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martedì 2 agosto 2022

In palude con Filippo Cosentino

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE Jazz/Hip Hop/Contemporanea

DOVE ASCOLTARLO qui

LABEL IpogeoRecords

PARTICOLARITA’ let’s dance

SITO  INSTAGRAM          FB

CITTA’ Alba (Cn)

DATA DI USCITA 18 maggio 2022 

L’INTERVISTA

Come è nato Heros?

Seguendo la voglia di groove, di ritmo e di muoversi ballando sulla musica. E poi in studio. Sembra una risposta scontata e tautologica ma non è così. A differenza degli altri album, per questo non ho preso carta e penna per scrivere la musica. Nel corso degli ultimi mesi del 2021 avevo definito le idee melodiche registrandole anziché fissandole su pentagramma. A inizio 2022 ci siamo ritrovati in studio - al Dragonfly Music Studio - insieme al mio fonico Federico Mollo e da lì ho iniziato il lavoro.

Tolta la scrittura, l’altro grosso lavoro è stato definire i suoni ma avevo chiaro in mente come sarebbe dovuto suonare l’album e una volta che abbiamo definito quest’aspetto l’incisione è andata liscia così come il mix e il master.

Come mai questo titolo? … titolo forte!

Dopo due anni di clausura quasi forzata possiamo ritenerci tutti eroi, a vario modo sopravvissuti alla fine di un’era perché nulla sarà come prima. La musica è un fiore che sboccia all’improvviso, con colori sempre differenti e i miei post-lockdown lo sono decisamente. Come l’esigenza di essere più sintetico e diretto. Più che “come mai questo titolo” è - credo - interessante l’aver recuperato una parola dell’antico greco per dire la stessa cosa. Dopo appunto due anni di pandemia, abbiamo bisogno di un ritorno alle origini. Veniamo da qui, abbiamo una cultura sterminata. Insomma, credo che la bellezza stia nella diversità culturale e linguistica. La parola Heroes è bellissima ma Heros è da dove proveniamo.

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Veloce, è un album nato in poco tempo. Con una idea ben precisa: come nel titolo, tornare alle radici della musica. Sono ripartito dal ritmo e dalla melodia. In questo Danilo Mineo alle percussioni e Daniele Bertone alla batteria sono stati superlativi perché hanno percepito da subito di cosa stavamo parlando.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Ci siamo dimenticati di fare pranzo più volte, era segno che stavamo lavorando tutti intensamente e con estrema gioia.

Se  fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

È un lavoro dedicato agli esseri viventi, cerco di porre l’attenzione anche a quelle forme eroiche di vita che ci sopravvivono tutti i giorni. Noi al lockdown e alla pandemia, le alghe, le specie a rischio, le foreste lottano tutti i giorni contro i pericoli che noi umani immettiamo nella natura da cui proprio la musica trae la propria linfa. Se non ci fosse più natura non ci sarebbe più la musica.

C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Heros? … che ti sembra  ideale da fare live?

Alga, Clouds, Monade e Sea sharp.

Come label la ormai fidata Ipogeo Records… chi altri?

Danilo Mineo alle percussioni, Daniele Bertone alla batteria, Mattia Dalla Pozza al sassofono e Federico Mollo amico, assistente e fonico nel mio studio il Dragonfly Music Studio.

In copertina ci sei tu, con in mano un foglio con il titolo del disco… come è nato questo scatto. A me ha ricordato un famoso video di Bob Dylan.

Il dipinto della copertina è opera di Carlotta Vacchetti mentre la foto è di Fabio Santucci, amico e bravissimo fotografo. Eravamo in un momento di pausa e avevo visto il foglio un po’ stropicciato. Ci scrivo sopra Heros e Fabio mi dice di tenerlo in mano cercando di esser naturale. Eccoci qua, una bella foto. 

Come presententi il disco dal vivo?

Trio sopratutto.

Altro da dichiarare?

Meravigliamoci ogni volta che vediamo una farfalla volare, una foglia muoversi nell’aria e ad ogni nota ascoltata.

 


11 commenti:

  1. Un disco bello nella sua semplicità e naturalità questo Heros ... si sente che si sono divertiti un mondo a suonare insieme Filippo e i suoi pards.

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  2. Fa quindi ancora più piacere ospitarlo in palude, questo amico e grande uomo del jazz moderno.

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  3. Otto pezzi per quarantacinque minuti di musica che fa piacere immenso sentire e risentire, per questa voglia di cercare un senso a questo nonsense che abbiamo vissuto, e provare a vivere ancora nonostante tutto sia cambiato ...

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  4. Per me la preferita è Moon il pezzo che chiude in grande... chitarra, hammond,sassofono, ritmo... Tutto ben calibrato, tra gioia e malinconia. Sembra un grande classico (a tratti può ricordare Pino Daniele), un pezzo simbolico, che adoro e mi commuove.

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  5. Bella ache Monade una chitarra e una melodia malinconica, semplice, e quasi improvvisata ... un quasi prog, per un pezzo senza tempo.

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  6. ... e che dire di Sea Sharp, pezzo scatenato/scatenante, con la band che suona come fosse un uomo solo; gran ritmo e la chitarra protagonista... da film di Woody Allen, a tratti, diresti.

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  7. Ma anche Alga, che apre Heros in modo naturale, per la natura e per la ricerca di un suono naturale con piano, fiati e fiato, un ritmo che sale...

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  8. Per che sì, è questo, l'ingrediente principale del nuovo album di Filippo Cosentino: la naturalità.

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  9. Naturalezza e ritorno alla natura, senza la quale, dice giustamente nell'intervista, non ci sarebbe musica.

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  10. Super!! Grazie molte per la bella intervista 🔝🤟🏽🎶🎸🤗

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  11. Grazie a te Fil per aver onorato il blog della tua presenza 🎶🎸🎶🎸🎶🎸🎶🎸🎶🎸.

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