Come mai un libro su Saffo oggi?
Esistono storie senza tempo, basta solo trovare il modo giusto di raccontarle. Non tutti sanno che sostantivi come “saffico” o “lesbica”, derivano proprio da Saffo e dalla cultura dell’isola di Lesbo. A Saffo dobbiamo, anche e soprattutto, il modo in cui si parla d’amore nelle poesie: le sue liriche hanno ispirato poeti greci, latini; hanno parlato di lei Leopardi, Pasolini. Molti attribuiscono a lei l’invenzione del plettro. Mi piaceva l’idea di approfondire la sessualità nell’antica Grecia che spesso prendiamo impropriamente come esempio, ma anche di restituire a Saffo un’identità quanto più vicina alla realtà poiché di lei si è parlato tanto. E, perché no, volevo sottolineare la naturalezza del suo ruolo di donna in un contesto in cui pensiamo, erroneamente, che la donna non potesse avere questa rilevanza. Infine volevo parlare d’amore in tutte le sue sfumature e la sua figura si è prestata tantissimo. Ritengo che ciò che siamo oggi lo dobbiamo a ciò che c’è stato. Bisogna sempre dare spazio al passato.
QUI per leggere tutta la mia intervista ad Arianna Melone
Molto interessante!
RispondiEliminaSì, confermo Cavaliere... e grazie per il passaggio ;)
RispondiEliminasiamo nel 2023 e libri come questo continuano ad essere importantissimi.
RispondiEliminaBen detto Marcaval... la tua frase starebbe bene come striscetta da mettere su Le ragazze di Saffo.
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