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mercoledì 31 agosto 2022

In palude con Il peggio è passato

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE

Italian pop, electro pop, cantautorale

DOVE ASCOLTARLO qui

LABEL

Dischi Soviet Studio / Shyrec

PARTICOLARITA’

Trio it pop voce/chitarra acustica/synth+ritmi, no sezione ritmica

Autoproclamati: “slalomisti del pop corrotto”

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CITTA’ Parma

DATA DI USCITA 20.05.2022

L’INTERVISTA

Come è nato Bugie d’autore?

E’ nato per necessità da parte di tre reduci che da anni erano fuori dalla musica suonata e che hanno avvertito di nuovo il bisogno di creare ed esternare il loro “qualcosa”. E’ nato dalla curiosità di ricalarsi nella musica suonata affrontando un mondo che nel frattempo è completamente cambiato, ma confidando di essere cambiati anche noi, magari in meglio. Ed è figlio legittimo di anni di cocciutaggine e virtuosa perseveranza.

Come mai questo titolo? … titolo che svela… o no?

Le bugie d’autore sono le nostre canzoni, un mix di ricordi, esperienze, cazzate, giochi di parole che musicate cin gusto ci accompagnano verso luoghi alternativi alla realtà quotidiana. In questi tempi così complessi, non conosco davvero droga migliore che una bella canzone.

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

E’ stata lunga e articolata con brani nati per chitarra acustica e voce sui quali solo in un secondo tempo si sono innestati synth e ritmi. L’incisione è poi avvenuta presso numerosi studi in differenti sessioni: un approccio che ci ha permesso di conoscere tanti addetti ai lavori e realtà ad alcune delle quali ci appoggeremo anche in futuro. In generale abbiamo lavorato con un approccio rilassato forzando i tempi nell’ultimo anno per stare al passo con le attività legate alla pubblicazione e promozione.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Sicuramente le riprese delle tracce guida di cinque brani che si svolsero nella toilet di casa del caro amico Carlo Martinelli, che per l’occasione allestì un apposito home recording studio. Io e Simone ci trovammo così ad incidere le nostre parti in un caldissimo agosto compressi tra amplificatori, water, microfoni e bidet. È stata sicuramente un’esperienza diversa dal solito.

Anche il mixaggio fu particolare, perché si svolse in gran parte in una Parma spettrale a causa del lock down.

Se  fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Non lo è 😊 togliamolo pure, ma se lo fosse sarebbe un concept sullo scorrere del tempo, un racconto derivante dall’osservazione della vita e del cambiare delle cose e delle persone.

La consapevolezza, il disagio e la gioia di invecchiare, insomma.

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Bugie d’autore? … che vi sembra ideale da fare live?

Il nostro sentire cambia nel tempo. Diciamo che di solito eseguire “il buio sia con voi”, che è il nostro brano più teso e uptempo ci piace poiché funge da sfogo/catarsi. Così come ci piace aprire i live con un brano lento come “Corse ad ostacoli” perché che ci permette di entrare in sintonia con i suoni e l’ambiente, mentre “Lo so, lo so”, che fu il nostro primo singolo, ci piace perché chiude il nostro set e sappiamo che dopo di essa possiamo finalmente andare a bere 😊

Come è stato produrre questo disco con ben due label: Dischi Soviet Studio e la Shyrec?

E’ stato fluido e naturale poiché si tratta di realtà che hanno già collaborato in passato e che si stimano reciprocamente. C’è stata inoltre una netta spartizione delle competenze, con Soviet che ci ha accompagnati dal principio aiutandoci a crescere anche nella gestione dei social oltre che pubblicando la nostra musica e Shyrec che si è occupata dell’ufficio stampa per l’uscita dell’album.

Da parte nostra siamo senz’altro compiaciuti per aver ricevuto l’attenzione di entrambe e di aver stimolato il rinnovarsi di una collaborazione tra due realtà consolidate appartenenti generazioni diverse.

Copertina molto strana, ma anche no, visti i tempi che viviamo... Come è nata? Chi è l’autore?

Quelli ritratti in copertina sono i miei genitori in una foto scattata a Vada nell’agosto del ’68.

Il caro amico Nicola Gatti, che ha curato il progetto grafico dell’album, ha tradotto visivamente la nostra richiesta di inserire un elemento di disturbo/pericolo aggiungendo il missile terra-aria alle loro spalle e crediamo che questo insieme renda giustizia all’ironia che sta dietro il nome della nostra band.

Con l’inizio della guerra in Ucraina, questa scelta ha assunto toni di apparente contemporaneità, ma in verità non è che non ci fossero già guerre in corso purtroppo.

Come presentate il disco dal vivo?

Con tanta ansia!! 😊😊

Restando abbastanza fedeli alla versione incisa dei brani, ultimamente ci presentiamo con Francesca che sta a centro palco a dirigere ed eseguire la sua orchestra di suoni, mentre io (voce) e Simone (chitarra), ci schieriamo ai lati prendendoci un po' di spazio per “bighellonare”.

Altro da dichiarare?

Siamo contenti di quello che stiamo facendo e di aver ritrovato il piacere di fare musica in modo condiviso: tra noi tre, con un team di lavoro e con il nostro pubblico cui mandiamo un abbraccio poderoso. Che poi la cosa che della musica ci piace maggiormente è proprio il suo potere aggregante.


 

10 commenti:

  1. Piacere avere in palude questi tre "reduci" (Il peggio è passato si sono scelti l'ironico nome), che da anni fuori dalla musica hanno pensato di ritornare con questo disco di soffice pop cantautorale. Anche io mi sento un reduce ....di tante cose, come loro, stanco, di guerra. E sento il bisogno di canzoni... come queste.

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  2. Del resto, anche la copertina parla chiaro...oltre le nove canzoni di Bugie d'autore.

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  3. Canzoni attuali, attualissime come ampirismo d'asporto con quel ritornello (Ho la carica batterica e la batteria scarica...), per un pezzo ironico, ritmico, con chitarre e suggestioni.

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  4. Era Vampirimso d'asporto, il mio vecchio pc ha problemi con la "v" :)

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  5. Oppure Fallo, con magie elettroniche, che ci fanno capire dei progressi in questo campo della musica... pop-rock forte e deciso nel testo come nella musica.

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  6. Voce/chitarra + elettronica in Lo so, lo so tra il nostro attuale indie-pop e gli anni settanta/ottanta (Rino Gaetano e Ivan Graziani, sembra...).

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  7. Bellissimo il modo di cantare (a tratti ricorda Alan Sorrenti), in Corse ad ostacoli, ancora un voce/chitarra e suggestioni pop per un pezzo che tra ironia e giochi di parole dice molte cose sull'oggi.

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  8. Finale quasi Offlaga Disco Pax, sia come titolo (), sia come elettronica senza parole...

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  9. Insomma, tanta robba dentro, un caleidoscopio di musica lunga quarant'anni (o forse più), tutta d'ascoltare queste Bugie d'autore.

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