NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Garage Rock \ High Energy Rock’N’Roll
DOVE ASCOLTARLO su bandcamp e tutte le piattaforme digitali
LABEL Go Down Records
PARTICOLARITA’ Play it loud!
CITTA’ San Severino Marche (Mc)
DATA DI USCITA 16/10/20
L’INTERVISTA
Come è nato We Are Ready To Testify?
Ciao, abbiamo iniziato a scrivere le canzoni mentre eravamo in tour a supporto del precedente album Ass Shakin’ Dirty Rollers. Volevamo ripartire da quello, prenderne il meglio e fare un passo avanti come canzoni, come produzione e come album.
In questo senso aver avuto il piacere di poter suonare tanto live con Ass Shakin’ Dirty Rollers ha sicuramente aiutato la band, nella crescita e nell’ affiatamento; i km percorsi non sono mai abbastanza!
Come mai questo titolo? … cosa vuol dire?
We Are Ready To Testify è il titolo di un pezzo dell’album, il testo pone il tema di essere se stessi, ma in senso più generale l’abbiamo scelto perché è la nostra piccola, grande testimonianza che il rock’n’roll è vita, passione e attitudine. Un disco che è un monito a non abbandonare i propri sogni, anzi a inseguirli non rinunciando mai a essere davvero liberi.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Volevamo proseguire il percorso che avevamo iniziato così abbiamo incominciato a lavorare a nuovi riff e idee, parte di queste sono diventate canzoni vere proprie altre solo bozze che per ragioni diverse sono state, per il momento, accantonate. A differenza di Ass Shakin’ Dirty Rollers, che era stato scritto e registrato molto velocemente, qui ci siamo presi più tempo, siamo stati più autocritici e abbiamo lavorato anche in ottica “album e live” cercando di inserire quelle dinamiche tra pezzi più tirati e morbidi che aiutano l’ascoltatore ma che stimolano anche la band ad evolversi ed esplorare sempre nuove strade.
Quando abbiamo definito il pacchetto di canzoni che volevamo registrare ci siamo sentiti con Max della Go Down Records, siamo andati a registrare al Teatro delle Voci di Treviso, location meravigliosa, con Daniel Grego dei Mal Di Testa Recording Studio, fatta poi qualche ripresa aggiuntiva nelle Marche, al Potemkin Studio, abbiamo concluso il lavoro sempre con Daniel che ci ha aiutato molto anche in fase di produzione.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
A volerne: cambi di sala prove, decine e decine di prove, le session di registrazione a Treviso, il lavoro con Nicola Bagnoli per aggiungere le testiere, la nascita del figlio di Simone, ore passate a registrare le voci con l’aiuto di Giacomo per la dizione inglese, la prima bozza di mix da Daniel poi la sera il concerto dei Messa a Cittadella, la pandemia, decine di mix e master a distanza e un fottuto brindisi quando abbiamo stampato i dischi.
Se fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Quando abbiamo presentato il disco, lo abbiamo descritto come la testimonianza rock’n’roll che lottare per ciò in cui si crede e inseguire i propri sogni è la rotta maestra per essere davvero liberi.
Non è stato scritto e composto pensando al concept album anche se il filo conduttore sopra citato raccorda un po’ tutti i testi, forse approfondiremo quest’aspetto con il prossimo album….
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di We Are Ready To Testify? … che vi sembra ideale da fare live?
Siamo soddisfatti del pacchetto di canzoni che compone We Are Ready To Testify, magari ognuno di noi è più affezionato a una canzone diversa vuoi per lo stile, per come si è suonato o semplicemente per gusto, crediamo comunque che un po’ tutti i pezzi possano avere una buona resa live.
Avevamo iniziato a lavorare al nuovo spettacolo live, purtroppo il lockdown ha rallentato un po’ i lavori, vedremo di ripartire con slancio appena possibile
Go Down Records a produrre… come mai con loro? Come vi siete trovati?
Con Go Down siamo entrati in contatto diversi anni fa attraverso amicizie comuni. All’epoca eravamo un po’ acerbi il confronto con l’etichetta e con le band del roster ci ha fatto crescere molto stimolandoci a fare sempre meglio.
Le basi su cui si poggia la nostra collaborazione sono la passione comune, il rispetto e ormai l’amicizia. Go Down Records è stata, ed è, un’etichetta pioniere del rock in Italia, nel roster tante validissime band, con le quali siamo regolarmente in contatto e che sfornano bellissimi dischi, dal garage al doom passando per tutte le sfumature del rock’n’roll. Il concetto di condivisione è la base del progetto, oggi più che mai ci sentiamo parte integrante di questa famiglia.
Splendida copertina, piena di simboli e molto forte. Chi l’ha pensata? Chi l’autore?
L’artwork è stato realizzato da Bangalore Studios, un grafico spagnolo con cui eravamo in contatto da tempo e di cui apprezzavamo tantissimo il tratto. Gli abbiamo fornito dei riferimenti, il titolo del disco e le canzoni da ascoltare, ne è uscita una copertina bomba che trasmette tutta l’energia dell’album.
Questo l’Instagram di Bangalore Studios
Come presentereste il disco dal vivo … una volta possibile?
Sarebbe bello fare un concerto “zero” con tutti gli ospiti che hanno preso parte a questo disco (Francesca Zenobi e Cristina Biondi su Hard Fight, Massimo Contigiani su No Regrets, Roberto Bottegoni e Daniele Cherubini su Postcard From Nowhere e Nicola Bagnoli su tutte le testiere) poi da li salire in macchina e suonare il più possibile, recuperare il tempo perso, conoscere persone, condividere il palco con tante band, fare nuove amicizie, raccogliere nuove emozioni per scrivere un nuovo album.
Stiamo riscontrando un buon interesse in Spagna e Nord Europa, potrebbe essere un obbiettivo passare anche di li.
Come se la passa l’underground italico oggi, dopo più di un lockdown?
Tutte le forme d’arte hanno patito questa situazione dipesa dal Covid, purtroppo il problema c’è non si può far finta di niente ed è giusto che vada gestito e risolto.
L’underground va vissuto nel suo aspetto “live”, dove l’aggregazione, è il suo lato più bello e romantico che ci manca tanto.
Tuttavia a livello di produzioni ho visto che sono usciti tanti dischi sintomo comunque che la musica e non si è fermata. C’è una buona notizia, si sono venduti più dischi, speriamo che il trend possa continuare a salire anche per le band underground; se certi tipi di musica resistono è anche per questo.
La speranza è che questa brutta esperienza possa avere un risvolto positivo anche nella musica facendoci capire il suo valore e magari ripopolando i club che ancora resistono .
Questa sera in palude i Mad Dogs a presentare un disco uscito sul finire dello scorso anno, ma che mi gira ancora nelle nostre orecchie.
RispondiEliminaWe Are Ready To Testify, sano rock'n'roll sprizzante adrenalina pura. Rock Classico ma vivo, fatto bene, come tutti gli album usciti dalla mitica Go Down Records.
RispondiEliminaPer questo gli ho voluti in palude questa sera ...
RispondiEliminaDieci pezzi facili, dalla pestante e spiazzante Leave Your Mark On What You Do a tutto il disco...
RispondiEliminaVeramente è difficile dire una canzone rispetto a un'altra, perché mi piacciono tutte.
RispondiEliminaLe sto ascoltando in diretta da quando ho messo il post, e veramente non so decidermi.
RispondiEliminaTake The Time, che sembra un classico fin dal primo ascolto. Questa?
RispondiEliminaO la crepuscolare What Do You Say? che ti pare di vedere il disco rosso che gira all'infinito (il vinile, s'intende).
RispondiEliminaO Hard Fight pezzo dalle reminiscenze rollingstoniane...
RispondiEliminaO We Are Ready To Testify, la title track mitica, che ricorda The Lords Of Altamont (non solo per il farfisa), con i quali hanno pure diviso il palco... o quella dopo?
RispondiEliminaInsomma, un album tutto da ascoltare... e un giorno magari vederli live questi Mad Dogs.
RispondiEliminaBuon rock, ruvido come dev'essere
RispondiEliminaBen detto Alberto ... per questo ci piace 😎🎸.
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