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lunedì 20 giugno 2022

Rece d'Alligatore: Daniela D'Angelo

 

Daniela D’Angelo, Petricore

Volume!

Un esordio pieno di pathos e atmosfere, sentimento e disincanto, questo della milanese Daniela D’Angelo. Si parla d’amore, ancora il tema eterno dell’amore, che ci fa muovere e disperare, pensare che sia tutto finito, che abbiamo sbagliato qualcosa, che l’altro non c’è più ma lo vediamo sul letto. Si sente questo e molto altro nelle otto tracce di Petricore, canzoni scritte nel corso degli anni, ma decisamente omogenee, coese.

Dall’iniziale Questo cuore, elettronica e ritmica con una vocetta che ci dice dei suoi dubbi, del cosa fare e non fare, sui condizionamenti della famiglia e della società, alla finale Biscotti e sigarette, voce/piano ed elettronica pieno di sogni, immagini, ricordi dell’altro che non c’è più, si assiste a una sorta di analisi sotto forma di canzoni. Mi ricorda Cristina Donà, forse nel modo di cantare, in Il modo giusto, dove racconta dei suoi dubbi nell’abbandonare tutto e buttarsi in una nuova avventura, mentre ricordo gli amati Offlaga Disco Pax in L’idea, pezzo perfetto, sull’esistenza della persona amata dopo che si è rotto (nonostante io ti cerchi sempre, io non so niente di te, di te…).

“Petricore è il nome dato all’odore della terra bagnata, quando appena qualche goccia d’acqua tocca il suolo riarso. Il termine è formato da pétrā (pietra) e ichṓr (secrezione, linfa o il sangue finissimo degli dèi, secondo i Greci) e indica un miscuglio di sostanze che impregna il suolo nei periodi più asciutti. La parola stessa richiama per assonanza il cuore, protagonista di questo lavoro.” Dice la cartella stampa, e io ci vedo delle gocce dell’altro, sulla terra secca di un rapporto finito. Troppo romantico? Ascoltate il disco e ditemi …

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