NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: post-psych-folk-rock?
DOVE ASCOLTARLO Bandcamp, Spotify qui e qui
LABEL Uglydog Records / Beautiful Losers
PARTICOLARITA’ è un album, ma anche un doppio ep! e ha un nome quasi impronunciabile!
CITTA’ – Bassano/ Castelfranco V.to
DATA DI USCITA 22/03/2024
L’INTERVISTA
Come è nato Loco sunset Boulevard/Ghetto Blast Noise Machine?
M. Questo è il nostro secondo disco ed è decisamente influenzato dal nostro arrivo in Villa Albrizzi Marini dove da un paio d’anni abbiamo la nostra base operativa assieme ad Uglydog Records. Si tratta di una Villa del 1400 in cui stiamo portando avanti un progetto di rigenerazione urbana e sociale, assieme ad altre associazioni ed artisti. L’ambiente è molto dinamico e stimolante. Io la considero la nostra piccola Factory Wahroliana.. Dal punto di vista delle canzoni, la maggior parte erano già in stato avanzato all’uscita del primo album The Flood nel 2021. Personalmente sono molto contento di queste canzoni, alcune forse tra le migliori che abbia mai scritto (fino ad ora eh..). Portano con loro i frutti dell’entrata di Enrico anche in fase compositiva (Enrico è entrato nel gruppo appena dopo la pubblicazione di The Flood), ed un graditissimo ritorno di Luca alle chitarre (Pills, Runnig, Glitter..).
Come mai questo titolo? …come mai un doppio Ep?
M. Eheh, abbiamo sempre avuto una certa predisposizione sia per gli ep che per i titoli strambi (magari qualcuno ricorderà “Mista Sista from outta space” dei mr60… ). Quando siamo arrivati alla fase finale di lavorazione di questo disco abbiamo notato che ne emergevano due anime un po’ distanti, una più pop (Loco Sunset Boulevard) ed una più dark/sperimentale (Ghetto Blast Noise Machine). Ci è sembrato naturale evidenziare questo aspetto dividendo il disco in due ep gemelli. Per quanto riguarda i titoli, all’inizio sarebbe dovuto essere “Lo-FI Ghetto Noize Machine”, Ghetto è il cane di Luca, quarto membro della band di fatto visto che si subisce tutte le nostre prove. Quando abbiamo deciso di dividere in due ep mi è venuto naturale intitolare la prima parte a Loco il mio cane che è mancato la scorsa primavera dopo 14 anni di convivenza (era anche un artista uglydogs con all’attivo un paio di dischi house a dire il vero). Nel disco è omaggiato anche con l’outro di Loco Sunset Boulevard, in cui Loco “vocalizza” su un mio giro di piano. Quindi per riassumere, ci piacciono gli ep, i titoli strambi e i cani.
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
M Come per la maggior parte delle nostre composizioni i brani sono fluiti in modo naturale, prove dopo prove, concentrandosi su una composizione che funzionasse soprattutto suonandoli live, quindi essendo in tre, con strutture abbastanza scarne ed essenziali. Poi in fase di registrazione ci siamo sbizzarriti un po’ ad aggiungere qualcosa ma sempre con una certa cautela ed un approccio tutto sommato essenziale. Anche in fase di mixaggio (un grazie a Mauro Martinuz che crede nel nostro progetto da sempre) abbiamo cercato di mantenere un suono naturale quasi live. Il risultato è questo disco che anche mia mamma ha finalmente definito come “ascoltabile” eheh...
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Loco sunset Boulevard/Ghetto Blast Noise Mach?
M Beh, ricordo il freddo assurdo in saletta quando abbiamo registrato la gran parte delle basi (a Gennaio 2022). Poi la lavorazione si è protratta parecchio, tra impegni personali, lavorativi, familiari ecc
...e la soddisfazione nel vedere le canzoni prendere la loro strada.
E Freddo a parte, a un certo punto ho temuto non avremmo mai smesso di aggiungere strumenti e suoni!
L Per quanto riguarda episodi divertenti, devo ammettere che grazie a Consequence of capitalism abbiamo potuto sbizzarrirci utilizzando una quantità di pentole che avevo in casa e che neanche sapevo di possedere. Una vera e propria batteria di pentole!
Se questo ep fosse un concept-album su cosa sarebbe? … potrebbe?
M Potrebbe sì, se non possiamo parlare di un concept vero e proprio il tema ricorrente è certamente quello del non mollare le proprie passioni per quanto difficile possa essere e senza aspettarsi assolutamente nulla di ritorno se non la soddisfazione personale. E’ un tema affrontato in vari aspetti, che riflette la difficoltà quotidiana che incontriamo nel fare musica.. Questo main theme è poi influenzato da quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni nelle nostre vite, abilmente (o no?) spersonalizzato e condito con elementi di fantasia, citazioni e riferimenti intenzionalmente sballati e fuorvianti... insomma quell’ingrediente segreto che definirei X60.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … quello più da live?
M Beh allora sono certo che Enrico risponderebbe Don’t Get Stuck.. ce lo ripete da tempo e la cosa non può che farci piacere.. per me al momento è Weird Times, ballata nostalgica della conspevolezza.. Penso che Luca sceglierebbe Pills, nonostante le difficoltà iniziali incontrate nel suonarla live… ma sentiamo che hanno da dire loro.
E Don't get stuck. Oltre a essere un pezzo per me davvero figo, ho un bel ricordo di quando abbiamo concepito e suonato il riff. È stato tutto molto immediato, c'era un bel mood.
L Il mio pezzo preferito è Pills, semplicemente per il fatto che credo sia la prima volta che usiamo delle chitarre così ignoranti. Nonostante questa scelta, mi pare che il pezzo comunque mantenga un mood molto pop.
M ho vinto qualche cosa? ;D Ah, no.
Come mai con due label quali Uglydog Records e Beautiful Losers?
M Beh Uglydog Records è la nostra etichetta di casa, la gestiamo ormai dai primi anni 2000 ed ultimamente stiamo producendo dei dischi di cui sono particolarmente fiero, The Spacepony, Nevada, Blue Haired Girl, Lemon Lemon, eKreep... non mi capacito di come questi progetti non abbiano trovato etichette più… strutturate, ma sono molto contento di aver fatto uscire i loro dischi per uglydog records, in fondo noi siamo una sorta di ricettacolo di talenti sperduti... di cani randagi.
Con Andrea di Beautiful Losers abbiamo collaborato già per The Flood. Andrea ci mette molta passione e mi fa piacere aver collaborato. A dire il vero siamo un po’ una mosca bianca nel suo roster, in quanto a lui piace lavorare sui dischi a partire dalla produzione, mentre noi orsi di montagna tendiamo a fare le cose a modo nostro, coi nostri tempi... questo ha causato qualche problema inizialmente ma alla fine, abbiamo trovato l’accordo per proseguire la nostra collaborazione anche per questo disco.
Copertina molto underground direi ... Come è nata? Chi l’ha pensata così?
M La verità è che dalla prima volta che sono entrato in quella saletta (che noi chiamiamo VAMpires Room) ho avuto l’idea di quella copertina. Mi ricordava lontanamente la copertina di un noto disco di una nota band che ha fatto una reunion proprio di recente.. (indovini tu?).
Inoltre il disco è nato in quella saletta, li è stato registrato.. volevo che la cosa emergesse anche a livello visivo. Fatto degno di nota, per la prima volta mettiamo dentro anche le nostre brutte facce. Non per edonismo, ma per futura memoria di quel che fu.
Come presentate dal vivo il disco?
M Come ti accennavo il disco è nato live, e quindi sebbene con attitudine più scarna e minimale il live non differisce moltissimo dal suono sul disco. Speriamo di riuscire a fare qualche concerto per farvelo sentire… Con i nostri tempi da bradipo uscirà una session registrata in presa diretta nella nostra saletta in cui potrete avere un assaggio del live anche dal divano di casa. Sarà il secondo capitolo delle Uglydog Records Vampires Session dopo il primo apprezzabile capitolo con i Blue Haired Girl già disponibile sul canale youtube di Uglydog Records.
Altro da dichiarare…
M Beh oltre a ringraziare te per l’attenzione e chi ascolterà il nostro disco, ci piacerebbe suonarvelo dal vivo il più possibile. Qualche appuntamento è già in agenda ma speriamo se ne aggiungano altri… Chiamateci!
E Personalmente sono molto orgoglioso del disco. Vedere la mente creativa di Marco e Luca quando buttano fuori nuovi pezzi è davvero stimolante, suonare con loro per me è un onore!
Grazie a Onceweresixty di essere voluti passare in palude ancora una volta, con questo disco che mi ha colpito subito per la copertina...
RispondiElimina... sì, Marco, non poteva passare inosservata perché Epica Etica Etnica Pathos dei CCCP è uno dei dischi che ho ascoltato più in assoluto.
RispondiEliminaE poi questa idea di due lati, due ep con un tipo di canzoni da una parte, e un tipo di canzoni dall'altra mi piace. Si sperimenta tra Bassano e Castelfranco Veneto, zone che frequento meno di quello che vorrei, ma dove noto un certo fermento, tra etichette, festivalini e tanto entusiasmo.
RispondiEliminaQuesto disco, anzi questi due Ep, che insieme fanno un disco, è il frutto maturo, almeno uno di quelli che vedo io.
RispondiEliminaCanzoni preferite di Loco sunset Boulevard direi Running, scampanellante e malinconica ... un pop malinconico come il battere ritmico della coda di un cane.
RispondiEliminaPoi direi anche il singolo, che apre giustamente il disco Don't Get Stuck, shoegaze malinconico, ancora, nella voce come nelle chitarre. A tratti Lou Reed, scusate il paragone esagerato, ma ci sta...
RispondiEliminaCanzoni prefertite di Ghetto Blast Noise Machine metto sicuramente Consequence of Capitalism soave folk psichedelico con un titolo magnifico... e dilatazione a mille.
RispondiEliminaPoi strupenda la traccia finale, All That Glitter, pop inglese cullante, ma anche sperimentale, quasi elettronica sperimentale cullante... sì, sarebbe potuta entrare in quel mitico disco dei CCCP citato dalla copertina.
RispondiEliminaPer tutto questo... e altro ancora, dico grazie a Onceweresixty per essere stati in palude questa sera.
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