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sabato 20 maggio 2023

W Nanni Moretti e W Trotskij

Adoro Nanni Moretti, sono un morettiano di vecchia data, nonostante questi ultimi anni io sia cambiato, e lui nel corso del tempo si sia "imborghesito" (scritto tra tante virgolette, odio le etichette), rimango fermamente un suo appassionato estimatore. Questo suo recente film, Il sol dell'avvenire, l'ho visto due volte, e non sono ancora riuscito a scrivere niente sul mio blog, dove ogni volta (o quasi) ne scrivevo (ne ho scritto poco, forse, perché da quando ho il blog, ha fatto pochi film). Intanto comincio con un scoop, questa nuova pellicola esce a distanza di soli due anni dal precedente Tre piani (che non era male manco quello, secondo me), perché gliel'ho chiesto io in una puntata della trasmissione Hollywood Party ("Nanni, fai presto un film, per ragioni sentimentali mie, ne ho bisogno") e mi ha accontentato, anche se non è servito (ma apprezzo il tentativo Nanni). E visto che ho detto questo, rivelo che la mia passione per Moretti, non è solo politica, o di ossessioni (la Sacher, per esempio), ma sentimentali, dal privato; come la sua generazione diceva "il privato è politico".

Ne Il sol dell'avvenire c'è un regista che gira un film ambientato nel 1956, con protagonisti dei militanti comunisti di allora. Una sezione viva, con il segretario di sezione, interpretato da un impeccabile Silvio Orlando, alle prese con un grande problema di coscienza, l'invasione di Ungheria da parte dell'Urss, proprio mentre un circo ungherese è stato invitato dalla sua sezione a esibirsi. La sua più attiva militante (Barbora Bobulova), con la quale c'è una storia d'amore segreta (anche se il regista non la pensa così) si schiera con gli ungheresi insorti, mentre lui segue il Partito, fedele nel 1956 all'Urss (chissà se avesse rotto già allora, cosa sarebbe successo). Questa crisi di coscienza, lo porterà al suicidio ( è previsto in sceneggiatura, ma poi il finale sarà diverso). Questo è il filone centrale della pellicola, ma accanto ad esso, scorre la vita del regista, la vita vera, con la moglie (Margherita Buy), produttrice di film, in analisi da uno psicanalista (il mitico Teco Celio) perché vuole lasciarlo, ma non riesce a farlo. Riuscirà a lasciarlo, a dividersi da Nanni, che nel contempo ha in mente di girare una storia d'amore nel corso degli anni, con le più belle canzoni italiane. La scena seguente all'abbandono della moglie, parte Canzone dell'amore perduto, una delle mie preferite di De André, e devo dire lì mi sono commosso.

Questo in sintesi il film, del quale non vorrei aggiungere altro, per non rovinarvi la visione se non l'avete ancora visto. Importante da aggiungere il finale "cambiato" con una manifestazione con tutti i protagonisti de Il sol dell'avvenire, più quasi tutti i protagonisti di tutte le pellicole di Moretti da Ecce bombo ad oggi (e mentre sono in auto, dopo la visione del film, una mia cara amica mi scrive di avere rivisto Ecce bombo in tv qualche giorno prima). Importante, in questa manifestazione c'è il manifesto con Trotsky, a segnare una svolta trotskista del PCI di allora. Immaginate se ci fosse stata, che Sessantotto avremmo avuto, invece di aspettare gli anni Ottanta e poi la caduta del Muro di Berlino, per buttare via bambino e l'acqua sporca e ritrovarci la peggiore sinistra d'Europa, in Italia (PDS/DS/PD). 


Ecco perché dico, la Rossanda avrebbe adorato questo film. Ecco perché mi sono commosso, oltre che per ragioni personali (il privato è politico), perché ho sempre creduto in una sinistra diversa, autentica, libertaria e comunista in modo eretico e anche erotico. Spero di essere stato chiaro, e conoscendo i 25 lettori del mio blog che conoscono la Storia e la Politica, non come certi protagonisti del film nel film, che non sanno cosa è stato i PCI e la sinistra italiana (Moretti lo brucia con lo sguardo, e fa bene, anzi...io l'avrei preso a sberle, come quando la Bobulova dice "chi se me frega della politica"). Nonostante questi ultimi anni di crisi politica, io non demordo, ci credo ancora, consapevole delle ragioni storiche di Trotsky (se non sapete chi è, sicuramente sapete chi era Frida Khalo, sua grande amica). Se avesse vinto, lui e la sua rivoluzione permanente, forse la Storia sarebbe stata diversa.

Poi ci sono molte altre cose tipicamente morettiane, come la tragicomica esperienza con i produttori di Netflix, dove è costretto ad andare perché il produttore francese del film nel film (Mathieu Almaric) finisce dentro per problemi con il fisco. A Netflix il suo film non piace, non esplode, fa puf (memorabile il momento dove ripetono che i loro film sono visti in 190 paesi), o ancora, quando Moretti interrompe le riprese di una pellicola violenta, stile le serie tv di successo di oggi, perché ritiene stereotipata la scena finale dell'assassinio con pistola di un uomo inginocchiato. Estetica, etica, polemiche di cinema e arte, si intrecciano mirabilmente in quelle ore passate a chiamare intellettuali amici suoi da Renzo Piano a Martin Scorsese... il giovane regista del film, prodotto dalla moglie di Moretti, è disperato, così come tutta la troupe bloccata dalla sera fino alla mattina seguente (arrivano pure i cornetti freschi), ostaggi delle ossessioni di Moretti. E qui viene in mente una scena con Moretti che brutalizzava un giovane Carlo Mazzacurati nelle vesti di critico cinematografico estasiato da Henry pioggia di sangue (andate a rivedere Caro diario).

Si è capito quanto ho adorato Il sol dell'avvenire? Tra l'altro mi è servito anche a schiarirmi le idee, tra psicanalisi e passioni per il gelato, scazzi per certi modi di vestire o parlare (o interpretare il senso del film nel film), politica, storia e storie... ma dovete vederlo per capire, forse. Nella colonna sonora originale ci sono canzoni importanti, oltre a De André, anche Battiato e Think cantata dalla Franklin come in Blues Brothers, e non manca il solito giro per le vie di Roma (non con la Vespa però... mannaggia Nanni, chi se lo sarebbe aspettato?). Vincerà a Cannes? Difficile dirlo. Sicuramente, come sempre, i francesi lo adoreranno, quanto lo adorato io...

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20 commenti:

  1. Mah, mi piaceva Moretti, mica tanta voglia di vederlo.

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  2. Conoscendoti anche dal vivo, credo di poter dire che non è il film per te... ma non si può mai dire.

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  3. che bella recensione . Anche a me e'piaciuto tanto !

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  4. I film di Nanni Moretti sono la mia coperta di Linus...

    PS: Ally!..stavo per inviare il mio commento e mi salta fuori una richiesta di captcha...Dopo tutte le nostre battaglie... Allora è proprio finita un'era...

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  5. @Anonim*
    Grazie, è un Moretti in gran forma,sì!
    @LYS
    Bella definizione... sul captcha grazie di avermelo detto, cercherò di sistemare, non sapevo tornasse ancora fuori.

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  6. @Alli non saprei, la voglia di andar al cine mi è passata dal 2020...

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  7. E allora, caro Enri, forse non andrai a vedere questo cult, magari lo vedrai in tv.

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  8. Adesso mi sgriderete tutti, ma a me non è mai piaciuto un granché Moretti. Chissà magari questo sì.

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  9. lo sconosciuto qui sopra sono io, Vera Adiantum non so che ho combinato

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  10. veramente non ha entusiamato molto
    neanche me, ma siccome è piaciuto a tanti forse io non l'ho capito

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  11. @Vera
    Ma no, non ti sgridiamo, è una questione di gusti, comprensibile. Non credo ti piacerà, questo Il sol dell'avvenire è puro Moretti.
    @redcats
    Penso ci sia poco da capire: è Moretti con la sua vita, le sue ossessioni, manie in un contesto come l'Italia di oggi, il mondo del cinema, la politica, il '56, e via di questo passo. A me, mi pare si sia capito, è piaciuto molto.

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  12. Sono da poco tornato dal cinema. Il film mi è piaciuto, ottima la scelta dei brani musicali e la trama non è male.
    Saluti a presto

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  13. Bella rece anche la tua Cavaliere: essenziale e diretta.
    Alla prossima.

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  14. Leggo in rete pareri e recensioni discordanti: alcuni lo osannano, altri lo stroncano altri ancora lo giudicano dandogli una onesta sufficienza. Come cantava Battisti in "Le tre verità" "Non so più a chi credere". Sicuramente lo vedrò e deciderò.

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  15. Adorato.
    Ma io adoro Moretti, quindi sono schifosamente di parte.

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  16. Come @Enri1968 non frequento le sale da allora ma per questo film varcherò nuovamente la soglia di quello che fu il mio cinema preferito.
    Grazie per questa recensione intima, che ha fatto cadere l'ago della bilancia dal versante "torniamo al cinema"; Trotskij è un argomento molto convincente; e poi, la penso come @poison...

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  17. Spero di non riuscire abilmente a perdermelo. Ne ho sentito parlare solo che bene.

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  18. @Daniele
    Probabilmente è un film che ha diviso, e questo è una bella cosa, perché troppo unanenismo nuoce all'arte e anche alla democrazia. Chi, come me è un morettiano di vecchia data, l'ha sicuramente apprezzato senza riserve, è puro Moretti.
    @Poison
    Pure io, quindi, come scritto qui sopra, non potevamo che adorarlo ;)
    @Berica
    Capisco le tue ragioni (e quelle di Enri), anche se non le condivido, per me il cinema è sempre importante, e durante quei brutti mesi mi è mancato fortemente. Detto questo, mi farà piacere saperti di nuovo in sala, per questo puro Moretti... e se sei come Poison, vai, anzi, vola!
    @Marcaval
    Leggi un libro in meno e vola abilmente al cinema ;)

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  19. Visto ieri sera e mi è piaciuto molto.

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  20. Bene, mi fa piacere che finalmente l'hai visto!

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