Jet
Set Roger questa sera in diretta in palude. Ho voluto parlare direttamente con lui
per l’unicità del suo progetto e l’unicità di un disco come Un rifugio per la notte in uscita a
fine settimana (esattamente venerdì 13 marzo) con Snowdonia Dischi, gran
bella label originale. Il cd, come il suo precedente disco presentato su questi
schermi (Lovecraft nel Polesine), non
è un semplice cd: è un cartonato rettangolare con una dotta intro sul perché di
Un rifugio per la notte, un
fumetto del grande Aleksandar Zograf che racconta tramite le nuvole
parlanti la stessa storia, e infine i testi delle canzoni. Una cura del
particolare da applauso. Quando l’ho tra le mani, mi sembra di avere con me un
vecchio vinile (a parte l’inconfondibile odore dei vecchi vinili).
Un rifugio per la notte lo potrebbe
definire oggi un prodotto multimediale, ma è qualcosa di più. È un vero e
proprio concept-album in undici canzoni con al centro l’omonimo racconto di
Robert Louis Stevenson (A loding for the
night, il titolo originale) ambientato in una Parigi nevosa. Al centro le
avventure picaresche del poeta medievale francese François Villon, che in una
notte di novembre del 1456 va incontro al suo destino. Affascinante nel testo,
cantato in italiano con la letteraria voce di Roger, che ha saputo creare
attorno al racconto scritto da Stevenson, delle murder ballads di nickcaviana
memoria, un po’ prog, un po’ musica rinascimentale. I disegni in bianco e nero sono
sulla stessa lunghezza d’onda, come potete vedere dalla copertina, conservando
lo stile unico di Zograf. Tutto molto bello. Pronti?
Come funziona l’intervista in diretta?
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Ciao a tutti, noi ci siamo :)
RispondiEliminaQui in casa, dove spero vi troviate tutti al caldo ... magari seguendo la nostra intervista.
RispondiEliminaCiao Alligatore, io son qua
RispondiEliminaBen arrivato in palude Roger!
RispondiEliminaNoi abbiamo già fatto partire il disco, e lo gustiamo al caldo.
RispondiEliminaAl caldo, in effetti. Con un bicchiere di Jameson alla mia destra.
RispondiEliminaBravo, io ho appena cenato con del buon vino rosso ...
RispondiEliminaTe l'ho già detto vero che l'Alligatore è il protagonista di una delle mie serie di libri gialli preferita?
RispondiEliminaSì, mi ricordo ancora nell'intervista precedente.
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaIl tuo cognome, tra l'altro, quello di uno dei più simpatici personaggi che compare nei libri dell'Alligatore ;)
RispondiEliminaIl vecchio Rossini, già. In effetti comincio a somigliargli anagraficamente...
RispondiEliminaAh, ah, ah ... io sempre di più all'Alligatore.
RispondiEliminaSe sei pronto,io partirei con le domande.
RispondiEliminaVai pure
RispondiEliminaCome è nato Un rifugio per la notte?
RispondiEliminaDopo il mio album intitolato "Lovecraft nel Polesine" ho pensato che non potevo tornare ad un disco di canzoni, come quelli registrati in precedenza. Credo non sia più il tempo per questo tipo di prodotto. O per lo meno non lo è per me. Così ho pensato di continuare sulla strada del concept album di ambientazione letteraria, e di alzare la posta.
RispondiEliminaNon più ispirandomi ad un fatto di cronaca, ma basandomi direttamente ad un libro.
Non poteva essere un romanzo, perché ne sarebbe risultata una cosa troppo dispersiva, e così ho puntato su un racconto breve che avesse un significato particolare per me.
*basandomi su un libro
RispondiEliminaMotivazione che capisco, e credo sia una ottima decisione.
RispondiEliminaTra l'altro, il racconto, che non conoscevo, è stupendo, e un ottima base per un disco.
RispondiEliminaSì, diciamo che per come viene fruita la musica oggi, non mi pare aver senso l'album di canzoni. A meno che non vi sia un collante forte, che obblighi l'ascoltatore a porsi in modo diverso dalla playlist ascoltata distrattamente mentre si fa altro..
RispondiEliminaSono contento che il racconto ti piaccia. Secondo me è una perla nascosta. La prima opera di narrativa di Robert Louis Stevenson, pubblicata nel 1877
RispondiEliminaIn effetti, con la rivoluzione del web, siamo tornati ai singoli ... o a progetti più complessi, concept ... ma discorso lungo.
RispondiEliminaSì, direi che un altro merito del disco è quello di far conoscere questo racconto.
RispondiEliminaMi era piaciuto il disco precedente, e anche questo non scherza. La musica è molto rilassante, mi porta via.
RispondiEliminaConcordo. Discorso lungo e anche molto opinabile.. ognuno ha la sua visione sull'argomento
RispondiEliminaPerché da un racconto così? ... da dove l'idea.
RispondiEliminaIn effetti l'opera ha senz'altro una finalità divulgativa, oltre che di intrattenimento
RispondiEliminaCiao Elle, benvenuta nella discussione ... in palude ci sei da un po' che ascolti assora il disco ;)
RispondiEliminaCome dicevo, doveva essere breve ed avere un significato per me. Lessi questo racconto a scuola, ai tempi del liceo. Mi colpì la figura di Villon, strafottente e cinico, ma anche pieno di compassione e solidarietà per gli ultimi. Inoltre il racconto apre con il poeta che cerca una rima: un'immagine che mi è sempre sembrata molto forte, e che negli anni ha assunto per me la valenza quasi di un manifesto.
RispondiEliminaQuindi un racconto che ti "ossessiona" da anni?!
RispondiEliminaSì
RispondiEliminaAnche per la sua struttura bizzarra.. irregolare..
RispondiEliminaCome è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaComincia come un racconto d'avventura, molto tetro, per poi diventare un dibattito di filosofia morale fra i due personaggi principali. E una sorta di difesa della poetica di Villon, vituperata dallo stesso Stevenson in un articolo pubblicato sei mesi prima.
RispondiEliminaHa del teatrale, par di capire ....
RispondiEliminaScrivo testi e musica separatamente. Il testo all'inizio è un abbozzo, mentre della musica in genere scrivo un paio di progressioni di accordi che dovrebbero diventare la strofa e il ritornello. Vedo poi come funzionano le parole con la musica, e poi lavoro più nel dettaglio.
RispondiEliminaSì, è sicuramente una storia più teatrale di quella precedente.
RispondiEliminaQualcuno scrisse che Lovecraft nel POlesine era una sorta di musical costituito da un solo personaggio. In effetti a parte Lovecraft, si trattava di comprimari appena abbozzati. In questo nuovo album credo di aver dato spazio a tutti i personaggi, e di aver fatto qualcosa di più corale.
Ho questa idea di trarne un musical, in effetti. Chissà se ce la farò.
RispondiEliminaSì, possiamo confermare questa coralità, questa pluralità di voci.
RispondiEliminaE' una cosa che mi fa molto piacere. Ci ho lavorato parecchio, pensando ai concept album degli Who. In effetti per un po' ho pensato che sarei uscito di testa come Townshend ai tempi di Lighthouse...
RispondiEliminaUn musical! Wow!
RispondiEliminaUna cosa a metà strada tra Tommy e Non al denaro, non all'amore né al cielo, se mi permetti di scomodare dei grandi ...
RispondiEliminaSarebbe bello. Ho sempre amato il Rocky Horror, Grease e Cry Baby di John Waters
RispondiEliminaBeh, mi lusinga parecchio l'accostamento..
RispondiEliminaMitici cult-movie, anche teatrali...
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
RispondiEliminaAnni fa, quando misi insieme Marco Pirroni (ex Adam & the ants) e Andy Rourke (ex Smiths), Marco disse che il mio brano Sonia gli ricordava per certi versi Tommy e per altri qualcosa di Jobriath. Questa cosa di Tommy ricorre nella mia musica. E devo dire che gli Who sono senz'altro stati una grossa ispirazione.
RispondiEliminaBello questo, ho sempre adorato Tommy.
RispondiEliminaForse si è persa: qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
RispondiEliminaDi episodi rimasti nella memoria ne ho molti.. sicuramente quando stavo registrando i provini con Marco Franzoni, titolare dello studio Bluefemme Stereorec e produttore artistico dell'album. Gli portai i brani in una forma molto grezza, e come già per Lovecraft nel Polesine mi aiutò a sistemarli.. ascoltarli nei primi provini mi fece capire che il progetto poteva stare in piedi: avevo ancora molti dubbi.
RispondiEliminaPoi suonare in diretta sulle basi di piano e voce con Stefano Malchiodi alla batteria e Tommaso Parmigiani alla chitarra acustica mentre io suonavo il basso (come non facevo da anni). Fu un momento molto ispirato, se posso dire.
Due episodi iniziali, che ti hanno dato la spinta ...
RispondiEliminaSe questo album fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse, suppongo ;)
RispondiEliminaCioè prima di registrare?
RispondiEliminaNo, intendevo dire, quelli che hai già raccontato, sono inziali, ho dico male?
RispondiEliminaAh, ok. Sì questo è senz'altro un concept album. Più concept di così si muore in effetti. E' un saggio letterario, un fumetto d'autore del grande Aleksandar Zograf (graphic journalist scoperto da Robert Crumb, e firma storica di Internazionale), e una raccolta di ballate. E tutti questi elementi ruotano intorno al racconto di Stevenson "A lodging for the night".
RispondiEliminaIniziali, come registrazione, almeno...
RispondiEliminaSì, Zograf è uno dei miei prefetiti, quando raccontava la sua Serbia sotto i bombardamenti è stato grande, e anche con il tuo precedente disco e questo... ma poi ci arriviamo.
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero di Un rifugio per la notte? …
RispondiEliminaAnche se, essendo un concept-album autentico, è difficile ... ma non impossibile.
RispondiEliminaScusa, sto avendo dei problemi di connessione...
RispondiEliminaTornando agli episodi ispiratori: no, non si tratta di episodi iniziali.
Registrare provini è già una fase molto avanzata.
La scrittura di un progetto del genere si protrae per mesi.
Nel mio caso quasi due anni.
Però! ... si può ben capire.
RispondiEliminaPezzi preferiti? Inizialmente ero molto orgoglioso di Ballata degli impiccati. Ora dopo vari ascolti mi pare che girino meglio episodi come Dom Nicolas e Ballata delle dame di un tempo. Anche Carnevale credo sia un buon pezzo. E' un po' il manifesto del disco: ne contiene la chiave poetica.
RispondiEliminaPer me, tra i miei preferiti, metto La ronda, musicalmente mi ricorda i Procol Harum, poi La ballata delle Dame, cantato in coppia con Angela Kinczly, e Carnevale, con un organo magico e una bella disputa filosofica. Ma tutto il disco è intriso di filosofia, teatralità e grandi suoni ... pianoforte, chitarre, trombe,
RispondiElimina... e anche Lasciami entrare, musicalmente molto ricco!
RispondiEliminaA me piacciono tutte, ascoltate senza soluzione di continuità. Un concept da ascoltare.
RispondiEliminaSono contento che ti piaccia La ronda.
RispondiEliminaNella scrittura musicale mi sono ispirato alle atmosfere di un telefilm che mi piaceva da ragazzino. Una produzione francese che si chiamava "Il tesoro del castello senza nome".
Infatti siamo al secondo ascolto della serata, qui in casa ;)
RispondiElimina"Il tesoro del castello senza nome"? Cercheremo ...
RispondiEliminaGrazie Elle!
RispondiEliminaA produrre il disco Snowodia, non poteva essere altrimenti … o no?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=2QJb_hdT7dg
RispondiEliminaSì, ormai lavoro con loro stabilmente.
RispondiEliminaMi ci trovo bene, mi lasciano la libertà di cui ho bisogno, senza assurde pressioni, che con il settore musicale alla canna del gas non hanno alcun senso, e con un ufficio stampa che è il migliore con cui abbia mai lavorato.
Ho deciso di chiamarmi Unknown per risolvere alcuni problemi legati ai captcha, chiedo scusa...
RispondiEliminaPerfetto!
RispondiEliminaPerfetto per il nome (grazie al suggerimento che ti ho dato per mail, che mi ha dato Elle ... pure io cominicio ad avere una certa età, ah, ah, ah).
RispondiEliminaE perfetto per Snowodia ... anzi Perfetta!
RispondiEliminaDei prodotti artistici, quelli di Snowodia, che sembrano dei vinili, da quanto sono curati.
RispondiEliminaSì, sono molto attenti ai dettagli
RispondiEliminaE allora parliamo dell'aspetto grafico.
RispondiEliminaAncora una volta a disegnare copertina e fumetto interno, una firma del fumetto internazionale, quale Aleksandar Zograf. Come mai questa collaborazione? Come è avvenuto il lavoro con lui?
RispondiEliminaBeh, l'artwork è tutto di Zograf (copertina e fumetto), dopodiché Arianna Zovadelli si è occupata dell'editing, facendo un lavoro sobrio ed essenziale, in linea con il tipo di immaginario che avevo scelto, a metà fra il feuilleton ottocentesco e il fumetto underground.
RispondiEliminaSono piuttosto contento di come è venuto fuori.
Arianna ha voluto fare una sorta di negativo di "Lovecraft nel Polesine", che però aveva un libretto scarno ed era un po' sbilanciato.
Qui ci sono invece 40 pagine di libro, e il formato funziona molto meglio.
Vero, ho qui entrambi i lavori ... è una perfetta evoluzione del precedente. E il fumetto di Zograf, con il suo stile inconfondibile, segue gli episodi del racconto, comele canzoni.
RispondiEliminaCon Zograf ci conosciamo da molti anni. Abbiamo lavorato con il collettivo Wu Ming, e su altri due dischi del mio catalogo. Di solito io gli mando le mie idee, alcune immagini e impressioni, e da quelle iniziamo una discussione.
RispondiEliminaIn questo caso avevo in mente il gotico internazionale, il Walt Disney di Sleeping Beauty, le stampe di Parigi nel quattrocento, gli abiti rinascimentali, un quadro di Valentin de Boulogne intitolato "I bari"...
In base a queste suggestioni, e ovviamente dopo aver letto sia il racconto che i miei testi e aver ascoltato i miei demo, lui ha poi completato con le sue ricerche, dopodiché mi ha proposto le bozze del fumetto con i testi in inglese.
Da lì abbiamo poi lavorato su dettagli.
Sono davvero molto contento del lavoro che ha fatto su questo disco. Il fumetto è secondo me una delle cose migliori che ha fatto.
RispondiEliminaNon lo dico perché sia legato ad un mio lavoro, ma perché so che ci ha messo molto impegno, forse anche perché era un tipo di lavoro diverso dal solito per lui, e lo intrigava.
Bella questa operazione, tra suggestioni varie, sia visive, sia musicali e letterarie.
RispondiEliminaSenza tempo ...
RispondiEliminaCome presenti da dal vivo Un rifugio per la notte?
RispondiEliminaGrazie. Credo che questo tipo di progetto possa avere una vita più lunga rispetto ad un album di canzoni. Proprio perché più denso di rimandi.. volevo fare qualcosa su cui l'ascoltatore/lettore potesse tornare più volte.
RispondiEliminaCome quei bei dischi, libri o fumetti che ripeschi ogni tanto dai tuoi scaffali, per rituffartici dentro.
Se per qualcuno l'esperienza sarà questa, vorrà dire che ho raggiunto il mio scopo.
Sì, mi immagino che qui faremo come dici più volte.
RispondiElimina... dal vivo? Forse adesso è difficile pensarlo, ma spero che si riuscirà ad uscirne. Che dici?
RispondiEliminaDal vivo saremo io e i fratelli Carraro: Nicola alla chitarra e Mauro alle percussioni.
RispondiEliminaQuando sarà finita questa situazione terribile, se gli strascichi non saranno troppo pesanti, riprenderò il discorso che si è dovuto interrompere bruscamente (5 date cancellate ad oggi.. un mese di live).
Io mi presenterò come Ray Manzarek, con un Bass2 della Hohner a fare le linee di basso, appoggiato su un Korg Stage Vintage 1 a fare le parti di piano e di wurlitzer.
Sono molto contento di questa formazione e di questo sound.
Abbiamo voluto mantenere la cosa abbastanza semi-acustica, lavorando più sull'atmosfera che sull'impatto sonoro.
Mi pare una buona soluzione per questo tipo di progetto.
Speriamo di svegliarci e accorgerci che è stato solo un brutto incubi collettivo ... e andare ancora a concerti,come il tuo.
RispondiEliminaTe lo auguro di cuore ...
RispondiEliminaAltro da dichiarare?
RispondiEliminaLo spero.
RispondiEliminaAl momento faccio anche fatica a promuovere il mio album sui social.
Escono adesso le recensioni sulle riviste, perché chiaramente si invia il materiale con largo anticipo, ma mi sento strano a postarle con dei titoloni.
I social network ci portano a mostrare il nostro lato più egocentrico e vanitoso, e questo è normale dato che sono progettati per l'autopromozione, ma in questo momento con i medici che combattono una lotta impari negli ospedali, la gente che soffre e che muore, e i tuoi vicini di casa stretti dalla paranoia del contagio, è veramente complicato.
Sì, capisco, è complicato fare un discorso diverso dall'attuale emergenza. In un momento come questo, dove si vuole solo vivere e uscire dall'incubo. Speriamo di uscirne presto e migliori ...
RispondiEliminaSì
RispondiEliminaGrazie Jet Set Roger, per questa serata di parole, musica, teatro, musical, letteratura, fumetti, filosofia e ... molto altro. Tutto dentro Un rifugio per la notte.
RispondiEliminaGrazie a te Alligatore!
RispondiEliminaA presto!
No, grazie a te Roger ... e a Elle, qui vicino.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a tutti!
Buona notte e buona musica. Grazie Roger, grazie Alli.
RispondiElimina