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sabato 20 agosto 2022

Io e Annie 45 anni dopo

Come oggi, 45 anni fa, usciva nei cinema italiani Io e Annie (Annie Hall, Usa 1977), uno dei miei film preferiti di sempre. L'ho visto molte volte in passato (avevo una videocassetta pure con la versione originale, registrata quando su RAI 3 facevano film in originale), e anche se non lo vedo da parecchio, me lo ricordo molto bene. 

Una commedia sentimentale, una storia d'amore buffa, dove Woody Allen aveva trovato l'equilibrio perfetto tra comicità e cinema d'autore. Racconta, molto semplicemente, la storia d'amore con Annie Hall (Diane Keaton): il primo incontro, gli appuntamenti al cinema  o nei musei, i libri, le cene romantiche, poi la rottura... e il non ritrovare più il piacere di quelle cose. Non serve passare questa esperienza, per capirlo, però sicuramente aiuta.

Il film ha delle trovate geniali, come quando, in uno dei primi appuntamenti, sorseggiando un bicchiere di vino, si capiscono i pensieri, dietro i discorsi. Ma è tutto da vedere, per l'originalità, allora, di certe scelte, e per il personaggio di Woody (si chiama Alvy Synger), con le sue nevrosi, le sue passioni, un personaggio diventato mito, grazie a questa pellicola e ad altre degli stessi anni. Un buon periodo per Allen quello.


Bellissimo anche il personaggio della Keaton (che all'anagrafe si chiama Diane Hall, quasi come la protagonista), uno dei suoi ruoli migliori in una carriera di grandi film. Erano una coppia anche nella vita allora, e si vede. Si vede il loro affiatamento, la loro intesa, il loro far cose con piacere e il piacersi. Anche nelle cose meno sentimentali, tipo l'incontro con la famiglia di lei, molto tradizionale, molto classe media americana.

Il film, oltre a New York la città simbolo di Allen, ha come scenario Los Angeles, dove nella seconda parte Alvy va per cercare di riallacciare la relazione con Annie, se non ricordo male (o è lì, che rompono?). Io e Annie viene ricordato anche per la partecipazione del sociologo Marshall McLuhan, in una divertente scena nella parte di se stesso, e anche per quella del musicista Paul Simon. Tra i protagonisti anche un giovane Christopher Walken, nella parte del fratello di Annie, con tendenze suicide (divertente la scena dove guida l'auto di notte, con accanto Alvy, terrorizzato dai suoi discorsi...).

Per me un film importante, al quale sono da sempre molto legato. Forse il film della mia vita (in senso lato). Prima o poi, lo rivedrò, anzi, lo cerco... Fatelo anche voi, ve lo consiglio.

12 commenti:

  1. Gran film, periodo dorato per Woody, proprio bello ed resta una bella novità

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  2. Sì, condivido in pieno il tuo parere. Tra fine anni Settanta e primi Ottante (ma anche tutti) è il periodo d'oro del nostro amato Woody. Questo film, che segnò un'epoca (anche per la Diane Keaton, responsabile, quanto Allen, del suo successo), è di un equilibrio invidiabile. Lo ricordo tutto.

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  3. Concordo Cavaliere. Anzi di più, il film della mia vita.
    Grazie, anche a te.

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  4. Caspita! Sono passati 45 anni!
    Un film che vale come un corso di educazione sentimentale; oggi ce ne sarebbe tanto bisogno!
    Ricordo con piacere la scena finale, dove scorrono i titoli di coda, in cui lui racconta una barzelletta che è una splendida sintesi (come le barzellette itelligenti sanno fare) dei rapporti tra uomini e donne.
    Spero di ricordare bene, sai sono passati tanti anni!

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  5. Sì, ricordi bene Berica, una cosa sulle uova, che uno crede faccia suo fratello, e l'irrazzionalità dei rapporti sentimentali. Detta così, vabbe'... ma vale la pena di rivederlo, credo lo farò, prima o poi, anche se è dentro di me come quasi nessun altro film al mondo...

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  6. Molto bello ma sinceramente avevo preferito Manhattan

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  7. Manhattan, @marcaval, ha uno dei più belli inizi della Storia del Cinema e una foto in bianco e nero fantastica. Faccio fatica anche io a dire quale sia il mio preferito, ma alla fine voterei per questo, Io e Annie. Di certo, fanno parte di uno dei migliori periodi di Allen.

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  8. Certo anche se io ho amato i primi film come "Prendi i soldi e scappa" , Tutto quello..." , "Il dittatore dello stato libero di Bananas", ecc.

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  9. Sì, erano i più sperimentali, di una comicità nuova, ma veri e propri capolavori, secondo me, ne ha fatti sempre, da quelli citati da te a Manhattan, Io e annie, Radio Days, Harry a pezzi, Zelig, Celbrity, La ruota delle meraviglie .... e ne dimentico altri 10 o 20...

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  10. Grandissimo film, che anche io rivedo sempre volentieri!

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