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martedì 29 dicembre 2020

Verso il 2021: intervista a Beatrice Campisi

 

Cambiamento della giovane cantautrice siciliana Beatrice Campisi è un bella canzone, piena di significato e significati. Appena ascoltata ho voluto sentire Beatrice per parlarne con lei. Cambiamento è cantautorato classico, cantato in italiano: piano e voce (bellissima), archi, per un testo intenso e umanista da mandare a memoria. Molta enfasi, quella giusta per un parallelismo che fa pensare, quello cioè tra i migranti che attraversano il Mediterraneo per cambiare le loro vite, e quel viaggio interiore che dovremmo compiere tutti per cambiare. Si spera in meglio. Ho trovato particolare anche il video di questa canzone, con la partecipazione di Christian Fagetti, ballerino solista del Teatro alla Scala, che interpreta in modo particolare, tra chiaroscuri, questo tendere al cambiamento.

Il singolo, uscito in questi giorni, anticipa il prossimo disco, il secondo di Beatrice Campisi, che uscirà nel 2021 e lascia presagire un bel lavoro intenso. In un periodo di minimalismo dovuto anche al lockdown, dove si è ripiegati su se stessi, è bello sentire musica aperta all’altro. Una canzone, come spiega nell’intervista la giovane cantautrice, nata durante il lavoro presso la Casa Circondariale di Voghera, dove lavora come insegnante. Si potrebbe pensare a un neorealismo in musica, oggi, nel 2020, quasi 2021. Credo sia sempre interessante e necessario. Per questo ne ho parlato con Beatrice. Sentite cosa mi ha detto.

Come è nato Cambiamento?

Cambiamento è nato in seguito alla mia esperienza di insegnante presso la Casa Circondariale di Voghera: dall’incontro con i detenuti è scaturito un momento di profonda riflessione sulla sofferenza altrui, sulla necessità di un riscatto individuale che passi attraverso un percorso di catarsi, sull’importanza dell’accoglienza e del rispetto per il prossimo.

In particolare mi trovavo in commissione d’esame e mi è venuta in mente la melodia del ritornello, così sono “fuggita” in bagno per registrarla, poi a casa il testo è venuto fuori come un’onda, tutto d’un fiato. 

Come mai questo titolo? Che cambiamento intendi? …

Cambiamento come movimento necessario e incessante, anche doloroso, dell’uomo verso un altrove migliore, sia in senso figurato, sia letterale. Il brano, infatti, vuole mettere in evidenza il parallelismo fra la traversata del Mediterraneo che compiono i migranti per cambiare le proprie vite, e il viaggio interiore che ogni essere umano deve affrontare per rinnovarsi. In altre parole ho rivisto me stessa dentro gli occhi dei miei alunni e mi sono sentita simile a loro: ho cominciato a desiderare una rinascita che partisse dalle ceneri e dalle macerie che sentivo intorno. 

È "solo" un singolo? … oppure c’è in vista un nuovo disco?

Non è solo un singolo. Cambiamento è il brano che dà inizio alla stesura del mio secondo album, prodotto e arrangiato da Alessandro Alosi, e in uscita nel 2021. 

Come e da chi è stato realizzato il video?

Il video è stato realizzato da Lù Magarò e Riflessi, e vanta la partecipazione di Christian Fagetti, ballerino solista del Teatro alla Scala; l’artista interpreta una coreografia originale incentrata sullo scontro/incontro di luci e ombre, di bianco e nero, e mette in scena con il proprio corpo le forze opposte che ci guidano e che possono convergere nella profonda trasformazione che chiamiamo “cambiamento”.  

Come se la passa la musica indie oggi?... tra un lockdown e l’altro.

Male! Ma anche prima non se la passava benissimo…

Credo sia necessario un rinnovamento totale, che parta dagli artisti stessi con l’appoggio delle istituzioni, coinvolga la società intera, e porti a riconoscere l’arte come lavoro a tutti gli effetti. Mi piacerebbe che ogni artista si potesse esprimere a modo proprio, senza dover rincorrere le mode, al fine di creare un linguaggio musicale vario e stimolante. Per adesso abbiamo comunque la fortuna di poter coltivare l’universo che gravita attorno alla musica attraverso il digitale.


7 commenti:

  1. Vero, quello che colpisce è la voce ... al servizio di tematiche pregne.

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    1. Grazie mille, sono felice che la canzone ti sia piaciuta!

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  2. Grazie a te per essere passata in palude.

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  3. Notevole la voce, senza dubbio. Abbiamo bisogno di cambiamenti e ne abbiamo bisogno come il pane. Bel post, come sempre, con l'intervista ricca di informazioni.
    Un salutone

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  4. Grazie Accadebis, fanno piacere questi commenti, a me e penso anche a Beatrice.

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