NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Alternative Hip Hop, Elettronica, World Music
DOVE
ASCOLTARLO: Spotify e tutte le piattaforme digitali, clicca qui o su YouTube qui
LABEL: Isolation Is Bliss
PARTICOLARITA’: estemporaneo, cosmopolita, nomade, contaminato
CITTA’: Agromonte, Roma, Bologna, Marsiglia, Bucharest, Watamu, Berlino
DATA DI USCITA 30/07/2021
L’INTERVISTA
Come è nato Travel Experiment- Season One?
Il progetto nasce per gioco ed evasione nel 2016 con un viaggio a Marsiglia che ha poi dato vita al primo episodio Bonjour Marseille. Da lì, presi bene dal divertimento e riscontro, siamo andati avanti con gli episodi, partendo rispettivamente per Bucharest, Kenya e Berlino nel 2017-2018 per poi decidere di raccogliere questi episodi in un unico contenitore, come una sorta di “valigia” contenente 4 viaggi.
Perché questo titolo? Perché un ep?
Perché si tratta di un esperimento creato in viaggio. EP perché finora abbiamo raccolto 4 di queste puntate, speriamo solo le prime di quella che abbiamo concepito come una playlist “infinita”.
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Molto naturale nella stesura dei pezzi e dei video, tutti creati da noi, ispirati dai luoghi visitati e dal sound che caratterizza quei luoghi e inoltre dalle vibrazioni che la gente del luogo ci dava. Più articolata e stratificata la creazione poi dell’EP, del merch, grafiche, comunicazione. Facciamo tutto da soli, dunque ciò rende il tutto non semplice e veloce, ma ci da anche soddisfazioni fare tutto da soli.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Mentre ci aggiravamo per
le strade di Marsiglia di ritorno da un festival elettronico, di notte, ci
accorgemmo di essere quasi circondati da tipi un po’ malfamati che ci avevano
individuati da strambi barbuti quali eravamo, ma poi siamo riusciti a
sgattaiolare.
Un altro aneddoto di diversa natura riguarda il caso mediatico che diventò Alo
Bucharest, finito su Vice Romania come esempio di grande idea turistica. Tanto
era circolato il video, che ci arrivò una mail di una famosa emittente tv
rumena che ci intimava di cancellare il video perché conteneva dei frame del
loro TG.
Se Travel Experiment fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sicuramente il fil rouge è l’evasione per ritrovare sé stessi altrove confrontandosi con culture differenti. Alla base di tutto c’è quindi la valorizzazione della scoperta, della diversità, dell’inclusività, dell’emigrazione perenne come stile di vita.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … quello più da live?
Gute Nacht Berlin è molto figo da fare dal vivo e tutta la sua parte rock e delle chitarre risulta divertente sia da suonare, sia crediamo d’impatto all’ascolto live. O almeno la scorsa estate ci siamo molto gasati a suonarla.
Come
è stato produrre Travel Experiment?
Chi più vicino dal punto di vista produttivo?
Stimolante, perché
abbiamo unito le nostre skills e gusti a uno studio di armonie, sonorità e
ritmi provenienti da altre culture e nazioni. Inoltre rispetto ai dischi o
progetti “ufficiali” canonici non ci siamo creati eccessive sovrastrutture.
Come è nata questa copertina? Veramente forte!
Volevamo un collage che rappresentasse l’elemento del viaggio e tratti distintivi delle mete e che lo unisse alla psichedelia, che è un nostro tratto distintivo. Ci piaceva che fosse anche surreale e Jacopo Zangrilli ha saputo ricreare digitalmente questa nostra idea in chiave sci-fi.
Come presentate dal vivo il disco?
Abbiamo portato in giro l’EP con delle presentazioni che hanno incluso un talk e la proiezione di tutti i video con un breve live in cui suonavamo i pezzi in maniera piuttosto diretta e intima, unplugged o con i beat. Speriamo di farne qualcun’altra a Roma e Bologna.
La musica indipendente ai tempi della Pandemia… come se la passa?
Gran piacere ospitare questo disco ballabile e politico.
RispondiEliminaUn balla e difendi dei giorni nostri, nato da viaggi di questi musicanti in giro per il mondo (quando si poteva). Da Berlino, città a me carissima (chi mi conosce sa perché), a Kenya, da Bucarest a Marsiglia (dove era iniziato questo viaggio).
RispondiEliminaGià, solo quattro canzoni... un EP, ma che dimostra di che pasta sono fatti questi Smania Uagliuns.
RispondiEliminaDalla Berlino del primo pezzo "Guten Nacht Berlin" ironica e piena di vibra (si veda anch il video che ho messo qua sotto), capisco perché dicono che è figo farla dal vivo.
RispondiEliminaAl Kenya di Kenya Safari, rap ironico e realista sull'Africa, la sua bellezza, la povertà, la depredazione occidentale. Affascinate ballabile, il pezzo più lungo, forse il più politico.
RispondiElimina... e poi l Bucarest di Alo Bucarest, elettronica pura, a tratti trascinante, con una tastierina affascinante. Anche qui gran vibra, ironia e ritmo...
RispondiEliminaSi chiude con Marsiglia, dove in realtà, ci rivelano, era iniziato tutto. Multietnicità, gran ritmo per questo pezzo nato a Marsiglia. Corale, molto forte e intenso con tante parole affilate come coltelli.
RispondiEliminaInsomma, un piccolo gran disco, con una copertina fantastica ... ma lo dicono, sono molto preparati a livello di gingilli oltre il disco; e fanno tutto da soli, dalle grafiche a tutto il resto. Bravi Smania Uagliuns.
RispondiEliminaPiuttosto fupri di testa, direi
RispondiEliminaRagguardevoli
😀
Hai detto bene, vedo che ascolti e cogli gli aspetti di ogni intervistato. Bravo: sono così!
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