Sono su questo libro da un paio di settimane, è capitato in un periodo per me follemente pieno, ma ormai mi manca poco: Peanuts - Charlie Brown, Snoopy e il senso della vita - La Nave di Teseo +. Sono storie di intellettuali, americani in particolare (ma non solo, c'è anche il nostro Umberto Eco) alle prese con il mito dei Peanuts. Scrittori e giornalisti, per la maggior parte giovani negli anni Sessanta/Settanta, cioè il periodo migliore della striscia di Schulz, a detta di loro stessi. Prima che diventasse ripetitivo e paccottiglia da autogrill.
Il rapporto che hanno avuto con questo fumetto mitico è però
particolare, molto americano. Raccontano, quasi tutti, che lo leggevano
nell'inserto domenicale del giornale dei genitori, e ricordano gli
special televisivi, tipo il seguitissimo e riproposto ogni anno dal
1965, Buon Natale Charlie Brown. Una cosa tutta americana. Io i Peanuts
li ho sempre letti su Linus (continuo ancora adesso, visto che
mensilmente ripropone la striscia degli anni Cinquanta) e ho qualche
vecchio Bur, con raccolte mitiche. Il film l'ho visto anni fa, ora
vorrei rivederlo.
E voi? Che rapporto avete con i Peanuts?
Ciao! Non sono molto d'accordo sul fatto che il periodo "migliore" dei Peanuts sia quello degli Anni 60/70: credo che la striscia di Schultz sia una delle poche ad essere stata veramente "al passo coi tempi". Non dev'essere sia stato facile per l'Autore mantenere uno standard sempre piuttosto alto per cinquant'anni di storie, ma a mio giudizio ce l'ha fatta. Credo che i "periodi migliori" di cui tutte e tutti parliamo corrispondano semplicemente al periodo della nostra infanzia/gioventù. Lo vedo in me stesso e in tutte le persone che conosco. Per me "la Marvel degli Anni 60/70 è la migliore!": certo, PER ME, appunto,perché ho cominciato a leggere quei fumetti in quegli anni, perché ero un bambino entusiasta di quei fumetti, perché la nostalgia ha un peso enorme nei nostri giudizi (senza dimenticare che la nostra mente "modifica" i ricordi e li seleziona, facendo in modo che ricordiamo come "belli" periodi che magari tanto belli non sono stati...).
RispondiEliminaPerdonami il pippone :)
Il mio personale rapporto coi Peanuts è di amore assoluto. Possiedo tutte le strisce e non mi stanco di rileggerle periodicamente. Ho cominciato ad amarli che ero già ragazzino (non bambino) e non ho mai smesso: quelle personcine sono parte della mia vita e in molte delle situazione narrate mi ci identifico molto, così come credo càpiti a milioni e milioni di persone nel mondo. Schultza è stato capace, e per questo è stato un genio e un artista totale, di creare un mondo fittizio talmente connotato "affettivamente" da rendere i suoi personaggi "persone" in cui ognuno/a si può specchiare e, sorridendone, riflettere.
Scusa ancora per la lunghezza!!!
Un caro saluto
@Fumetti di Carta
RispondiEliminaHai fatto bene ad esporre il tuo pensiero in modo articolato, figurati. La tua teoria può essere giusta, infatti gli autori di questo libro sono stati giovani negli anni '60/'70 per la maggior parte, e questo potrebbe essere il motivo che hanno amato in particolare quel periodo, trovandolo poi ripetitivo. Io ho amato i Peanuts leggendoli su Linus negli anni '80/'90 da ragazzo anche io (il passaggio è stato da Topolino a Linus, credo verso il 16 anni), ora che il mensile di fumetti propone quelli degli inizi, mi piacciono pure quelli (vorrei rileggere i vecchi Bur, tra i quali ho dei veri classici a partire da quello del cocomero, che in realtà è una zucca). Quindi, più che un periodo felice, credo sia proprio il periodo della giovinezza, quando si ha molto più tempo e energia per leggere ... il fatto che a partire da fine '70 inizio '80 i Peanuts siano diventati dei gadget, credo sia legato al periodo storico, dove molte cose hanno perso l'anima diventando commercio. I Peanuts, forse l'anima non l'hanno mai persa, pur commercializzandosi.
adoro questo fumetto e sto iniziando a farli conoscere a mia figlia.
RispondiEliminaCredo proprio che mi segnerò il titolo del libro
Bravo @Ernest, fai bene a segnalartelo ... ti ritroverai, come mi sono ritrovato io. In più avendo una figlia ti ritroverai con uno degli autori, che proprio con la figlia aveva stabilito un contatto sui Peanuts... solo con i Peanuts, pensa te; non che litigasse sul resto, ma per musica, arte, e varie non c'era sintonia, mentre sui Peanuts assoluta.
RispondiEliminaEh i Peanuts...caspita quanti pensieri e ricordi che ho! Ho sempre pensato che i Peanuts e C. Schultz siano stati uno dei grandi eventi editoriali dal 1950 (cioè dalle prime edizioni) e per almeno 20 anni sino a fine anni '70. Da ex ragazzo anni '70 ricordo che molti compagni di scuola avevano il diario Peanuts, ed era così diffuso che tutti sapevano e ne raccontavano storie e vignette. Poi sempre negli ann'70 li vedevo in TV e non ne perdevo mai una puntata.
RispondiEliminaUn salutone
Allora sarai in linea con gli autori di questo libro. Perché la maggior parte è vicina come età a te, e ha vissuto in diretta i momenti più esaltanti di Peantus, dalle strisce agli special in TV .
RispondiEliminaSubito li ho snobbati perchè li vedevo su tutti i diari scolastici poi già a vent'anni me ne sono innamorato leggendolo ed entrando piano piano nella sua filosofia e nei suoi personaggi ... praticamente una droga! :-) Purtroppo il consumismo ha ridotto tante cose eccellenti in icone da paccottiglia ma bisogna sempre farsi forza, abbandonare i comprensibili pregiudizi, e continuare a seguire le cose belle e appaganti a prescindere.
RispondiEliminaConcordo in pieno con la tua analisi, non saprei cosaaggiungere di più. Solo che, io li ho amati fin dall'inizio, passando tra i 14/16 anni da Topolino a Linus, e il salto fu esaltante (non solo per i Peanuts, ovviamente). E ai miei tempi, i diari erano Smemoranda :)
RispondiEliminaPer un periodo li ho amati enormemente, poi mi è un po' passata e ho seguito alre cose come calvin e hobbes e poi ancora altro ancora.
RispondiEliminaPerò indubbiamente sono stati dirompenti ed hammetto che abbiano sempre un loro perché
Sì, concordo con te (anche io sono un gran fan di Calvin e Hobbes, che Linus continua a riproporre ancora (ovviamente le vecche storie) e che leggo in oroginale su Twitter. Però, devo dire, e Peanuts, letti quasi sempre su Linus, non mi hanno mai stancato. Sono dei classici, e ora, che leggo le prime strisce, anni '50, sempre su Linus, posso apprezzarli fin dagli inizi, che ovviamente mi mancano. Il libro mi ha fatto venire voglia di rileggere i vecchi Bur, e guardare i cartoon, con la colonna sonora di Gualazzi,nel libro molto citato.
RispondiEliminaMi accompagnano da sempre, a me piace molto Snoopy, soprattutto quando nelle strisce si confronta con gli altri personaggi.
RispondiEliminaIo adoro invece Linus, più di tutti, ma credo che tutti insieme facciano una gra bella sinfonia, ognuno utile a creare quella magia che hanno solo loro...
RispondiEliminaAnch'io sono un fan sfeagatato di Calvin & Hobbes!! :-)
RispondiEliminaSe non lo fai già, allora Marcaval, seguili su Twitter. Giornalmente pubblicano delle loro vecchie strisce, ovvio. In orignale, ma quasi tutte comprensibili.
RispondiEliminaIl mio fumetto preferito, ho parecchi volumi con la copertina rigida, bellissimi.
RispondiEliminaAllora potrebbe piacerti anche questo libro, che racconta la passione dei Peanuts da parte di scrittori e giornalisti. Consigliato!
RispondiEliminap.s
ti invidio tutti questi volumi con copertina rigida 😎🎵😎🎵😎🎵😎🎵😎🎵😎🎵.