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martedì 10 maggio 2022

In palude con Marco Mattei

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE Prog Rock/Dream Pop/World Music

DOVE ASCOLTARLO qui

LABEL 7D Media / Third Star Records

PARTICOLARITA’ qualcosa di nuovo ad ogni nuovo ascolto, un disco per viaggiare

SITO FB YOUTUBE

CITTA’ : Dallas, Texas

DATA DI USCITA: 19 Novembre 2021

L’INTERVISTA

Come è nato Out Of Control?

Out of Control è nato dall’esigenza di condividere pensieri, considerazioni e stati d’animo utilizzando la musica come mezzo espressivo. In particolare i cambiamenti e le tensioni sociali che abbiamo vissuto in USA e nel resto del mondo negli ultimi anni mi hanno molto colpito e spinto a scrivere questo album.

Come mai questo titolo? … titolo forte!

L’album parla di tutto ciò che non possiamo controllare e nasce dalla riflessione che molte delle tensioni di cui ti dicevo partono dal tentativo di difendere o imporre una certa identità. Allo stesso tempo molti degli aspetti che percepiamo definire la nostra identità, come il colore della nostra pelle, il luogo e il momento storico in cui siamo nati, o il nostro sesso sono completamente al di fuori del nostro controllo.

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

È stato un lungo percorso. Ho scritto i brani e registrato demo di ciascuno di essi suonando praticamente tutti gli strumenti. Successivamente ho identificato dei musicisti con i quali volvo collaborare e che ritenevo adatti ai diversi brani e li ho coinvolti, quasi sempre collaborando da remoto. Infine c’è stato il processo di missaggio e mastering.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Mah, ci sono tanti episodi che conserverò nella memoria. Uno in particolare è una telefonata con Jerry Marotta. Oltre ad essere un incredibile batterista e produttore, una persona molto simpatica e cordiale. È stata una telefonata per me surreale. Abbiamo parlato dei brani su cui doveva suonare. Mi sembrava di parlare con un vecchio amico e di trovare una connessione immediata, forse facilitata dal fatto che Jerry è di origini italiane. Allo stesso tempo mi rendevo conto che stavo parlando proprio con uno dei miei musicisti di riferimento e che avevo ascoltato così tante volte nei dischi di Peter Gabriel e tani altri.

Se  fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Sì, in effetti è proprio un concept album. Come dicevo riguarda le cose che non si possono controllare. La realizzazione che la nostra identità sia definita in ampia parte da fattori al di fuori del nostro controllo dovrebbe aiutare a metterci nei panni degli altri. Empatia e inclusione sono i messaggi alla base del disco.

C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Out Of Control? … che ti sembra  ideale da fare live?

Molto difficile scegliere un brano. Sono legato a ciascuno di essi per motivi diversi. Per quanto riguarda i testi Would I be Me e More Intense penso siano tra quelli più riusciti.

Come è stato produrre questo disco? Chi hai avuto vicino dal punto di vista produttivo?

La produzione del disco è stata una bellissima esperienza. Missaggio, mastering e produzione sono attività che ritengo creative al pari della composizione e dell’esecuzione dei brani e che mi hanno sempre appassionato. Mi sono occupato personalmente di queste fasi e di coordinare i ventiquattro musicisti che hanno collaborato al progetto da tanti paesi diversi. E’ stato anche molto importante durante la lavorazione il feedback di alcuni dei musicisti con cui ho collaborato. In particolare Duilio Galioto e Max Rosati mi hanno incoraggiato e aiutato molto con commenti e idee riguardo arrangiamenti, suoni e missaggio. 

Copertina molto bella, anzi una favola.. Come è nata? Chi è l’autore?

Ti ringrazio per questa domanda. La copertina è il risultato di un concorso indetto attraverso un sito web specializzato. Ho scritto una descrizione del concetto che la copertina doveva esprimere e lo stile che avevo in mente ed ho ricevuto più di cinquanta proposte. Alla fine, ho scelto quella che secondo me sintetizzava meglio i diversi aspetti che volevo esprimesse. Ci sono diversi elementi che evocano il concetto di “fuori controllo”. C’è l’elemento surreale della barca che naviga su un campo di grano, senza timone e sospesa nell’aria. La navigazione sembra apparentemente piacevole e pacifica ma ci sono, oltre alla mancanza di controllo più evidente appena descritta, anche delle altre inconsistenze, come la direzione del vento che non sembra essere la stessa per l’erba e per la vela, che potrebbero sfuggirci e renderla difficoltosa. Allo stesso tempo il cielo sereno, il grano e la brezza rappresentano le opportunità che la vita ci offre.

Oltre a questo, la navigazione rappresenta bene un altro elemento importante del disco: quello del viaggio. Il viaggio della vita, il viaggio che mi ha portato a vivere in sei nazioni diverse e ad essere esposto a tante influenze culturali e musicali che emergono nel disco ed il viaggio emotivo che l’ascoltatore si accinge ad intraprendere.

Come presententi il disco dal vivo?

Purtroppo per ora, per motivi logistici ed organizzativi, non ho in programma di portare il disco dal vivo. Spero di poterlo fare prima o poi.

Altro da dichiarare?

Beh, grazie per la chiacchierata. Vorrei chiudere con l’augurio a tutti i musicisti per un rapido ritorno alla musica dal vivo e alla possibilità di riprendere lavorare in studio in presenza, piuttosto che da remoto come è spesso stato in questi ultimi due anni.

 

11 commenti:

  1. Ritrovare le cose vere, ritrovare la strada per casa, ritrovare se stessi, allontanandosi dai pregiudizi e dalle paure.

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  2. Ci offre tutto ciò con con questo piccolo/immenso disco, Marco Mattei un uomo e un musicante di mondo.

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  3. L'ho ascoltato a inizio anno, e mi è subito piaciuto... sono sopravvissuto in questi mesi quasi solo per raccontarvelo Out of Control titolo da leggere in vari modi, ma che Mattei nell'intervista ci rassicura, con una lettura razionale (leggete, leggete e capirete...).

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  4. Dodici pezzi di buone vibrazioni, con il meglio della scena musicale internazionale, raggruppata in modo incredibile ... di questi tempi poi (o forse sono proprio i tempi migliori, per questo?).

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  5. Fin dall'iniziale Would I Be Me si capisce che c'è da divertirsi: senso di relax, da questo folk che sembra venire da anni fa, quando c'era un mondo felice. Il sitar poi, mescolato a chitarre e ritmo rock, è magia pura.

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  6. Poi c'è Picture In A Frame, pop-rock acido con un ritmo che sale... gran vibra e voglia di creare qualcosa insieme, ancora come una volta!

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  7. Mi piace poi tantissimo Lullaby For You, ninnananna veramente particolare, psichedelica, senza tempo... e poi il violino, che riscalda il cuore. Gran pezzo, gran pezzo.

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  8. Ma anche Void è un grande pezzo: acidulo, con il ritmo giusto, con il piano a dare classe. Una magia pop di fondo e un'empatia per il genere umano che commuove, e poi la coda virtuosistica finale con la band a suonare come uno solo.

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  9. Insomma, un gran disco, che vola alto come la splendida copertina lascia intendere.

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  10. Grazie dei bellissimi commenti. E' uscito oggi il video di Lullaby for you

    https://youtu.be/-OzLyWOI6yc

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  11. Grazie Marco per la tua musica... e per questa segnalazione del nuovo video. Vado subito a vederlo.

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