NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE cantautorato, pop, alternativo
DOVE ASCOLTARLO spotify, apple music
LABEL Black Candy Records
PARTICOLARITA’ sound che va dagli anni ’60 passando per gli ’80 e arriva ai giorni nostri
CITTA’ Bologna
DATA DI USCITA 8 dicembre 2020
L’INTERVISTA
Come è nato Piano B?
Tutti e cinque i brani erano destinati a fare parte del disco che avevo deciso di pubblicare la scorsa primavera ma la pandemia ne ha bloccato l’uscita. Ho così scelto di pubblicarlo in forma ridotta per non interrompere il mio percorso appena iniziato.
Perché questo titolo? Hai un Piano b? Vuoi svelarcelo?
Questo Ep è il mio piano B. Il piano A era l’uscita del disco.
Come è stata la genesi dell'Ep, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Ho fatto di necessità virtù e scelto di pubblicare i primi brani registrati, in modo assolutamente metodico. Per un musicista un brano appena registrato appartiene al passato. Per me in particolare questo accade già nel momento in cui il brano viene abbozzato voce e chitarra. Avere registrato questi pezzi diversi mesi fa mi ha costretto a pubblicarli in una forma alternativa, quella dell’Ep, per non lasciarli invecchiare in un cassetto.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione dell’album?
Quando Samuele Cangi, il produttore di Cosa c’è, Falena e Casa di vetro, mi ha fatto sentire come aveva arrangiato lo special di quest’ultimo brano. Avevamo detto che ci voleva qualcosa di malato e quando l’ho sentito ridevo ma allo stesso tempo avevo anche i brividi.
Se Piano B fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Sulle relazioni che viviamo oggi. Sul concetto di presenza / assenza e quello di prossimità / lontananza.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiera dell’intero Ep? … quello più da live?
Il pezzo di cui vado più fiera è Casa di vetro. Lo preferisco perché è quello che ho scritto per ultimo e mi pare il più maturo. Dal vivo devo dire che tutti i pezzi sono molto forti. In sala prove l’energia tra di noi è palpabile. Non saprei scegliere un pezzo in particolare.
A produrre Piano B la prestigiosa Black Candy Records. Come è avvento l’incontro con questa label ormai mitica? Come hai lavorato con loro?
Un giorno mi hanno telefonato e mi hanno chiesto se volevo collaborare. Ho risposto sì e nel giro di poco mi sono trovata dentro a quella che sembra più una famiglia che un’etichetta. Lavorare con loro significa trovarsi in mezzo ad amici che cercano di fare crescere il tuo progetto perché ci credono. Mi hanno seguita nella scelta dei brani, in studio e in tutte le fasi di promozione fino a qui.
Copertina semplice e diretta, con tu seduta che rifletti … sul Piano B?
Proprio coi ragazzi di Black Candy abbiamo scelto di proporre l’immagine meno sofisticata che si potesse scegliere. Io seduta su una sedia che rifletto ha molto a che fare con questi ultimi mesi in cui di palchi ne ho calcati pochi e sono stata prevalentemente a casa a pensare, appunto.
Come presenteresti dal vivo il disco?
In formazione canonica: voce, basso, batteria, chitarra.
La musica indipendente ai tempi del covid19… come se la passa?
Male. È arrabbiata e non comprende come lo Stato abbia deciso di ignorare l’intero settore. È arrabbiata e continua a scrivere pezzi che non sa quando e come potrà suonare davanti al pubblico. È arrabbiata ma non si ferma.
Un vero piacere ospitare in palude Cristallo, nuovo progetto solista di Francesca Pizzo, già su questi schermi come Melampus.
RispondiEliminaTorna con un Ep, un disco di sole cinque canzoni (come spiega nell'intervista, causa pandemia) magnificamente cantate in italiano.
RispondiEliminaUn pop-rock alternativo femminile che ci voleva ...e speriamo di sentire in seguito altre sue canzoni, e dischi.
RispondiEliminaCanzoni come Casa di vetro, che capisco perché segnala come uno dei suoi preferiti.
RispondiEliminaGran pezzo. Molto sensuale, sia nel cantato che nella musica. Sembra un classico della canzone italiana fin dal primo ascolto (e sembra anche un pezzo durante la pandemia).
RispondiEliminaMa a me piace molto anche Cosa c'è: ipnotico pop alternativo, con una voce da grande cantante italiana, femminile/femminista anni Sessanta ...
RispondiElimina... ottimo uso dell'elettronica, tra l'altro,
RispondiEliminaMa potrei dire lo stesso di Falena, altrettanto femminile/femminista e molto vintage grazie alle tastierine solleticanti.
RispondiEliminaDei due che apre e Cuore nero non dico nulla, se non che ci stanno perfettamente in questo Piano B, sperando che ci aiuti ad uscirne...
RispondiEliminaBuona la prima Cristallo!
RispondiEliminaNon conoscevo Francesca Pizzo né il suo progetto. Ho ascoltato l'ep e mi è piaciuto, quel che io intendo per "pop di classe", tocchi leggeri, ma riflessivi e testi non banali. Complimenti!
RispondiEliminaCiao Fumetti di Carta...
RispondiEliminaDirei che hai detto tutto quello che c'era da dire su Cristallo, non ho niente da aggiungere: "pop di classe", tocchi leggeri, ma riflessivi e testi non banali.
Sottoscrivo e ti ringrazio.
ascoltato... un pò Cristina Donà, ma niente male !
RispondiEliminaGrazie Stefanover. Non mi era venuta in mente la Donà, ma per certi aspetti potrebbe essere. Ricorda molte grandi voci, secondo me anche prima come epoca... della nostra migliore canzone (non solo cantautrici).
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