Sembra l'immagine di un film, non fosse per le divise e l'auto, di
un film in qualche zona di guerra in capo al mondo. Invece è stato a Genova, Italia,
ben 19 anni fa. Il tempo è passato, molte cose sono peggiorate. Voi
vi ricordate di Genova 2001? Io sì, anche se non c'ero non posso
dimentiCarlo. Con la morte per niente accidentale di Carlo Giuliani
è poi morta la speranza di un altro mondo possibile. O forse no, quella non
può morire. Ma sono morte molte altre cose, organizzazioni, modi di
fare, pratiche. Siamo sempre più massificati, rinchiusi, impauriti,
ma non possiamo pensare che la Storia finisca. Voi che ne pensate? Un altro mondo è possibile?
C'è lo siamo detti anche durante questa interminabile primavera di clausura che forse un altro mondo era possibile, è giusto crederci, è però giusto osservare che manca in molti la spinta costitutiva a un reale mutamento
RispondiEliminaGiorni tragici e funesti direi. Io ero a pochi chilometri da Genova e avevo appena iniziato le mie vacanze quando è successo il tutto. I miei genitori vivevano nel quartiere dello stadio e mi dissero che ad un certo punto dovettero chiudere le finestre perché nell'aria c'era tanto di quel gas che fa lacrimare da non poter più respirare in casa.
RispondiEliminaLa gente del quartiere, come tutti i genovesi, hanno visto una violenza inaudita. In alcune fasi della crisi sembrava proprio di essere in un paese tipo sud America (è solo un modo di dire, senza offesa a qualunque sud americano)...e poi tutto il resto: la città sottosopra, negozi di qualsiasi genere sfondati, macchine al fuoco. Nell'antichità si diceva "Anni per costruire, attimi per distruggere".
Infine, come molti drammi italiani, è morta una persona. Di tutto ciò che è successo sappiamo qualcosa ma chissà se sapremo mai tutta la verità...
Un salutone
Io, un po' come nei confronti del "Ne usciremo migliori" del Coronavirus, sono molto pessimista. Ci si crede comunque, certo, ma è davvero difficile.
RispondiEliminaRiguardo Genova 2001... pagina nerissima della nostra storia.
@accadebis: usarono gas lacrimogeni tossici e pericolosi vietati dalle convenzioni internazionali. Il mortifero messaggio berlusconiano ci fece "perdere l'innocenza" e da allora, le regole che tentavamo di rispettare, diventarono tutte superabili. Se oggi non vi è certezza nelle regole già scritte e già condivise,lo dobbiamo al tragico ventennio berlusconiano e a quelli che lo hanno votato e sostenuto.
RispondiEliminaPer Berica. Condivido in pieno quello che hai scritto il ventennio berlusconiano a rovinato questo paese in vari modi
RispondiEliminaUn salutone
@Amanda
RispondiEliminaCerto, può essere, infatti vedo quanto siamo passivi, ma siamo passivizzati. Quindi, sarebbe giusto trovare un modo per attivarci. Rassegnarsi alla sconfitta, non è elegante.
@Accadebis
Testimonianza importante, a 19 anni dei fatti lucida e credo molto vera. C'è stata una lunga sospensione della democrazia in quei giorni, ma come in molti momenti bui della Storia d'Italia, sappiamo tutto, anche se non ne abbiamo le prove (sappiamo anche i nomi, se è per questo), e sì, ci è scappato il morto (e potevano essere molti di più), e ci sono stati molti feriti dentro e fuori.
@Guido P.
Penso sia la pagina più nera della Repubblica (del resto a leggere i nomi dei politici in cabina di regia si può ben capire), riguardo a come ne usciremo dal coronavirus, forse è un altro livello, un altro discorso. Ottimismo della volontà, pessimismo della ragione, direi citato Gramsci.
@Berica e Accadebis
Così, distanti dai fatti, con B innocuo e superato a destra da molti altri ex alleati, mi chiedo se quei giorni siano figli suoi, oppure l'inizio di qualcosa d'altro. Non so quanto B sia responsabile di quei giorni, credo le responsabilità vengano da altri livelli, meno politici in senso stretto. Anche se, alcuni uomini del suo governo, in quei giorni erano a Genova, pare vicini ai luoghi dei pestaggi(Fini e Castelli per esempio) e dissero di non avere visto nulla. Allora c'era un mondo che si ribellava, qualcosa di più vero e forte del semplice antiberlusconismo.
Eravamo orgogliosi di far parte degli otto paesi più industrializzati al mondo, ci pensavamo potenti ... e invece eravamo niente di più di una repubblica delle banane a cui il padrone ha ordinato: "Niente contestazioni! Altrimenti non si capisce che siamo qui per salvare il mondo ...". E' triste constatare oggi, nel 2020, che i primi contestatori di queste riunioni di super-potenze mondiali avevano ragione su tutto: clima, ambiente, sviluppo sostenibile, economia, finanza ... E' triste constatare come, nonostante le forti contestazioni, sia cambiato poco o niente; ancora oggi ti pongono sul piatto l'alternativa: salute-precariato-sfruttamento o lavoro; diritti civili o sopravvivenza. Un tempo esisteva la schiavitù e chiunque non lo era poteva ritenersi libero, benché povero, oggi ci sono da una parte i ricchi e i potenti e dall'altra una massa di persone che vorrebbero ridurre in schiavitù cercando di piegarla col ricatto e con la rassegnazione.
RispondiEliminaCiao
Successe una cosa internazionale, sì, ma anche italiana. Ricordo che pochi mesi dopo successe l'attentato alle Torr Gemelle, con poi le guerre infinite di Bush jr e le mille emergenze. Credo che Genova fu la prova generale della normalizzazzione del nuovo millennio, qualcosa di vecchio e italico (altro che sudamerica) e qualcosa di nuovo e internazionale.
RispondiEliminada quel giorno non riesco più a vedere la mia città con gli stess occhi
RispondiEliminaCi credo Ernst, tutta Italia, e parte del mondo credo non ci riesca.
RispondiEliminauna ferita che non si rimarginerà più. Ed è stata assolutamente volontaria. Si poteva aprire gli occhi e invece con l'11 settembre coprirono le coscienze con un pesate manto nero
RispondiEliminaUn anno particolare il 2001, sì Alberto, oltre Genova anche l'11 settembre e le guerre infinite di Bush jr ... tutto il 2001 è una ferita non rimarginata, credo.
RispondiElimina