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giovedì 7 aprile 2022

In palude con The Tangram

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

Genere Microwawe Soul, Space Dream Funk

Dove Ascoltarlo qui, qui

Label IRMA records, Raradar label_mgmt

Particolarità Mix di microwawe soul e space funk caratterizzato da melodie accattivanti e momenti intimi.

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Città Teramo

Data di uscita 19 Novembre 2021

L'INTERVISTA

Come è nato Cosmic Fruits?

È nato da un'idea ben precisa e da anni di lavoro, sacrifici, e anche sano divertimento.

Come mai questo titolo?

Volevamo far convergere l’aspetto cosmico ed etereo della nostra musica con quello più terreno e sanguigno. Così abbiamo deciso di unire queste due parole COSMIC e FRUITS che ci rappresentano appieno.

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Suoniamo assieme dal 2016, fin dal principio abbiamo cercato di realizzare un album che ci soddisfacesse, ci sono stati periodi gioiosi e periodi bui, abbiamo superato le varie avversità che si presentano quando decidi di realizzare un disco in lingua inglese, di durata non indifferente. Nel disco trovate quindici brani che racchiudono i nostri cinque anni di esperienze musicali, dai piccoli concerti ai festival più grandi, volevamo dare alle persone che già ci ascoltavano un lavoro corposo da tenere con sé ed ascoltare con calma.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Ci sono tante memorie di serate passate in studio a registrare, giornate e nottate a missare i brani con la neve fuori dallo studio o con il sole, fare e disfare i brani, modificarli, migliorarli e dargli nuova vita, cercando di lasciare sempre quella spontaneità che ci contraddistingue quando andiamo a creare un nuovo brano e quindi cercare di non snaturarlo del tutto.

Se fosse un concept-album su cosa sarebbe?... tolgo il fosse?

Cosmic Fruits in realtà non è un concept-album. C'è una coerenza stilistica e musicale che abbiamo volutamente ricercato per tutta la durate del disco, c’è quindi questa atmosfera che ci accompagna dall’inizio alla fine congiunta alla volontà di raccontare storie molto umane con sonorità anche spensierate ma non solo. Forse il puzzle c’era già e noi ci siamo limitati a posizionare i vari pezzi che lo compongono.

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Cosmic Fruits? Che vi sembra ideale da fare live?

Onestamente non c’è un brano che preferiamo su tutti, ognuno di noi ha una visione diversa ed ha dei brani preferiti, non possiamo darvi purtroppo una risposta univoca, dal vivo però cerchiamo sempre di costruire uno spettacolo coerente anche perché non sempre è possibile suonare l'intero concerto, soprattutto all'interno dei festival, quindi scegliamo i brani che, secondo noi, hanno maggiore impatto cosicché le persone tornando a casa e canticchiando un brano siano stimolati ad andarlo a riascoltare su altre piattaforme, cerchiamo di creare un legame attraverso la nostra musica con chi ci ascolta.

Come è stato produrre questo disco con la prestigiosa Irma Records? Altri da citare?

Siamo diventati una bella squadra oltre a Giorgio Riccitelli che è il nostro Manager, tutta la squadra del Booking di Radar Concerti e Umberto Damiani (IRMA), ci sono gli uffici stampa di Antonia Peressoni e Andrea Schipani (Sfera Cubica), anche quello di Nina Selvini (Astarte) e c'è chi ci aiuta direttamente dal campo di battaglia… Fabio Nirta che si è affezionato a noi e noi a lui, con cui collaboriamo e ci confrontiamo costantemente.

È fondamentale per ogni artista avere una squadra che crede in ciò che si sta facendo assieme, così da poter raggiungere l’obiettivo.

Copertina carina, molto cartoon e mistica direi. Come è nata? Chi è l’autore?

La copertina è stata realizzata dal Dottor Pira, fin da subito abbiamo compreso che lui aveva bisogno di spazio artistico per realizzare la sua visione della copertina, grazie alla complicità scaturita fin da subito e alcune indicazioni di elementi che volevamo fortemente in copertina, come l'elefante e il rapporto cielo terra, ne è venuta fuori una bella copertina mistica che ben rappresenta il mondo che contiene.

Come presentate il disco dal vivo?

Abbiamo registrato questo disco in quattro avvalendoci di preziose collaborazioni come quella di Mattia Carozza, Mario D’Alfonso e Claudia Ferrara. Dal vivo per proporre l’intera gamma sonora che è contenuta nel disco ci sono Stefano Ruggieri al basso e Mario D’Alfonso al sax e ai synth, così facendo riusciamo a rendere onore al disco; con noi anche il nostro fonico Gianmaria Spina, imprescindibile per portare a casa il risultato.

Altro da dichiarare?

Grazie per questa bella intervista un saluto a tutti i ragazz* del Blog dell’Alligatore dai Tangram, speriamo di vederci dal vivo a un bel concerto, magari anche il nostro per poter parlare ancora.


12 commenti:

  1. Gran bel disco, colorato, denso e speziato come la sua copertina questo dei The Tangram.

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  2. Un disco Cosmic Fruits lungo ben 15 canzoni, per un ora e passa di musica, senza manco una caduta, senza banalità e/o ripetizioni.

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  3. Un disco che tira dritto e dall'inizio alla fine conquista con il suo ritmo funk.

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  4. Dall'iniziale Why con delle magie al piano, un ritmo pompante e un assolo di sax che resta nelle orecchie, alla conclusiva Bliss dilatata/dilatante, acida e quasi pop.

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  5. In mezzo perle quali Awesome, pezzo pieno di vibra, sensualità, magia, un ritmo che ti prende e ti porta via...

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  6. ... o Supreme ondeggiante e magico, psichedelico, con un organo intrigante e un gran bel ritmo e a un certo punto fiati, ritmo, vibra, per un pezzo davvero magnifico.

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  7. ... o Change dal gran ritmo, fiato, fiati per un dance jazzato, con, a un certo punto una sinfonia di sax da impazzire e ballare, che sembra un inno. Forse il vertice del cd.

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  8. Ma tutto Cosmic Fruits è da ascoltare, vivere, riascoltare, per torcersi e urlare. Real People, con un piano e giochetti di elettronica non da poco, Back, soul impastato di elettronica e con un motore ritmico coinvolgente, Blues Shadows, pezzo solenne nel cantato, quanto nell'organo che lo accompagna. Senza tempo, magnifico come tutto questo disco.

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  9. Dal primo ascolto promette bene! E poi mi fa piacere sia un gruppo abruzzese, la regione dove sono nato (anche se a volte mi sento un po' più siciliano) :-)

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  10. Gran giovane gruppo con molte idee in testa e una certa vibra... l'Abruzzo ritorna sempre, per te, per me (la mia bisnonna era abruzzese), per molti. Adoro quella regione particolare, dove spesso è passata la Storia, anche quella mia personale.

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  11. Be' sì Albert, il Dottor Pira è un grande, e direi, rappresenta la musica speziata del disco.

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