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sabato 20 giugno 2020

In palude con Filippo Poderini


NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE Elettro-Pop, Indie
DOVE ASCOLTARLO Spotify , Apple music ...
LABEL La Cura dischi di Perugia
PARTICOLARITA’ Tutte le influenze di una vita, dagli studi jazz all’amore per i NOFX, convergono in un mix elettro-acustico potentissimo.
CITTA’ Città di Castello (PG)
DATA DI USCITA 22 maggio 2020
L’INTERVISTA
Come è nato questo nuovo disco, Moshi Moshi Pronto Pronto?
Navigando a vista dentro me stesso, cercando di fare ordine; in realtà ho solo avuto la pazienza di guardare il caos che mi porto addosso, per l’ordine servirà forse la vecchiaia, ma lo sto accettando.
C’è tanta entropia in chiave pop (MDM su tutte né è un esempio) e un po’ di quell’ironia idiota che mi contraddistingue (Cervia, Glide).
C’è tutta la mia “ottimistica malinconia” dentro (Animo, Ogni tuo difetto), sembra un ossimoro, in realtà è un’attitudine catartica travestita di cinismo.
Ho avuto paura e svariati attacchi d’ansia fino all’ultimo secondo del mastering definitivo e per un mese non ho avuto il coraggio di ascoltarlo.
Perché questo titolo?
Surreale, ma è una citazione da Dawn chorus di Thom Yorke, che alla fine di un toccante climax, proprio quando stai per piangere, se ne esce con questo nonsense e tu rimani lì, spaesato e liberato dai tuoi sentimenti più ingombranti, una “supercazzola” 2.0.
Come è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Mi è sembrato di prendere un manichino di legno inanimato, dargli vita come Pinocchio e poi farlo diventare un cyborg che fa coreografie al neon a un festival Psytrance.
Musicalmente, parto dal testo, una piccola frase evocativa, a volte anche un cliché (vedi sempre Animo) e dalla chitarra acustica, che non mi lega come una elettrica a un luogo dove collegarla all’amplificatore e posso scrivere quindi ovunque.
Nella seguente fase di produzione lavoro moltissimo con Logic e il Sound Design di Alchemy ed EXS24, le chitarre le preferisco sempre pulite e cristalline.
Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Moshi Moshi Pronto Pronto?
A inizio gennaio stavo andando a Lecco nello studio del talentuoso e blasonato sound engineer Salvatore Addeo per la fase finale di mix e mastering.
La mia auto si è fermata nel bel mezzo di un’autostrada a tre corsie, per poi ripartire dieci minuti dopo come nulla fosse (ero riuscito a infilarmi in una piazzola) e una volta sul posto, 100 m prima della stanza in cui alloggiavo, ho cavalcato una rotonda (complice la stanchezza) e ho fatto fuori il paraurti dell’auto.
Un inizio col botto!
Se  Moshi Moshi Pronto Pronto  fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non è nato come un concept, ma se lo fosse sarebbe su una dantesca discesa negli inferi in cui io sarei un Virgilio in hangover e la chitarra la barca sulla quale attraversare lo Stige, l’ansia sarebbe Cerbero, Dante sarebbe l’ispirazione stessa che cerca di emergere oltre i dubbi e le insicurezze.
Una volta a destinazione scopriremmo che in realtà gli inferi non sono così inquietanti come te li raccontano e che anzi sono culo e camicia col paradiso.
C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero disco? … che ti piace di più fare live?
Non li riesco a preferire, sono figli miei, non li giudico neppure più, magari tra qualche anno riesco.
Vado fiero di ognuno di loro per motivi diversi.
Mi mettono teneramente in imbarazzo e mi fanno arrabbiare come fanno i bambini (non ne ho, ma ho lavorato come insegnante di musica alle elementari).
A livello produttivo chi citare?
Ho prodotto, arrangiato, suonato e cantato tutto in autonomia, non amo molto l’intercessione altrui nel mio lavoro.

Come è nata questa copertina?
Volevo che si leggessero bene le parole, le ritengo spiazzanti e divertenti, con qualcosa di fluo che rimandi all’elettronica.
La musica indipendente ai tempi della pandemia, come se la passa?
La musica indipendente se la passa che produce forsennatamente, ci sono tanti autori e producer indipendenti ed estrosi, una costellazione brillante che va avanti e anzi, nell’isolamento ha trovato anche una dimensione nella quale raffinarsi.
Io poi, ho ricevuto il maggior consenso di pubblico di tutta la mia carriera (15mila views in due settimane per un disco indipendente è roba da darsi gran pacche sulle spalle, Sandro di Promorama ne è altrettanto felice).
Come presenti dal vivo il disco?
Sono fondamentalmente un performer solista, quindi vado di chitarra acustica, loop station e sintetizzatore. Se si facesse avanti un collega col mio stesso entusiasmo sarei ben felice, fino ad allora, va bene così. Mi piace essere minimale, credo che bisogna sfruttare al massimo le risorse di questi oggetti magici.

9 commenti:

  1. Un gran piacere ospitare oggi in palude Filippo Poderini, giovane e interessante cantautore proveniente da Città di Castello.

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  2. Disincantato e con delle cose da dire, che pare vengano molto ascoltate, come ricorda ricorda nell'intervista citando le "15mila views in due settimane" (e ha ragione, per un disco indipendente è roba da darsi gran pacche sulle spalle).

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  3. Undici pezzi scritti e interpretati tutti da Filippo di moderno cantautorato pop-elettronico per questo Moshi Moshi Pronto Pronto.

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  4. Un disco tutto da ascoltare, con molti pezzi interessanti, come Telefono disco, nostalgico, a ricordare quando c'era solo il telefono fisso per chiamare, e i vari cambiamenti ...

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  5. Oppure MDM, saltellante e onirico pezzo dal piglio energico rock, musicalmente molto forte anche grazie ai fiati.

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  6. Oppure il seguente,Elettrolisi, cinque minuti e rotti di pura elettronica senza parole.

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  7. Bel modo di iniziare il disco Vuoto, con quel ritmo dato dal basso, un certo fischiettare per un pezzo di moderna elettronica cantautorale malinconico.

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  8. Bel modo di finire il disco, con Io so che tu lo sai, ironico pezzo che sembra una confessione in salsa elettronica, di un giovane d'oggi.

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  9. Come tutto Moshi Moshi Pronto Pronto con quell'ironia, "quell’ironia idiota che mi contraddistingue", per dirla come il Poderini stesso

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