NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
pop-cabaret (anche se non so neanch’io cosa significhi)
DOVE ASCOLTARLO
su tutte le piattaforme streaming, anche quelle che rubano introiti agli artisti, tipo questo qui. Cioè tutte. Ma anche live… e per sapere le date dei prossimi live basta seguirlo sui social o dare un’occhiata al suo sito web. Inoltre il nuovo album ora esiste anche in formato CD: quell’oggetto misterioso che ormai non si potrà più ascoltare per obsolescenza degli appositi lettori. Disponibile in tutti i miei concerti.
LABEL
Esagono Dischi
PARTICOLARITA’
Nessuna. No dai, però preferisco che me lo dicano gli altri.
Dal canto mio… mi piace far sorridere parlando di cose serie. E teatralizzare un po’.
CITTA’
Bologna (in realtà abito a Zola Predosa, provincia di Bologna)
DATA DI USCITA
11
gennaio 1983. So’ vecchio. Ah, uscita! Avevo letto nascita. “Tutto il mondo è
un PalcOSCENO” è uscito il 19 maggio 2023.
L’INTERVISTA
Come è nato Tutto il mondo è un palcOSCENO?
Sono tutte canzoni scritte dopo la nascita della mia prima figlia. E’ un album figlio del mio nuovo status di genitore. Da un lato è l’album più personale che abbia mai scritto (vedi “Souvenir” e “Una canzone per Agata”) dall’altro è però una fotografia della società che vedo intorno. Ma non è un album politico o un manifesto di alcunché (come qualcuno ha ipotizzato), non sarei capace di farlo. Non punto il dito, ma metto solo la lente di ingrandimento. Ridere delle brutture del mondo per aumentare la consapevolezza. È una rappresentazione del grottesco che circonda tutti noi, anche me. Anche io ci sono dentro a questo PalcOSCENO.
Come mai questo titolo?
Intanto perché amo i giochi di parole. Poi volevo che ci fosse il teatro, e la citazione shakespeariana era perfetta. Infine volevo che fin dal titolo si suggerisse all’ascoltatore che avrebbe ascoltato qualcosa di serio e divertente al contempo.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Per i miei album precedenti mi trovavo con il violoncellista Vincenzo De Franco (che ormai mi segue dal 2010 negli arrangiamenti e nei live) nel garage dei miei genitori a provare a suonare le canzoni nuove. Questa volta invece ho realizzato dei bozzetti al computer e ci trovavamo (sempre io e Vincenzo, sempre nel garage dei miei) a lavorarci sopra con tastiera e computer. In questo modo abbiamo potuto svincolarci dalla dimensione “live”, potendo spaziare con suoni e altri strumenti. Abbiamo giocato. Tanto. E’ stato divertente e stimolante. L’obiettivo era infatti una produzione più pop che in passato, unendo l’impianto acustico di pianoforte e archi a suoni elettronici. Questo ovviamente non sempre: un brano come Mischiacolore è rimasto nudo e crudo, perché così doveva essere.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Le “fughe” allo Studio Esagono di Rubiera durante la pandemia, con autocertificazione alla mano… e paura di essere fermato. Anche se ero tecnicamente in regola, in quel periodo con le attività lavorative in campo artistico non eri mai sicuro al 100%.
Poi… durante il lungo periodo in cui ho registrato, anche Capossela e i suoi musicisti sono stati all’Esagono ad incidere. Capossela non l’ho mai incrociato, ma in studio aveva lasciato temporaneamente un suo pianoforte. Era stranissimo, un piano verticale ma senza “la parte alta” di cassa armonica. Infatti aveva meno note basse. Ci ho messo le mani di nascosto: un suono particolarissimo.
Ma anche le sessioni con i colleghi artisti che si sono prestati a fare i featuring: Roberta Giallo, Giacomo Toni, Giulia Ventisette e Luca Fol. E’ stato veramente un bellissimo momento di condivisione.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Mah, apparentemente “Tutto il mondo è un PalcOSCENO” non è un concept album in senso stretto. Io mi faccio incuriosire da vari argomenti e poi ne parlo, amo sviscerarli... Non riesco ad essere troppo monotematico. Il concept però c’è, nel senso che sono tutte canzoni che raccontano l’oggi che mi sta intorno. Le raccontano con “affettuosa autocritica”. C’è dentro politica, società, ecologia, amore, avventura… mi fermo che sennò sembra uno di quegli elenchi che fa sempre Salvini.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Tutto il mondo è un palcOSCENO? … che ti sembra ideale da fare live?
Uomo Macho. Sono molto soddisfatto di quella canzone. Ovviamente vado fiero anche di altre, ma quella ce l’ho nel cuore. Ha un ritornello liberatorio e il canto “siamo machi” sulle note di “siamo donne” di josquillana e sabrinasalernana memoria è sempre molto esilarante. Qualche mese fa, dopo un concerto, mi hanno riferito che un anziano aveva commentato “ma guarda questi, l’hanno copiata!”. Ahaah…
Però devo dire che ultimamente L’ascensore sta prendendo dei bei punti, nei live.
A livello produttivo chi citare? Esagono Dischi?
Sicuramente Stefano Riccò, il tecnico del suono e produttore residente allo Studio Esagono. Ha dato alle canzoni il suono che in effetti io cercavo. Francesco De Nisco, che assieme a Stefano ha curato le registrazioni e si è occupato del mastering. Vincenzo De Franco che, lavorando con me nelle prime fasi di realizzazione dei bozzetti e agli arrangiamenti, ha dato un grosso imprinting produttivo alle varie canzoni.
Copertina molto particolare, clownesca. Come è nata? Chi l’ha pensata così?
Ho coinvolto un amico grafico, Filippo Gabelli. Lo conosco perché è il papà di una compagna di classe di mia figlia Agata. Gli ho raccontato le canzoni dell’album. Gliele ho fatte sentire. Gli ho un po’ spiegato il titolo. E che in effetti il concept che ci sta dietro non è altro che un collage di situazioni. Lui è un creativo e non so come… ma dalle mie parole sconclusionate ha tirato fuori sta meraviglia. E non solo la copertina, se prendi il disco vedrai che grafica pazzesca!
Come presenti il disco dal vivo?
Come sempre, con del sano pop-cabaret! E una formazione “dell’ikea”: componibile e scomponibile. Da solo piano e voce (e ukulele) oppure in duo oppure in trio. E in questo, mi affiancano due musicisti funambolici: Filippo MH Maccarelli alla batteria, agli effetti sonori e alla giocoleria e l’immancabile Vincenzo De Franco al violoncello pirotecnico.
Altro da dichiarare?
Devo farti avere il CD, caro Alligatore! ;)
Gran piacere ospitare l'amico, giovane musicante (anche lui in quel mio libro) Tizio Bononcini, bolognese da Zola Predosa per questo disco ambizioso e giocoso e ispirato.
RispondiEliminaTutto il mondo è un palcoOSCENO disco di giochi di parole (fin dal titolo), ma anche giochi musicali, tipici di questo funanbolo del nuovo cantautorato italico, che ho avuto il piacere di conoscere al MEI di due anni fa.
RispondiEliminaTantissime canzoni per un disco solo, 15 canzoni per questo Tutto il mondo è un palcoOSCENO che dimostrano tutta l'urgenza espressiva di Tizio, che direi è come un fiume in piena... e direi politico, anche se nell'intervista nega questo...
RispondiEliminaMischiacolore> è sicuramente il mio pezzo preferito: bellissimo pezzo voce/pianoforte pacifista sui colori delle bandiere e contro le guerre. Grande incontro pianoforte/violoncello.
RispondiEliminaEro certo che fosse il tuo preferito! 🥰
EliminaEro io, Tizio. Non avevo visto si potesse inserire il nome!
EliminaMolto riuscita anche la canzone dedicata alla figlia Una canzone (per Agata), sentimentale con ironia con incroci di archi magici.
RispondiEliminaBe' poi non posso esmiremi dal citare Uomo macho che ho avuto il piacere di sentire dal vivo al MEI di due anni fa, ridendo come uno scemo sul ritornello SIAMO MACHI sulle note di SIAMO DONNE, di Joe Squillo e Sabrina Salerno.Mi ricordo che anche lui tratteneva a stento le risate mentre lo cantava...
RispondiEliminaÈ l'essenza del pop cabaret 😁
EliminaEro io, Tizio. Non avevo visto si potesse inserire il nome!
EliminaDivertito/divertete dal piglio di un Edoardo Bennato dei nostri giorni in Biscotti cantato con l'amica Roberta Giallo che lo rende ancora più divertente (anche se il testo tocca un argomento serio).
RispondiEliminaMi piace questo accostamento con Bennato, Edoardo. Ci sta.
EliminaEro io, Tizio. No. Avevo visto si potesse inserire il nome!
EliminaMa è tutto un disco tra il serio e il faceto, figlio di questi anni dove sono cambiate molte cose. Bononcini le mette dentro tutte, con foga e spirito da funanbolo...
RispondiEliminaChe aggiungere? Anche se non mi convice su tutto, l'ho trovato un disco forte e personale, musicalmente suo, convinto nell'argomentare la sua visione del mondo. E questo è sempre apprezzabile.
RispondiEliminaNota personale: credo di avere raccolto nel mio libro del 2021 una bella varietà di giovani musicanti che con idee diverse, sia musicali sia ideali, lasceranno un segno nel campo della vera musica. Tizio è uno di questi.
RispondiEliminaIl titolo del disco è Tutto il mondo è un palcOSCENO con una O sola, non con due come ho scritto qui... il bello della diretta :)
RispondiElimina😆 Alla fine l'hai corretto
EliminaAh, ah, ah, grazie ancora Tizio, per essere stato in palude e per questi commenti finali (che nel blog da pc si vedono in coda, ma da cellulare sono perfetti.
RispondiEliminaSì, alla fine ho corretto il titolo, che chissà perché quella sera avevo in testa così...