NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE alternativo/ispirato/poetico
DOVE ASCOLTARLO In streaming qui o su CD/Vinile: (preorder del fisico già attivo su www.yellow-music.it).
LABEL G-Ro Dischi
PARTICOLARITA’ È un album fuori dal tempo, ispirato, un album di poesie divenute canzoni, con i testi dei poeti Roberto Roversi, Davide Rondoni, Giovanni Gastel, musicati da Roberta Giallo.
CITTA’ Bologna, la città di Lucio Dalla
DATA DI USCITA 03 dicembre 2021
L’INTERVISTA
Come è nato Canzoni da museo?
È nato per impellenza, dovevo farlo!
Le liriche dei poeti Roberto Roversi, Davide Rondoni e Giovanni Gastel mi hanno “chiamata” dicendomi: “donaci il canto”.
Ispirata, le ho cantate, musicandole partendo dal mio amico di sempre, il pianoforte.
Poi c’è stata “La Mano di Dio”: questo progetto è stato apprezzato e supportato da Bologna Unesco City Of Music e Dalla Fondazione del Monte, tanto da poter tradurre il mio sogno in realtà.
Riprendendo il filo, in seguito ho portato i miei provini piano e voce in studio dal polistrumentista e produttore Enrico Dolcetto, che ha “compreso” il viaggio lontanissimo che avevo intenzione di fare, e armato a sua volta di ispirazione e dedizione, ha prodotto, munito di contrabbasso e elettronica, questo disco che amo come cosa “bella”, ma ancor prima, necessario.
Insieme abbiamo curato minuziosamente tutti gli arrangiamenti, il risultato è stato oltre le aspettative: ci piace davvero tantissimo. Ne sono così felice! Sono grata a ogni battito di farfalla che ha reso possibile questa opera.
Inoltre vi hanno partecipato dei musicisti d’eccezione:
Mauro Malavasi ci ha regalato la sua magica tromba in ben tre tracce, Anton Berovski il suo dirompente violino, Pietro Posani la dolcezza di una chitarra elettrica accarezzata in una traccia dedicata a Bologna.
Ringrazio inoltre Viviana Severini, per i suoi suggestivi cori addizionali nella prima traccia, “Fossi stato allevato dalle scimmie”… avevo bisogno di un esercito di voci, perché la vita è bella, ma condivisa cantando e ballando con gli altri la danza della vita… lo è molto di più!
Come mai questo titolo?
L’idea mi è venuta dopo aver incontrato il fotografo e poeta Giovanni Gastel al Museo Maxxi di Roma. Artista e Persona meravigliosa, quel giorno presentava un libro sulla bellezza scritto insieme al poeta Davide Rondoni (altra Anima straordinaria)… va da sé, ci siamo intesi subito, noi tre.
Poi ho pensato di musicare anche qualcosa del Grande poeta Roberto Roversi, che tra l’altro scrisse per Dalla, il quale a sua volta mi aveva confidato, che la frequentazione con il poeta di “Automobili” era stata una preziosa palestra di scrittura per Lui…
… in che senso da museo?
In parte ho risposto sopra: tutto è partito da un museo.
In parte perché è un album-vernissage-actionpainting (ho realizzato un quadro/installazione per ogni canzone); in alcuni dei prossimi, oltre alla performance da cantautrice “farò anche altro”…
In parte perché tutto ciò che oggi non si adegua al “canone/ai canoni del mercato discografico”… dove può collocarsi?
Provocatoriamente rispondo: in un Museo!
Qualcosa mi dice che i Musei sono il luogo giusto per presentare questo “mio progetto”, aperto al dialogo con i suoi fruitori.
Lo presenterò al Museo Della Musica Di Bologna, che tra l’altro è il luogo dove è stato girato il videoclip del singolo “Fossi stato allevato dalle scimmie”, diretto da Nicolò Donati.
Inoltre auspico che i giovani e giovanissimi si sentano richiamati da questi luoghi a volte pregiudizialmente percepiti “ostici e lontani”.
I musei non sono solo spazio della conservazione, sono anche luogo di sperimentazione… frequentandoli, senza paura, è possibile imparare molto della propria storia, infine incontrarsi, “contaminarsi l’anima”, accomunati dall’amore per l’arte, che è umanità, lascito della nostra parte migliore.
Come è stata la genesi di questo disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Inenarrabile. La “solita Odissea”…
Ho fatto un lungo viaggio e l’ho restituito, lasciandomi condurre “dal mio spirito guida”, che è stato risvegliato, eccitato dalle liriche dei poeti, Roberto Roversi, Davide Rondoni, Giovanni Gastel… liriche che “mi chiamavano”!
Le ho trovate così dirompenti, così vicine, così necessarie, è stato inevitabile ascoltare “il loro canto”, si è fatto strada dentro di me, così ho potuto farmi tramite di un messaggio che sentivo anche mio, e trasformarle in canzoni.
La cosa che mi rincresce terribilmente è la recente la scomparsa di Giovanni Gastel, colui che ha acceso in me la scintilla di questo progetto e colui al quale lo dedico dal profondo, con tutto il cuore.
Ma questa è la vita, “siamo solo di passaggio”, e a Giovanni sarò eternamente grata.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Quando feci sentire a Giovanni Gastel i provini piano e voce registrati con il mio telefonino, lui tutto entusiasta e felice, mi disse che avrebbe voluto subito pubblicarli, condividendoli sulle sue pagine…
Fui presa da grande gioia, ma pensai allo stesso tempo di dover attendere…
Volevo e dovevo lavorarci bene per onorare il valore profondo della sua parola poetica…
Prese piede allora l’idea di un vero e proprio concept album, che ripeto, ora gli dedico “da quaggiù” con tutto il cuore!
Se Canzoni da museo fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
… Togli pure! È la storia del viaggio di un’anima sensibile proveniente da un pianeta lontanissimo, naufragata su questa terra, e infine, dopo un lungo, meraviglioso-doloroso viaggio, in ritorno verso casa, su navi alate…
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero album? … quello più da live?
Non so rispondere.
Li amo tutti. Davvero.
Come è stato produrre Canzoni da museo con GRO-dischi? Perché con loro?
Perché quando a Romeo Grosso ho accennato con folle entusiasmo la mia folle idea, ha accettato subito, in un lampo!
Mi piacciono le persone decise, quasi introvabili di questi tempi… ma io, ho avuto fortuna.
È stato intenso. È stato bello.
Grazie di cuore, Romeo!
Copertina molto luccicante, magica … come è nata? Chi l’ha pensata così?
Questa foto iconica, scatto magico di Alessandro Cantarini, “esisteva già”.
Non era stata pensata apposta per questo album… ma era una foto talmente bella che la tenevo nel cassetto, metaforicamente potrei dire “dentro una teca segreta”, ad attendere il momento e l’occasione giusta per sfoderarla ed esporla…
Quel momento è arrivato.
Alessandro è un amico e un fotografo pazzesco, io desideravo essere immortalata come fossi “un pezzo da museo dei nostri tempi”…
(Infatti, soprattutto mi auguro che questo album sia imperituro.
Più che sbancare le classifiche gli auguro vita durevole, eterna…).
C’è della plastica, dei glitter, una corona dorata a rievocare il passato e le regine, dei guanti di lattice, uno sfondo spaziale… mancano solo gli alieni!
Come presenti dal vivo il disco?
In duo.
Io libera sul palco, talvolta al piano.
Enrico Dolcetto al contrabbasso, elettronica, tastiere… e quando serve al piano. Suggestioni grafiche, installazioni sul palco, talvolta action painting per mano della sottroscritta…
Altro da dichiarare…
Ascoltatelo, riascoltatelo, perdetevici, poi ritrovatevi.
Soprattutto datevi il tempo di compiere un viaggio, dall’inizio alla fine, verso luoghi lontanissimi già conosciuti in questa, o in un’altra vita… ricorderete tante cose.
La nostra anima ha una memoria molto più lunga di quello che immagina e questo album stimolerà anamnesi e reminiscenze…
Ma prima di tutto Amatelo… almeno quasi quanto lo amo io!
Grazie caro Alli!
Xoxo
Un grande piacere ospitare la Giallo, Roberta Giallo, vera forza della natura, artista totale (scrittrice, cantautrice, musicante, attrice... e chi più ne ha...).
RispondiEliminaAppena ho saputo del suo nuovo disco l'ho voluto ascoltare e intervistare, per l'unicità del progetto, che solo lei... che ha voluto musicare i testi di tre importanti intellettuali, quali Roberto Roversi, Giovanni Gastel e Davide Rondoni...
RispondiEliminaLa riposta di Roberta riguardo le canzoni preferite (Tutte) la posso ben capire, è davvero difficile dire un titolo, rispetto a un altro... ma io ci proverò!
RispondiEliminaAcqua, acqua, acqua di Sicilia, pezzo quasi rock, politico-poetico di Roversi, e una certa coralità di fondo.
RispondiEliminaPoi direi Ti ho creato padre, per la forza della voce, usata da Roberta come uno strumento musicale, accanto al piano e all'uso ben calibrato dell'elettronica.
RispondiEliminaE' questo andare che non è andare su testo di Davide Rondoni, mi piace, per la pienezza del suono, la malinconia nel cantato, nelle parole, nel piano ritmato, nella tromba jazz ... pezzo molto ricco.
RispondiEliminaEcco, ne ho detto una per ogni poeta coinvolto in questo disco (ce ne sono tre a testa) e non ne aggiungo altre, perché è alla fin fine un disco unico, un vero concept come dice giustamente Roberta nell'intervista.
RispondiEliminaLa voce di Roberta, il suo spirito libero e teatrale, tre grandi intellettuali con liriche senza tempo ... Canzoni da museo un disco di questo 2021 che sta finendo. Resterà!
RispondiEliminaIntervista come mi ricordavo molto interessante. Roberta è. un'artista di spessore vanta una collaborazione con Lucio Dalla ed ho sentito sul suo sito "Animale" che non è di questo ultimo suo lavoro credo, che mi è piaciuta tantissimo. Una bella realtà del mondo musicale, grazie Alliigaatore per avermela fatta conoscere.
RispondiEliminaGrazie a te della visita, vedo che sei informato. Lei con Dalla aveva un bel feeling, vero, e confermo, la Giallo è artista (a tutto tondo) e di spessore. Mi fa piacere averla ospitata sul blog... e grazie della visita.
RispondiEliminaMolto brava davvero. Mi ricorda un po' voci e canti di persone come graziadimichele o teresadesio. Mica buboline.
RispondiEliminaComunque bello
Bravo Alberto, che ascolti bene ...e hai ragione, la giovane Giallo,diventerà una delle grandi voci della nostra canzone.
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