NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE: alternative pop
DOVE ASCOLTARLO: Spotify, ITunes, Amazon Music, etc…
LABEL: TdE ProductionZ
PARTICOLARITÀ: plurilinguismo (italiano, inglese, francese)
CITTÀ: Aosta
DATA DI USCITA: 5/11/21
L’INTERVISTA
Come è nato Afrodisiaco?
Questo mio nuovo album è un po’ il riassunto dell’ultimo anno della mia vita. Il mio percorso universitario presso il DAMS di Torino mi ha permesso di scrivere testi ispirati al cinema, al teatro e alle Avanguardie artistiche del primo Novecento.
Come mai questo titolo?
Il titolo dell’album riprende quello del brano omonimo scritto come inno alla diversità che ci rende unici su questo pianeta. Mi piace molto il suono di questa parola, cita la mitologia greca ricollegandosi alla dea della bellezza “Afrodite”, ma richiama anche il legame tra sessualità e inconscio; con il termine “Afrodisiaco” si intende infatti qualsiasi sostanza assunta allo scopo di esaltare la libido. È il titolo perfetto per un album ispirato al Surrealismo e alla dimensione onirica.
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il primo brano è stato appunto Afrodisiaco, uno dei miei primi esperimenti musicali in lingua italiana. Mi piace creare immagini astratte che ritraggono scenari onirici ai quali ciascun ascoltatore può attribuire significati diversi in base alla propria esperienza fruitiva. Ho deciso di scrivere alcuni brani anche in inglese e in francese, lingue che mi permettono di giocare con la sonorità di parole molto diverse fra loro. Io e il produttore Momo Riva (TdE ProductionZ), abbiamo pensato di coinvolgere il violoncellista Federico Puppi che ha reso uniche le atmosfere anni Settanta dell’album muovendosi tra ritmi incalzanti e arrangiamenti orchestrali.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Porto nel cuore ogni istante. Forse la parte che più mi diverte è assistere alla fase di mixaggio spesso fondamentale per la scelta degli arrangiamenti del brano mediante l’uso dei plug-in (riverbero, delay, reverse, etc.).
Se Afrodisiaco fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Afrodisiaco celebra l’immortalità dell’arte messa a paragone con la finitezza dell’uomo. È tutto basato su testi astratti e personali con arrangiamenti anni Settanta il cui fil rouge è appunto il violoncello.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero album? … quello più da live?
Ogni pezzo ha una sua storia, non ne ho uno preferito, sono stati tutti molto importanti all’interno del mio percorso. Forse La Sfinge è quello più intimo, quello in cui ho cercato di esprimere in maniera più accurata i miei sentimenti sempre celati da un velo di onirismo. Ritengo però che Afrodisiaco e Deneb siano i brani più efficaci durante i live, forse per la facilità di ricrearli con la loop station e per la loro componente ritmica.
Come è stato produrre Afrodisiaco? Chi ti ha aiutata?
La realizzazione dell’album è stata magica grazie anche alla partecipazione di grandi artisti: il produttore e arrangiatore Momo Riva che ha suonato batteria, basso e chitarra in ogni brano; il violoncellista Federico Puppi che ha mescolato il timbro caldo e brillante del suo violoncello a sonorità elettriche in 11 tracce; Stefano Blanc, violoncellista dell’orchestra sinfonica della Rai, ha registrato il brano Blue Dreams; Andrea “Cadio” Cadioli, insegnante di arti visive a Los Angeles, ha realizzato i visual per i videoclip dei brani e la grafica della cover dell’album.
Copertina che colpisce, direi di forte impatto. Come è nata? Chi l’ha pensata così?
La copertina s’ispira al brano Crystallize che denuncia il congelamento dei rapporti umani durante l’epoca contemporanea. Io e Momo abbiamo inviato una mia foto ad Andrea “Cadio” Cadioli chiedendogli di aggiungere dei cristalli. Lui realizzò due versioni: una con dei diamantini e una con dell’acqua. Entrambe le versioni ci piacquero così tanto da chiedergli di realizzarne una terza che mischiasse le precedenti. Alla fine il brano uscì singolarmente, ma noi mantenemmo la copertina per questo lavoro.
Come presenti dal vivo il disco?
Durante i live show canto, suono l’autoharp, il flauto creando in diretta delle tracce con la loop station. La maggior parte delle volte mi accompagna Momo con batteria/basso/chitarra.
Altro da dichiarare?
Sono già pronta alla realizzazione di un nuovo album.
Mi fa piacere ospitare la giovane di Aosta (mi piace ospitare gente da nord a sud, isole comprese, come sapete), perché ha fatto questo disco anni Settanta, con un titolo forte, che mi piace un sacco Afrodisiaco.
RispondiEliminaUndici tracce, una più bella dell'altra, con il violoncello gran protagonista.
RispondiEliminaDifficilissimo scegliere i pezzi preferiti, ma io ci provo, e vi dico, per esempio la title-track Afrodisiaco, dall'atmosfera intellettuale alla Battiato, ariosa e vibrante, pop intellettuale arricchito da un flauto e il volume che sale.
RispondiEliminaMa anche Deneb, bel pezzo di rivendicazione di alternatività, diversità ... con gran ritmo e il violoncello gran protagonista.
RispondiEliminaOppure Achoo, cantato in inglese, folk-rock che sembra un classico al primo ascolto, per un ballo scatenato/scatenante e ironia ..
RispondiEliminaMa anche Diamanti di cuoio, pezzo cantanto in italiano e inglese, per una storia mitica, cantata in modo ispirata inizialmente solo voce ... poi archi gran protagonisti.
RispondiEliminaAnche La Sfinge che Helen cita tra i suoi preferiti "...intimo, quello in cui ho cercato di esprimere in maniera più accurata i miei sentimenti sempre celati da un velo di onirismo." Si veda/ascolti nel bellissimo video, che ho messo in coda all'intervista... un pezzo intellettualistico in salsa pop.
RispondiEliminaMa non voglio chiudere senza avere citato tra i miei preferiti Mama Show Me Where 2 Go, pop psichedelico molto intenso, molto anni Settanta, con un assolo di flauto magico.
RispondiEliminaRingrazio Helen per avere portato anche in palude il suo Afrodisiaco, è stato molto apprezzato.
RispondiEliminaBellissima intervista, complimenti come sempre Diego! E anche Helen si aggiunge alla tua bellissima lista di cantautori e cantautrici! :-) Mi hai fatto ricordare di quando il grande Massimo Troisi disse a Gianni Minà che una delle cose che desidererebbe di più nella sua vita è avere la sua preziosa agendina :-))) Ecco, il paragone è calzante, la tua lista è come l'agendina di Gianni Minà! Complimenti a Helen Aria, ascolterò...ma già il pezzo che hai postato promette molto bene :)
RispondiEliminaAh, ah, ah, bel paragone Nico, che mi onora (Minà è un maestro, insuperabile). Vedrai che Helen Aria ti piacerà ... c'è un lato cantautorale che ti piacerà.
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