NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Rock indipendente
DOVE ASCOLTARLO: spotify, apple music, amazon music, deezer
LABEL Autoproduzione
PARTICOLARITA’: Totalmente autoprodotto nella sala prove della band
CITTA’ Parma
DATA DI USCITA settembre 2020
L’INTERVISTA
Come è nato Giorni ep?
Giorni nasce dalla voglia di tornare a fare rumore di un trio consolidato da anni di musica dal vivo insieme, dopo una pausa di qualche tempo, ci siamo ritrovati nella sala prove di sempre e abbiamo avuto voglia di ripartire completamente da zero, il resto è venuto da sé.
Perché questo titolo? Perché un ep?
Il titolo è preso dal pezzo di apertura, ma è ben descrittivo di quanto amore e tempo abbiamo dedicato alla nascita e alla produzione di questo primo lavoro; la scelta di uscire con un Ep ci sembrava la più logica trattandosi di un esordio (o per meglio dire di una rinascita).
Come è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Non c’è mai stata una vera e propria idea, un target di genere o di ascolto, facciamo musica perché amiamo farlo e il nostro è un lavoro molto istintivo. Anche per questo motivo la scelta di registrare, mixare e masterizzare il disco in completa autonomia ci è sembrata la più naturale, non volevamo fretta né logiche artefatte.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Credo che questo periodo non lo scorderemo mai, due di noi hanno avuto due splendidi pargoli durante la genesi dell’Ep. Questo unito alle grandi difficoltà attuali nel fare musica e nel presentarla dal vivo, ha fatto sì che ogni secondo dedicato alle registrazioni, fosse faticosamente ritagliato al sonno, al lavoro e alle altre difficoltà, crediamo che questa grande voglia e senso di liberazione sia parte integrante della nostra musica e di tutto il progetto.
Se Giorni fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Il concept per noi pur non essendo stato definito a tavolino è chiaro e definito, la nostra è una rinascita artistica, una ripartenza, il lasciarsi ogni preoccupazione fuori dalla porta della sala prove.
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … quello più da live?
Ognuno di noi ha le sue preferenze e nel momento della scelta del singolo ci siamo trovati in seria difficoltà, il nostro è un sound eterogeneo e figlio di background molto distinti. Alla fine abbiamo scelto Giorni proprio perché è un ottimo esempio di questa amalgama, un po’ l’intersezione tra le melodie più semplici e pop e le atmosfere più rock e ricercate che compaiono in altri pezzi dell’Ep.
Come è stato produrre Giorni? Chi più vicino dal punto di vista produttivo?
È stata una grande avventura, soprattutto per Francesco, il nostro batterista che si è incaricato di tutte le registrazioni e del mix. Le ispirazioni sono tante e incasellate nel tempo in quella zona a cavallo tra anni novanta e duemila in cui erano le chitarre a riempire sia le classifiche che i sogni di chi come noi iniziava a fare musica in quegli anni.
Come è nata questa copertina? Una foto molto indie-rock, o no?
La copertina e tutte le grafiche sono state curate dal chitarrista Andrea Mordonini, quindi sì, molto indie nella sua accezione più originale, come il resto del disco abbiamo voluto fosse esclusivamente farina del nostro sacco.
La pompa di benzina scalcinata rientra perfettamente nel immaginario simbolo del nostro bagaglio, fatto di kilometri percorsi insieme, di soste, di panini sudici a tarda notte. Non a caso anche il nome Tugo deriva da un’area di servizio (e una località) in cima al passo della Cisa.
Come presentiereste dal vivo il disco?
Non siamo granché con le parole e non ci piacciono le presentazioni studiate, preferiamo di gran lunga che a parlare per noi siano gli ampli, l’energia del live e gli acufeni della mattina dopo.
La musica indipendente ai tempi del covid19… come se la passa?
Difficile rispondere, ma credo meglio di molte altre, la musica indipendente è sempre nata in mezzo alle difficoltà, nei garage di campagna e nei palchi sgangherati. Questo periodo ha generato molta “tensione” artistica, chi avrà saputo trarne la corretta ispirazione e avrà avuto la forza di non mollare sicuramente poi raccoglierà i frutti di queste difficoltà.
Un vero piacere avere i Tugo oggi in palude: vero e genuino indie-rock italico.
RispondiEliminaL'unica pecca è che hanno fatto solo un Ep, quattro canzoni e via ... anche se "solo" 4 canzoni bastano a far sentire di che pasta sono fatti.
RispondiEliminaTipo Giorni la title-track che apre il disco, con un gra ritmo e un certo gusto di pop internazionale, ma anche nostrano, tipo Timoria.
RispondiEliminaDimenticavo, testo autobiografico e minimalista...
RispondiEliminaOppure Mani, con una bella chitarra per un indie-rock poppeggiante e ancora autobiografico con il giusto ritmo ...
RispondiEliminaOttima pure Nessuno vuole bene al bassista, rock'n'roll divertente e ginnico e ancora autobiografico, con chitarre in evidenza e un certo gusto estetico.
RispondiEliminaPer finire con Dottore, dalla melodia orientaleggiante, delicata, molto alternative per un pezzo molto dilatato/dilatante senza perdere l'ironia.
RispondiEliminaUn bel modo di presentarsi per questa nuova band di tre musicanti già esperti che vogliono rilanciarsi come Tugo... progetto interessante, da seguire nel suo evolversi. Grazie di essere stati in palude.
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