Ho seguito le varie band e/o gruppi improvvisati che si sono susseguiti sul palco, se così vogliamo chiamarlo, davanti all'entrata della sede municipale. La sede, non è stata scelta a caso, perché è una richiesta, un appello cantato/recitato al sindaco, perché metta mano al regolamento per gli artisti di strada e lo rinfreschi per bene e presto. Tutto è partito dalle multe, diverse multe da 1000 a 1500 euro comminate dai vigili di Verona a Zeno, artista di strada, batterista di genio, capace di suonare qualsiasi cosa, dai tubi ai secchi da imbianchino, con le ciabatte al posto delle bacchette (oggi ha suonato davvero di tutto, anche una vera batteria, e come ci dava dentro!).
In questi giorni si sono susseguite notizie, sul regolamento comunale nuovo, praticamente pronto. Ci sono state dichiarazioni, qualche fake news, qualcuno mi ha scritto sui miei social che è cosa fatta e che la manifestazione sì, va bene, ma ci siamo... Io credo che fino a quando non sarà veramente pronto, magari discusso con le varie associazioni di artisti, cioè quelli direttamente interessati, è giusto farsi sentire, è giusto che Verona Buskers si muova, come ha fatto oggi. Questa è stata l'idea di tutti gli artisti presenti.
Come dicevo, ho seguito più di tutti i gruppi e sono rimasto
veramente incantato dal programma della giornata, creato in poche
settimane con artisti della mia città. Dagli The Hot Teapots, primi
a salire sul palco con il loro jazz internazionale, dolce e cullante
con quella voce di Mic, ammaliante. Sembrano usciti da un film di
Woody Allen (non solo per il clarinetto) o anche di Jarmusch (non
solo perché a tratti mi hanno fatto pensare ai The Lounge Lizards).
Da applausi a scena aperta.
Dopo di loro i Besciamella Groove, uno dei gruppi di Zeno.
Psichedelici, coinvolgenti, situazionisti del suono. Un trio da
impazzire, batteria, basso, tastiera. Sì, batterie, ma non solo,
come detto. Zeno passa dalla batteria vera ai bidoni da imbianchino,
dai suoi tubi magici che suona con le ciabatte, e alla fine ti
chiedi: cosa è uno strumento musicale? Geniale.
Arriva poi un altro bel gruppo della mia città, i Giugliola, che ho
già sentito di recente in concerto all'Osteria dai Preti. Storie
minimaliste cantate dalla brava chitarrista Giulia, con accanto una
band dai controfiocchi. Un bel set di giovane rock italico
indipendente come piace a me, con in più un'ironia forte e decisa.
Non fanno sconti i Giugliola e presentano quasi tutto il loro cd d'esordio
Oh, povero te! del quale consiglio l'ascolto.
E pure i Labnromal non fanno sconti. Gruppo di veterani del rock demenziale (anche se per loro è riduttivo il termine), dalle forti tematiche sociali. Il loro set è il più esplicitamente politico, gioiosamente politico, grazie ai discorsi del buon Sandro Campagnola, felice di trovarsi a cantare nella piazza principale della sua città e a cantarne tante, ma tante: dall'inquinamento da PFAS (ha interessato un'estesa zona tra Verona, Vicenza, Padova), all'assassinio Tommasoli, dalle camicie nere con le quali pulirsi il culo all'estinzione prossima ventura meritata dall'umanità. Ecologia per il corpo e la mente questi Labnormal, tra sax e chitarre, basso e batteria. In tuta rossa e vivace teatralità. Senza freni.
E alla fine arriva l'altro progetto dove suona Zeno, l'artista
multato, i Kani Sholty. Solo lui, alla batteria, e l'amico di Torino
che si alterna tra sax e tastiere magiche. Jazz moderno, libero e
selvaggio, che anticipa la lunghissima jam con tutti gli artisti a
suonare a cantare fino alle sette della sera passate.
Scende il buio di marzo, ma non sembrano essere mai domi questi
allegri musicanti di strada. Ballano anche le pietre della vicina
Arena, dove d'estate si svolge un'importante festival lirico. La
musica tradizionale, ingessata, creata per un pubblico di turisti,
l'unica fino ad oggi accettata nel salotto buono della città. A
torto. Oggi, 4 marzo, si è dimostrato che non è la sola a poter aver
diritto di suonare. Anche quella popolare, ha artisti da sentire. Ma
anche vedere, declamare versi, disegni, opere pittoriche e bolle di
sapone.
Bene! Mi spiace non esserci stato, non ero in forma.
RispondiEliminaBellissimo articolo! Bravo!
Grazie, peccato non esserci visti in questa piazza...
RispondiEliminaGrazie, ma direi che sono stati bravi gli artisti e il pezzo si è scritto da solo...
Una grande manifestazione popolare.
RispondiEliminaVero, hai colto perfettamente Cavaliere!
RispondiEliminaUna gioia immensa leggere questo post e vedere quelle foto!
RispondiEliminaGrazie Daniele, immaginavo avresti apprezzato ;)
RispondiEliminaQuando l'arte con tutte le sue espressioni invade le piazze, la pace e la gioia si diffondono e allora capisci che vale davvero la pena vivere. Un salutone da Fabio che dopo aver scritto su Passeggiando con Voltaire oggi scrive su Elzeviroblog.
RispondiEliminaMolto molto bene ... e che magari sarà una scusa per fare un salto nell'amata Verona.
RispondiElimina@Fabio Melis
RispondiEliminaCiao Fabio, ben ritrovato... e bendetto: Quando l'arte con tutte le sue espressioni invade le piazze, la pace e la gioia si diffondono e allora capisci che vale davvero la pena vivere..
@Marcaval
Ma certo, ti accoglieremo con canti e balli, teatro di strada e pitture ... e anche da mangiare e bere vegan/vegetariano (che non ho scritto nel pezzo, ma era così...).
Grande Diego, bellissimo post, pane per i tuoi denti! Hai ragione, questo tipo di manifestazioni non deve assolutamente finire, anche se immagino che certa gente faccia di tutto per affossarli, per chi ti augiro di cuore che Berona Buskers non chiuda i battenti, abbiamo bisogno di queste cose, tanto! Tu come fai sempre continua a informarci dandoci il tuo punto di vista su queste manifestazioni popolari e sulla musica che vi si respira, parere che secondo me è molto più autorevole di tanti altri pseudo-amanti della musica! Buonanotte un abbraccio 🤗
RispondiEliminaGrazie Nico... sì, andrà avanti, non è stato che un inizio. Andremo avanti per la musica popolare, per la musica ribelle, quella che hai sempre supportato anche tu. Buonanotte!
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