NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE jazz
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LABEL Inner Circle Music
PARTICOLARITA’ il jazz di Joni Mitchell
CITTA’ Napoli
DATA DI USCITA 10 dicembre 2021
L’INTERVISTA
Come è nato Living in Shadows and Light?
Nel 2019 ho completato un corso di studi in canto jazz. Il lavoro di tesi verteva sulla deriva jazz di Joni Mitchell soprattutto in relazione all'album Mingus e alla collaborazione avuta con il noto contrabbassista.
La presentazione del lavoro di tesi prevedeva un concerto con un programma musicale.
Pensai che sarebbe stato bello registrare quei brani e quelle interpretazioni.
Ho quindi allargato un po’ il discorso ad un periodo specifico della produzione di Joni Mitchell, quella intorno alla seconda metà degli anni Settanta, ed in particolare riferendomi al concerto Shadows and Light del 1979.
I brani di Living in Shadows and Light esplorano il repertorio di questo periodo con uno sguardo ai contenuti dei testi, e con una attenzione ad arrangiamenti che spero riescano a creare la suggestione che fa scorgere una luce nonostante un contesto di oscurità.
Come mai questo titolo? … cosa vuol dire?
Credo di aver risposto in chiusura alla domanda precedente.
Come mai un omaggio a Joni Mitchell oggi?
Diciamo che mi sono dedicata a un mio desiderio. Credo di saper fronteggiare a mio modo l’esposizione della sua poetica, ho scelto questi brani legati da un fil rouge che ho creato io, e li ho registrati.
Nessuna velleità di particolare successo.
Mi auguro di cantare live questi arrangiamenti.
Mi piacerebbe molto.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Non ne ricordo nessuno di particolare…
Se Living in Shadows and Light fosse un concept-album su cosa sarebbe? … potrebbe?
Mah … non voglio fare forzature.
Sono canzoni ombrose, con spiragli di luminosità, tematicamente legate a quest’alternanza.
Viviamo ciclicamente tra ombre e luce, in ogni cosa è così. Non è che ho scoperto nulla.
Ho solo preso più coscienza.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero Ep? … quello più da live?
Sicuramente vado fiera di come sono venuti fuori gli arrangiamenti di Shadows and Light e di In Francetheykiss on Mainstreet.
Per quanto riguarda la resa live credo che sia riferibile a tutto l’album il fatto che si presti.
Come è stato produrre Living in Shadows and Light con la Inner Circle Music?
È stato semplice e immediato.
Greg Osby ha spostato il progetto e ha voluto pubblicarlo con la sua etichetta.
Gli è piaciuto e lo ha scelto. Tutto qui.
Copertina che colpisce, molto psichedelica … Come è nata? Chi l’ha pensata così?
La copertina è una mia idea, ma è stata molto combattuta nella sua realizzazione. Ho avuto mille ripensamenti, ed è la prima volta che non faccio tutto da me.
Rimango con il dubbio che non sia quella giusta, anche se comunque l’idea di partenza – quella di filtrare il tutto con un caleidoscopio - mi piace molto
Come presenti dal vivo il disco?
Lo presento in quintetto. Così come è suonato nel disco.
Affianco alle canzoni del disco ci sono altre composizioni, alcune anche mie.
In una alternanza di andamenti racconterò i motivi che mi hanno spinto a realizzare questo disco.
Altro da dichiarare…
Gran piacere ospitare in palude questa notte Fabiana Martone, che ci presenta questo delicato disco dedicato al jazz di Joni Mitchell .
RispondiEliminaLiving in Shadows and Light sette pezzi risalenti alle produzione di fine anni Settanta della Mitchell, quando si avvicinò costantemente al jazz, suonando con i grandi di questa musica, Mingus in testa.
RispondiEliminaLa voce dei Nu Gea ha fatto un lavoro rigoroso, per un album davvero bello, tanto da farmi dire che è quasi impossoibile dire un pezzo preferito rispetto a un altro... come fare?
RispondiEliminaShadows and light title-track di ampio respiro che apre il disco con un gusto libertario molto anni Settanta o In France they kiss on main Street sofisticato acido quasi folk che lo segue?
RispondiEliminaGood must be a boogie man affascinante e teatrale dal cantato virtuoso o Edith and the kingpin, pezzo dall'andamento pop-rock romantico?
RispondiEliminaGod must be a boogie man jazz psichedelico con un cantato magico e mitico, molto black o Woodstock melodia morriconiana, con la voce virtuosa e un'atmosfera da figli dei fiori?
RispondiElimina... e che dire di Last chance lost?... brano finale, soffice, con un gran ritmo e molta nostalgia.
RispondiEliminaInsomma, un disco di sette brani da ascoltare dall'inizio alla fine, per poi rifarlo pertire ancora, senza fine ...
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