questo in sintesi.
Bello che in un fumetto di una giovane di oggi, la brava Valentina Stecchi di Bolzano, disegnatrice instancabile per libri e quotidiani (L’Alto Adige) e per chi ne ha più ne metta, si parli di lei, anzi, è lei a parlare a noi. Sì, perché l’autrice si immagina da sola davanti alla tv a guardare una trasmissione dedicata alla Menapace, si addormenta e se la ritrova sul divano. Inizia un dialogo surreale e divertito/divertente (la prima battuta è sul perché si sia addormentata, era così noiosa?).
La Menapace, anzi Lidia, è un fiume in piena: il perché dell’antifascismo (vide due compagne di scuola ebree, scomparire dall’istituto dopo le leggi razziali e il padre suo finire in un lager), dell’antifascismo senza armi (portava solo il plastico per far saltare i ponti e rendere lenti i collegamenti nazi-fascisti), del rifiuto dell’encomio militare dopo la guerra, lo studio e l’insegnamento, i movimenti cattolici e quelli rivoluzionari… tutto, tutto in 116 pagine (compresa intro e postfazione), ricche di vitalità e della nostra Storia.
Il
libro è uscito a novembre 2023, editrice People. Qui altre info.
Etichette: Bolzano, Femminismo, Il manifesto, L'Alto Adige, Lidia, Lidia Menapace, Lotta partigiana, Novara, pacifismo, Partigiani, People, Prc, Sessantotto, Valentina Stecchi
postato da Alligatore @ 09:47
10 Commenti
10 Commenti:
Io la leggevo sul manifesto, quando era un giornale credibile.
Inizialmente era della DC e fu eletta da qualche parte che non mi ricordo, poi si ravvide per nostra grande fortuna. Scrivendo poi libri e articoli favolosi.
Fa decisamente piacere che una giovane donna la ricordi. Significa che ha lasciato qualcosa. Grazie
Esattamente, scriveva anche su il manifesto, quando era ancora leggibile. Il suo è stato un percorso parallelo a quello della Rossanda (sono nate e morte lo stesso anno). Era nata a Novara ma si era sposata e andata a vivere a Bolzano, dove sì, incredibile, divenne assessore alla sanità. La sua era una formazione cattolica, studiò e insegnò all'università cattolica, ma poi incontrò il Sessantotto e appunto il manifesto, il femminismo, il pacifismo, il comunismo ... bella svolta.
Grandissima e indimenticabile.
Purtroppo queste grandi persone se ne vanno ... e non c'è nessuno ai loro livelli che le sostituisca.
Vero tutto, infatti anche le nuove generazioni la conoscono
Assolutamente no, anzi il livello è sempre più basso. Anche se, qualche speranza nelle nuove generazioni, la intravedo.
Io invece, sulle nuove generazioni ho molte perplessità, salvo preziose eccezioni.
Sicuramente è un periodo difficile, ma vedo più attivismo, più interesse per la politica nel senso migliore del termine... ovviamente non in tutti, ma di più della mia generazione (ma se riesco, ci dedicherò un post).
Ottima scelta quella del fumetto per fare conoscere vita e azione civile di una personalità così importante.
Assolutamente sì!
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