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giovedì 6 maggio 2021

In palude con i Kusturin

 

NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO

GENERE alt rock

DOVE ASCOLTARLO su tutte le piattaforme di streaming, tipo qui

LABEL Bumper Muz

PARTICOLARITA’ è un disco, non un insieme di canzoni

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CITTA’ Sorrento/Caserta

DATA DI USCITA 26/03/2021

L’INTERVISTA

Come è nato Nothing But The Kids?

Paolo: con Pietro ci conosciamo da anni e ci stimiamo.

Eravamo entrambi annoiati dall’andazzo musicale, poi lui m’invitò a suonare a un tributo a De Andrè.

Ci vedemmo senza provare e fu davvero una bella esperienza. Dopo un po’ gli proposi di fare qualcosa insieme per fare invecchiare dignitosamente le nostre carriere. :-)
Un giorno mi invitò ad andare in Abruzzo dove spesso va in vacanza e buttammo giù qualche idea e ci convincemmo di registrare. Poi ci siamo scambiati il materiale via e mail e whatsapp e siamo andati direttamente in studio. Lì ci siamo avvalsi della produzione di Peppe De Angelis e di un branco di vecchi arnesi che suonano con Pietro e la sua band: Songs for Ulan.

Pietro: In tutto le session sono durate cinque giorni, a parte Your Summer che io e Marco Russo (un nostro amico poeta dal quale abbiamo attinto a piene mani per i testi) scrivemmo mentre facevamo I mix.

Come mai questo titolo?

Pietro: è il verso iniziale di The Mountain Knows, mi venne in mente nel periodo di stallo in cui avevamo il disco pronto, ma ci era piovuto addosso l’asteroide. Lo proposi a Paolo, che accettò volentieri, sentendosi un bimbo nello spirito. :-)

Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

Paolo: Come ti accennavamo prima è stato tutto molto spontaneo, anche caotico se vogliamo. In realtà di definito c’era soltanto il periodo in cui mi sarei trattenuto a casa di Pietro per le session. Avevamo delle idee base, alcune cose erano già canzoni, ma non sapevamo assolutamente che forma avrebbero preso.

Pietro: Può sembrare banale, ma davvero abbiamo visto i brani prendere forma man mano che li registravamo. E’ stata davvero una bella sensazione.

Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

Pietro: Il primo giorno che Paolo arrivò da me organizzammo una grigliata in giardino, da me. Arrivò Peppe De Angelis con una faccia piuttosto contrita e ci spiegò che il suo Cadac (il banco dello studio) si era rotto a causa di un cortocircuito causato da un fulmine, non era sicuro di riuscire a ripararlo per le session.

Il giorno dopo, avendo il giorno libero, chiamammo Marco Somma (il bassista) e andammo a pranzo fuori alzando anche un po’ il gomito.

La sera ci chiama Peppe e ci invita a passare in studio per programmare le session, era riuscito a sistemare il Cadac.

Paolo: Andiamo in studio un po’ sornioni, Pietro si spara sette canzoni sul divano chitarra e voce in diretta. Sono rimaste le take che poi abbiamo usato per il disco, a parte qualche piccolo dettaglio. Io sono stato costretto a ricredermi sul Gragnano, un vino che avevo sempre considerato di serie B.

Invece questa circostanza mi ha rivelato pregi insospettabili. :-)

Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?

Paolo: l’amore per la musica, vissuto senza imbarazzo e senza alcuna pretesa se non quella di farla per il gusto di affermare la sua centralità e condividerla con le persone a cui vuoi bene.

Pietro: mettere un punto in questo mare di frammenti digitali che ci bombardano, con l’unico intento di esserne felici.

C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Nothing But The Kids? … che vi sembra  ideale da fare live?

Paolo: forse The Mountain Knows, da suonare live Jump on Ice.

Pietro: non ho particolari preferenze, forse Cloud & Bloods, ma perché è dedicata a mia figlia Thea.

Una cosa che non ho capito bene è la data di uscita. Io pensavo fosse del 2020 (l’ho inserito anche nella discografia finale del mio libro come 2020). Nel soundcloud dove l’ascolto c’è scritto 17 maggio 2020. Ma, l’uscita ufficiale è 26 marzo 2021. Perché questa discordanza? Quando esce ufficialmente un disco?

Pietro:  il disco è stato registrato ad agosto 2019 ed era pronto a febbraio 2020. A causa del Covid 19 abbiamo rimandato prima all’autunno e poi abbiamo rotto gli indugi e abbiamo deciso definitivamente, insieme ad Alex Forniti e Gianmarco Colzi di Bumper Muz, di pubblicarlo a marzo 2021.

Bella e ironica la copertina con questo scatto in bianco e nero. Come è nata questa copertina. Chi l’ha fatta/pensata?

Paolo: con Pietro condivido diverse passioni, come il basket, le moto d’epoca (soprattutto da fuoristrada) e i personaggi un po’ eroici ma borderline.

La foto ritrae un giovanissimo Danny “Magoo” Chandler, uno dei piloti di motocross più amati di tutti i tempi pur non essendo uno dei più vincenti. La sua carriera terminò per un infortunio che lo rese paraplegico, ma il suo ricordo è ancora vivo. Trovai la foto in un forum dedicato a lui, mi piacque e la feci vedere a Pietro. Lui mi propose di usarla come cover. Chiesi il permesso alla famiglia, che ringraziò. Al resto ci ha pensato Massimo Somma che si è occupato della veste grafica.

Come presentereste il disco dal vivo, se fosse possibile?

Paolo: nei club di medie dimensioni, con la gente a ridosso degli strumenti e della band, così da poterti allungare una birra tra un brano e l’altro.

Pietro: io mi accontenterei di tornare a suonare e potere eseguire questi brani dal vivo.

Come se la passa la musica indipendente, tra un lockdown e l’altro?

Paolo: piuttosto male direi, dal punto di vista economico. Già prima non è che fossero rose e fiori, ma ora è davvero un incubo.

Più in generale non mi piace troppo l’approccio che vedo in giro: si cerca di rincorrere l’hype del momento a tutti i costi, a discapito dei contenuti.

Sembra quasi che ormai la musica sia considerata solo una forma d’intrattenimento. Non dico che i musicisti sono i peggiori nemici della musica, ma di sicuro non si sforzano troppo per indurti a pensare altro.

Pietro: se la passava male prima, se la passa peggio oggi. Non è solo un fatto economico, c’è una vera e proprio deriva culturale. 


 

 

18 commenti:

  1. Bello, bello ospitare i Kusturin di Pietro De Cristofaro (Songs for Ulan) e Paolo Broccoli (The Orange Beach), vecchio amico dell'Alligatore questa sera.

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  2. .... o forse è meglio dire Peter Kusturin?... visto che il musicante campano ha voluto omaggiare la madre, Fiumana, classe 1937, e Paul?

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  3. Chiamateli come volete, di sicuro hanno fatto un bel disco, uscito di recente (a marzo 2021), anche se nel mio libro ho scritto che è uscito nel 2020 perché io l'aveo già ascoltato. Ma quando esce un disco oggi? Lo dicono i Kusturin nell'intervista.

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  4. Importante che esca, importante che escano dischi come questi, di psichdelia classica, direi di Paisley Underground all'italiana.

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  5. Undici pezzi molto belli, che piace ascoltare e riascoltare spesso durante la giornata, e che in cuffia ora sento dilatarsi alla grande.

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  6. A partire da These 20 years, ottimo biglietto da visita del disco. Mi ricorda certi pezzi di Steve Wynn, che ascoltavo e riascoltavo alla noia. Ottima l'idea di farne il singolo ...

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  7. Poi trovo stupenda anche Your Summer, brano psichdelico fino al midollo, dal pianoforte acido fab four all'inizio allo scatenarsi delle chitarre, che ricorda certe cose di un gruppo passato alla storia come Pink Floyd.

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  8. Capisco poi perché Paolo cita tra le sue preferite da suonare, forse, Jump on Ice: labirintico, acido, dilatato, con l'organo a dialogare magicamente con le chitarre. Dal vivo si può dilatare a dismisura, coprifuoco permettendo.

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  9. Ma è tutto un disco così, che a ogni ascolto sembra stiano improvvisando ... magia pura, magia pura che mi consquista così tanto che mentre scrivo contonuo a farlo suonare in cuffia ...

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  10. ... e mi suona la lavastoviglie, che quasi non la sento pensando a un suono nuovo (per fortuna mi accorgo all'ultimo, evitando che si svegli la mia compagna già a nanna e scoppi un incidente).

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  11. Grandi Kusturin, spero ci siano altri dischi sotto questo nome ... il primo mi è piaciuto un sacco.

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  12. Ciao Diego, è sempre un grande piacere passare in palude a fare 4 chiacchiere con te. ��
    Paolo

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  13. Piacere anche mio Paolo averti ospite ... poi in due, con del buon vino e buone canzoni ...🎸.

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  14. Una copertina fantastica! ... adesso li ascolto.

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  15. Vero, copertina in linea con la loro musica!

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  16. ascoltato due canzoni, molto piacevoli !!

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  17. Davvero carino, cine dici tu da ascoltare e riascoltare.
    Complimentissimi

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  18. @Marcaval
    Ne sono felice, ascoltale tutte, vedrai che ti piaceranno.
    @Alberto
    Mi fa piacere che concordi, un disco davvero fatto bene.

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