NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Alternative/Wave
DOVE ASCOLTARLO: SOUNDCLOUD, YOUTUBE, SPOTIFY
LABEL Beautiful Losers
PARTICOLARITA’ Classico/moderno
CITTA’ Crema (Cremona)
DATA DI USCITA 19 maggio 2022
L’INTERVISTA
Come è nato Circles?
Circles, come tutti i miei album, nasce dalla voglia e anche dalla necessità di esternare emozioni e di buttare fuori ansie, preoccupazioni, sofferenze. Fare musica per me è un pochino come andare dallo psicologo. Diciamo che in questo caso mi diverto di più.
Perchè questo titolo?
Circles è un piccolo progetto legato all'inferno dantesco. E Circles stanno a rappresentare proprio i gironi che lo compongono.
Come è stata la genesi del disco....
Circles
ha iniziato a prendere forma due anni fa, nel 2020. Mentre promuovevo il
precedente album, Lost In The Desert,
continuavo nella scrittura di nuove canzoni. Le ammucchiavo tutte in un
contenitore che chiamavo bozze, perché tali erano a tutti gli effetti. Quando
le bozze sono lievitate ne ho passate circa una ventina a Toria che oltre ad
essere un mio carissimo amico è a tutti gli effetti il produttore di RosGos. A
quel punto insieme abbiamo dovuto fare una doppia scelta, scartando quelle che
non ci convincevano e quelle che sembravano avere un mood troppo distante dal
resto. Ne sono rimaste nove sulle quali abbiamo poi lavorato.
Ho spinto Toria in una direzione per me e anche per lui assolutamente nuova,
ossia affiancare alle nostre amate chitarre anche dei suoni sintetici, dei tappeti
e dei beat elettronici.
A Toria sembrava un’idea alquanto strampalata ma fortunatamente mi ha dato retta e con il passare del tempo e mentre le canzoni prendevano forma abbiamo capito entrambi che è stata la scelta giusta, seppure indubbiamente azzardata.
Abbiamo lavorato sulle strutture, sui suoni, sul missaggio da gennaio a luglio 2021. Un periodo lungo che ci ha permesso di entrare sempre di più nelle canzoni, di capirle, di farle nostre. Scritti i testi di getto e registrate le voci a ottobre 2021 siamo riusciti a fare il mastering e a quel punto il disco era praticamente pronto. Poi dopo due mesi di relax mentale mi sono dedicato a tutto ciò che ruota intorno alla promozione, dai video all’ufficio stampa, alle playlist, all’etichetta discografica, alla Siae, alle sincronizzazioni, all’artwork, alla stampa del supporto fisico. Qualcuno pensa che un cd lo fai in due mesi ma in realtà alle spalle c’è spesso un lavoro molto lungo, complesso, e di coordinazione.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria...
Episodi
clamorosi non ne ricordo in particolare. Diciamo che quello che mi viene in
mente pensando a Circles è stata la
volontà forte e decisa di salvare alcuni pezzi dal cestino.
A volte succede che quello che abbiamo in testa non si trasformi esattamente in
musica e melodie e arrangiamenti. Da lì a volte la volontà/la necessità di
eliminare il progetto e passare ad altro. Ecco, ci è successo alcune volte ma
non abbiamo mai desistito. Abbiamo in quanto mi riferisco non solo a me ma
anche al mio produttore Toria.
Se Circles fosse un concept album...
Circles lo è a tutti gli effetti, un concept
album. Come dicevo prende spunto dall'Inferno dantesco. Ovviamente ho evitato
un lavoro didascalico ma ho cercato di attualizzare il tutto,
di renderlo contemporaneo. Non so se ci sono riuscito ma ugualmente sono molto
soddisfatto.
C'è qualche pezzo che preferisci?... e quello più da live?
Se
devo scegliere la carezza vado su Lust
che ha un incedere e una melodia che conquistano fin dal primo ascolto. Nella
parte finale diventa quasi epica e molto emotiva. Non nascondo che la prima
volta che l’ho sentita finita, mentre guidavo nel traffico, mi sono
letteralmente messo a piangere per quanto forti e dirompenti sono state le
emozioni che mi ha fatto scatenare. Se invece devo scegliere lo schiaffo vado
indubbiamente su Violence che in quei
quattro minuti nasconde tutta la mia natura musicale, fatta di silenzi e con
poche note delicate fino ad esplodere in muri sonori al limite del rumore. E
poi Violence ha avuto una nascita
difficilissima. Più volte ha rischiato di finire nel cestino perché non ci
convinceva fin quando è arrivata l’illuminazione per il giusto arrangiamento. E
da lì è stato amore totale
Quindi direi che Violence è anche il
pezzo di cui vado maggiormente fiero, per rispondere alla tua domanda.
Quello più da live non saprei, anche perché non ho intenzione di fare live e quindi la domanda non si è mai posta.
Probabilmente Greed avrebbe comunque un bel impatto.
Come è stato produrre con Beautiful Losers?
Lavorare con Andrea Liuzza, boss di Beautiful Losers, è stato un grande piacere. Nonostante sia una realtà piccola ha una tale voglia di fare le cose per bene e alla grande che sembra che alle spalle tu abbia un team di dieci persone. E quindi ti senti coccolato e protetto dalle insidie del mercato e soprattutto sa consigliarti e suggerirti le cose da fare per realizzare al meglio il progetto finale. Una realtà che consiglio quindi di scoprire perché tra l'altro promuove artisti molto validi.
Com'è nata questa copertina....
La copertina è stato un parto non facilissimo ma alla fine io e Andrea Liuzza abbia trovato l'immagine che ci è sembrata fin da subito perfetta. Racchiude quel senso di estrema solitudine che in parte volevo venisse rappresentata. L'inferno me lo immagino difatti così, non caotico, ma con l'uomo da solo, a fare i conti con se stesso. E poi quella distesa di ghiaccio. Quel ghiaccio, somma punizione di Dante, con i dannati nel lago del Cocito al cospetto di Lucifero. Ecco quindi la scelta della copertina: ghiaccio e solitudine.
Come presenti dal vivo il disco?....
In realtà questi pezzi non saranno presentati in alcun concerto.
Sono in una fase che amo lavorare in studio, fare le cose con calma e nei tempi a me più consoni, per gestire al meglio famiglia e lavoro.
Preparare un live e portarlo in giro seriamente prevede molto impegno e molta fatica che in questo momento preferisco evitare.
Altro da dichiarare ?
Grazie per la chiacchierata, è stato un vero piacere.
Consiglierei solo ai lettori di dare fiducia e una possibilità anche agli artisti, ai progetti, alle etichette più piccole perché anche lì si annidano musiche interessanti e meravigliose.
Lasciate ogni speranza voi ch’entrate, come introdurre meglio questo disco ispirato all'inferno dantesco, questo secondo disco targato RosGos, progetto di elettronica alternativa viva.
RispondiEliminaUn vero e proprio concept quindi, progetto che affascina e che è fatto per essere ascoltato su disco (come dice nell'intervista, non sono previsti concerti).
RispondiEliminaNove pezzi, che nonostante sia un concept si possono ascoltare singolarmente, e tra i quali è facile trovare i preferiti ... per esempio Lust, che ha detto Maurizio Vaiani stesso.
RispondiEliminaLust è contraddistinto da una chitarrina elettrica, organo, un suono caldo e avvolgente molto new wave ... veramente commovente, capisco perché dice che si è messo a piangere la prima volta che l'ha sentita.
RispondiEliminaPoi sicuramente Greed elettronica quasi new wave, ballabile, cullante, molto The Cure, anche nel modo di cantare, in certi suoni...
RispondiEliminaPoi straordinaria è ancheHeresy: elettronica intima, quasi filmica (Badalmenti?), sfacciata, che sale, sorretta da chitarre taglienti e bassi presenti e una voce prima svogliata poi sempre più convinta. Finale magico, tantrico, strano, che ne fa uno dei miei pezzi preferiti.
RispondiEliminaPoi sì, Violence altro pezzo amato dal nostro... ha una ritmica particolare, un'atmosfera particolare, un cantato particolare, molto Mark Lanegan nei suoni potenti, a tratti melodiosi ... alla Lanegan, se riuscite a capirmi.
RispondiElimina... ma anche Limbo, che apre il disco, con una certa psichedelia che ricorda quella gloriosa del passato.
RispondiEliminaMa è tutto un gran disco. Ascoltatemi: ascoltatelo!
RispondiEliminainquieto, sembra inquito in effetti.
RispondiEliminaAscolteremo
Ascolta Albert, ascolta, e poi sappimi dire, credo ti piacerà.
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