Intervista in diretta questa sera con Stefano Di
Trapani, nome di culto del vero alternative italico, che assieme a
Maurizio Marsico, ben conosciuto ai lettori del blog, ha da poco dato alle
stampe un vinile da leccarsi i baffi. Si tratta di The Greatest Nots, uscito in 300 copie limitate con Plastica
Marella. Un disco come se ne facevano una volta, anzi, come non se ne sono mai
fatti: copertina dai colori sgargianti, con disegni che sembrano uscire da un
numero di Frigidaire, a raccontare le canzoni in essa contenuta. Un disco con
lato ABC da una parte e lato XYZ dall’altra (anche se non sono sicuro che
vadano ascoltati nell’ordine che ho detto), un disco distopico, con gli anni ’80
diversi da come gli abbiamo conosciuti, e Stefano Tamburini è vivo.
Significativo che l’intervista avvenga in una sera
come questa, con il Coronavorius a mettere in discussione le normali attività
della vita, dall’andare a scuola all’andare al cinema o teatro, luoghi d’incontro,
con supermercati presi d’assalto, come in un film catastrofista di serie Z (ma
potrebbe essere anche di serie Autore). Significativo perché i due artisti
(anzi Artisti), che si sono incontrati per fare The Greatest Nots, hanno da sempre messo in discussione lo status
quo. E lo sentirete in questi otto pezzi: tra facili consumi, pulsioni
elettroniche, jingle pubblicitari, impegno e disimpegno, si fa largo questo
album di vero culto. Approvato dalla Monofonic Orchestra (Maurizio) e da
Demented Burrocacao (Stefano). Sarà una serata indimenticabile. Pronti?
Come funziona l’intervista in diretta?
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ps. ascolta The Greatest Nots qui o qui, cerca alcuni video sul Youtube di Plastica Marella o sul suo profilo Instagram
Check.check
RispondiEliminaBuonasera
RispondiEliminaCiao, Stefano!
RispondiEliminaBenvenuto in palude.
RispondiEliminaO dovrei dire: benvenuti?!
RispondiEliminaBeh siamo in molti in effetti qua dentro...una legione .hahaha
RispondiEliminaBENVENUTO BENVENUTO
RispondiEliminaio per una volta sono felice solo di ascoltarvi/leggervi
Maurizio
Bene, più siamo e più ci divertiamo.
RispondiEliminaCiao Maurizio, piacere che ci sei e osservi ...
RispondiEliminaCiao maurizione e grazie alla palude per ospitarci con tale cordialità
RispondiEliminaVisto che siamo in tanti (ma non più di 5 come da disposizioni ministeriali sul cogliona-virus) direi di partire con le domande.
RispondiEliminaBene siamo./ sono pronto /i
EliminaIo ho in cuffia già il vostro disco.
RispondiEliminaIo no, ma ascoltavo la migliore musica, il silenzio. Ahahha
EliminaCome è nato The Greatest Nots?
RispondiEliminaE’ successo questo: io sono un grande fan di Maurizio ,a parte ovviamente per la sua incarnazione più famosa e controversa ovvero Monofonic Orchestra, anche per i suoi lavori raccolti da Alga Marghen, che sono tra le poche cose al mondo che mi muovono a commozione. Siccome come sai , oltre a farla, scrivo di musica su varie testate, un giorno vado nel quartier generale di Goodfellas a prendere un po’ di promo e Davide mi fa: è uscito il nuovo Maurizio Marsico, e mi porge il cd di “the sunny side of the dark side” . E io penso subito: cazzo devo organizzargli qualcosa. E quindi propongo ai ragazzi del Crack! , il festival di fumetti, di coinvolgerlo nelle loro iniziative. E cosi’, per la prima volta ci siamo incontrati all’ UE’ festival di Napoli, allo scugnizzo liberato, dove Marsico presento’ il disco sotto l’ egidia dello staff del Crack!. Era il 2017: per l’ occasione ci siamo detti vabè, improvvisiamo insieme dal vivo. E a quel punto ho trovato un fratello maggiore, oltre che il Maestro che già immaginavo fosse. Ma non è scontato trovare umanità nei pezzi grossi: ho conosciuto gente che all’ inizio vedevo come assoluti maestri rivelarsi poi dei miseri ometti a livello umano. Lui no, aveva la M maiuscola. C’è stata subito un’ intesa rara che si è confermata più tardi quando abbiamo suonato proprio al Crack! a Roma. E quindi, visto che il live ci soddisfaceva, abbiamo deciso di provare a fare un disco insieme: una cosa molto semplice, che ci è venuta proprio spontanea. Eravamo curiosi di vedere che cosa sarebbe uscito fuori….
Molto bello questo incontro, pare di vedervi ... e bello quello che dici su Maurizio.
RispondiEliminaBeh è la verità. Poi vabe se leggi la sua biografia, life on Marsico, hai conferma dello spessore della persona, non c'è trucco né inganno e se c'è è estremo come Silvan quando si è quasi auto sgozzato a fantastico davanti a Montesano, tanto che tutto è più autentico dell' autentico
EliminaPerché questo titolo? …
RispondiEliminaPerché ci siamo rotti il cazzo dei greatest hits! Ahaha. Beh a parte gli scherzi, è vero. Nel senso: il greatest hits implica già che il pubblico ha detto un grosso si ai brani contenuti, quindi li hanno accettati anche e soprattutto passivamente e l’ autore comunque li ha incisi per dire sì al pubblico, quindi per adularlo tutto sommato. Noi invece crediamo che sia ora di dire dei bei NO, soprattutto in questo periodo in cui tutti fanno i rivoluzionari ma di fondo è tutto appiattito sia a sinistra che a destra. False contrapposizioni, false trasgressioni e falsi perbenismi ma la solfa è che ci rimette sempre il piu’ debole, che il più delle volte anche li, invece di dire no cerca qualcuno che lo manovri come un pupazzo perché è più comodo. E’ invece il momento secondo noi di ritrovare il valore di un bel “t’attacchi ar cazzo”. Originariamente si sarebbe dovuto chiamare “il Maestro siamo noi”,ma poi abbiamo pensato che …si doveva attaccare al cazzo anche il titolo di maestro! Io preferisco SUPPLENTE ahhaha
EliminaCiao Stefano ciao Alligatore ciao a chi sta seguendo l'intervista.
RispondiEliminaAdoro la palude...ho visto un bel branco di piranha...che ho intenzione di friggermi in padella..
Si ma poi li facciamo mangiare agli stessi piranha, non vorremo mica rovinarci il palato! Ahhaha
EliminaSì, l'ho letta quella bio, e posso confermare.
RispondiEliminaBene allora diciamo di comprarla a chi ancora non l'ha letta , poi maurizio vi manda foto ��autografata��
EliminaIn palude siamo vegani, quindi sì, i piranha preferiamo si mangino tra di loro.
RispondiEliminaAh dai. Beh fortunatamente non ci sono più i piranha di una volta, oramai fanno solo arredamento in acquari altoborghesi...
EliminaCome è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaE’ stata a mio parere una genesi curiosa: all’ inizio non sapevamo che fare, perché non volevamo metter su il solito disco impro che spesso anche du palle…. E quindi dopo molto rimuginare ci è balenata l’ idea di fare un disco pop ma “estremo”. Quindi che di pop ha solo l’ intenzione e alcune formule riconoscibili ma la sostanza è tutt’altra. Abbiamo buttato giu’ un paio di testi al volo via mail, ma proprio cosi’ come ci veniva in mente al momento, e il pezzo diciamo sul quale poi è girato tutto era Arrota, che Maurizio aveva già pronto nel cervello. Io di pronto non avevo un cazzo, ma un paio di giorni prima di entrare in studio mi sono tornate in mente delle cose che non avevo mai registrato e che venivano da lontano, tipo da quando avevo sette anni, vaghe melodie che hai in testa, le prime idee musicali… e mi sono detto…proviamo a vedere se funzionano. Perché poi alla fine volevamo fare qualcosa di fresco, diretto, con quella meraviglia che si ha le prime volte che prendi in mano uno strumento e maneggi un registratore. Per cui le session a un certo punto sono volate, siamo stati in studio pochissimo, buona la prima, un disco fatto in due giorni tipo, gli arrangiamenti tutti improvvisati alla velocità della luce tranne alcune eccezioni, gli strumenti usati per l’80 per cento trovati in studio e non portati da casa.. e così anche alcuni pezzi come “il maestro siamo noi” o “fa molto caldo” musicalmente sono sbocciati cosi’, live in the studio. Ci ha aiutato in questo Marco De Tommasi ,ex Aima, che all’ inizio pensava “ma che stanno a fa sti du matti”, poi è entrato nella partita e la situazione è stata che praticamente eravamo una band anche se in due. Maurizio concentrato sulle drum machine e sulle tastiere , io ho suonato un po’ di tutto sovraincidendo, insomma è stata un’ esperienza all’ insegna di una grande urgenza espressiva. Soprattuto sono rimasto sorpreso da Maurizio, perché ha una velocità di pensiero impressionante, era come se scansionasse in tempo reale gli arrangiamenti capendo cosa andasse e cosa no, e la soluzione andava provata subito senza storie. Quindi , se all’ inizio pensavo di essere rapido, invece mi sono trovato con uno che sta a duemila peggio di me e pensavo di non riuscire a stargli dietro, Invece poi , fortunatamente, sono stato all’ altezza del compito, anche perché Maurizio si fida di me ciecamente. A volte anche a distanza, con lui al telefono da Milano e io in studio a completare l’ opera. Che a noi piace molto, devo dire. Una volta messo sul giradischi, The greatest Nots suona davvero “de cristo”.
Eliminapubblicità:
RispondiEliminaDIVORANO DIVORANO DIVORANO LO SPORCO LE BOLLICINE DEL SAVONEX
Rigurado il libro/biografia, mi unisco al tuo invito, e ribadisco Life on Marsico, scritto dal critico di Blow Up Christian Zingales, è un libro da leggere e imparare a memoria come il Libretto Rosso di Mao!
RispondiEliminaMaurizio, sto proprio ascoltando ora savonex!
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
RispondiEliminaQuando andavamo a mangiare nella trattoria adiacente! Ahahah.
EliminaA parte quello, mentre registravamo My mobile loves Jazz ci mancava una batteria. Allora all’ inizio ha provato a suonarla Maurizio ma non era soddisfatto. Allora Marco ci ha detto che c’era una sala prove accanto con un percussionista molto bravo, era Simone Pulvano. In men che non si dica l’abbiamo tirato dentro all’ istante, gli abbiamo fatto fare una take e basta e via, gli abbiamo detto ciao se aribbeccamo. Poi abbiamo messo la batteria in reverse, cosi’ in pratica non si capisce un cazzo, neanche si nota un batterista ma è stato un momento in cui…sai come la frase di Amici miei no? “cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione”. E in effetti in quel caso il vero genio è stato lui, ahaha.
Geniale!😂
RispondiEliminaBeh sai a volte succedono cose strane,e il nostro compito è quello di saperle captare e trasformarle in qualcosa di concreto, è come modellare la creta ma lo fai con le idee. Le idee in fondo sono pongo��
EliminaComunque è vero, spesso le magnate nella trattoria adiacente, quando si fa un disco, vengono ricordate come importanti e formative.
RispondiEliminaAssolutamente. Devo dire che Maurizio non voleva mai farci pagare, solo verso la fine ce l' abbiamo fatta...è un osso duro! ❤
EliminaNon per paura del contagio, ma arrivo solo ora, a pranzo già servito.
RispondiEliminaCiao a tutti!
Ciao Elle, benritrovata!
RispondiEliminaE' verissimo con Stefano c'è un'intesa musicale che definirei sovrannaturale e per me è stato un vero onore condividere l'esperienza di questo nostro (e sottolineo nostro) disco al di là dell'amicizia che ci lega ritengo Stefano uno dei musicisti di maggior talento (vero) e più interessanti mai apparsi in Italia. Musicalmente ha sempre qualcosa da dire in ogni suo progetto.. Ma adesso mi taccio, non riesco a scrivere e a leggere nel medesimo tempo.....sono di un altro millennio....sorry
RispondiEliminaSe questo album fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
RispondiEliminaIntanto ringrazio Maurizio per le belle parole che praticamente per me sono come ricevere l'Oscar,altro che Phoenix. Detto questo ....Ma guarda in effetti non è nato propriamente come concept album, puoi tenere il forse. ma in un certo senso ora lo vediamo come un concept su quello che sarebbe stato se tanti grandi artisti degli 80 fossero ancora vivi. Tipo Stefano Tamburini o Massimo Mattioli ad esempio, che erano grandissimi amici intimi di Maurizio: tutti quelli che sono morti giovani per una vita non solo rock, ma oltre la no wave. Abbiamo voluto pensare che questo disco fosse un po’ come il nuovo film di Tarantino , dove Sharon Tate non muore e muoiono invece i suoi assassini. Ecco, non è un disco revival, è semplicemente fuori dal tempo. Perchè anche quei personaggi li erano fuori dal tempo, erano così avanti da non avvicinarsi mai. E ora probabilmente con le tecnologie attuali farebbero forse sta roba. Io ci metto la mia sensibilità di nato nel 75 che lo ha vissuto da piccolo, Maurizio quel periodo l’ ha vissuto in prima persona avendo vent’anni piu’ di me alle spalle, e anche io ho visto giovani geni andarsene via prematuramente , e voler regnare sulle cose che cambiano, come diceva Garbo, credo sia il motore della rivincita su certi destini assurdi. Credo che come commistione sia perfetta, non puo’ che nascere della musica giovane dal fatto di considerare il tempo come quello che consolida i classici e spazza via la fuffa.
EliminaMolto bello quello che hai detto ... sottoscrivo senza riserve.
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di The Greatest Nots? …
RispondiEliminaDomanda difficile. Forse proprio “il Maestro siamo noi”, perché interagiamo improvvisando in diretta e riusciamo secondo me a tirare fuori una sorta di musica atonale che risulta comunque molto pop, una cosa inascoltabile ma ascoltabile il che è abbastanza difficile da ottenere. Il bello è che, mentre Maurizio suona un piano digitale temperato, io invece suono un Kavall albanese, un mini flauto con una scala assolutamente non occidentale il che crea uno straniamento di fondo. Sono occidente e oriente che si confrontano e si danno la mano con le loro differenze: io la vedo anche come un pezzo in cui Milano e Roma si vogliono bene con tutta la loro multietnicità dentro, alla faccia delle paranoie da coronavirus ( a proposito: Cinese in Ferrari probabilmente prevede questa psicosi tipicamente italiota….).
EliminaLa mia domanda preferita, ma non so proprio rispondere. È come ascoltare uno zapping, e quando finisce il disco lo rimetti da capo. E di nuovo. E da capo.
RispondiEliminaAh, ah, ah, diabolicamente profetici.
RispondiEliminaLa profezia ci scavalca bellamente, direi...
EliminaSì, come dice Elle, che mi è qui accanto, è impossibile dire un pezzo rispetto a un altro.
RispondiEliminaSì tratta di un vero compact disco ... anche se è un vinile.
RispondiEliminaPassatemi la battutaccia .😂..
RispondiEliminaAlli!
EliminaAhahha si, vero. La velocità dell'mp3 con la sostanza del vinilaccio...greta scusaci ancora usiamo la plastica, ma a fin di bene..
EliminaComunque, tra le mie preferite metto anche io Il maestro siamo noi, ma anche Savonex spettacolare, anzi spotacolare. E poi Una risata mi/ci/vi seppellirà (non solo per i titolo), Arròta ...e tutto il disco.
RispondiEliminaGrazie , ne siamo felici. Evidentemente sono tutti brani che fanno emergere un rimosso ben preciso che deve invece tornare alla superficie..
Eliminacredo sia importante il disco nel suo insieme, personalmente in questo caso faccio davvero molto fatica a separare un brano dagli altri...
RispondiEliminaaaaaazzzzz... m'ero ripromesso di non intervenire più e di lasciarvi in pace...
ma adesso lo faccio davvero
ciao ciao (lo dico a bassa voce e chinando il capo quatto quatto come chi esce dal cinema per non disturbare e invece rompe il czzz a tutti )
A produrre il disco Plastica Marella, non poteva essere altrimenti … o no?
RispondiEliminaBeh chiaramente Giannotti nella sua follia è l’ uomo che cade a fagiolo. Fa cose accuratissime, dalla grafica al peso del vinile, non lascia nulla al caso e soprattutto rischia. In questo caso ha azzardato tutto, non ha ascoltato manco una demo prima, non ce le avevamo!
EliminaUn altro ci avrebbe dato in culo, lui no. Ci ha dato carta bianca su tutto e pochi oggi hanno questo coraggio, visto come butta il mercato musicale. Certo, ti risponde quando vuole lui al telefono però è un piccolo prezzo da pagare…ahaha
Maurizio, disturba quanto vuoi, qui non rompi i czzz a nessuno.
RispondiEliminap.s.
speriamo riaprano i cinema presto, non voglio andare in crisi d'astinenza.
Si infatti Maurizio, se vuoi ti passo pure la palla e ti mando in schiacciata!
EliminaAltra plastica a fin di bene 😂
RispondiEliminaAlli, ti regalo il dvd per il compli.
RispondiEliminaGrazie Elle.
RispondiEliminaCopertina molto particolare, con questi disegni strani, d’altri tempi … e non avete visto l’interno. Come è nata questa copertina? Chi sono gli autori?
RispondiEliminaGli autori sono dei carissimi amici, ovvero Enrico D’Elia e Simone Tso, da anni attivissimi come illustratori, fumettisti ecc e tra l’altro compagni di merende nell’ avventura Epoc, una rivista che fondammo nel 2008. Sono tra i migliori in Italia senza dubbio sia nell'undergorund che nel mainstream. Hanno perfettamente interpretato quello che era lo spunto che gli avevamo lanciato, con questi colori acidi che riprendono lo spirito delle grafiche di Frigidaire senza scopiazzarle. Infatti non sono disegni d’altri tempi, quanto di ora: e proprio per far capire questa cosa a comporre la grafica abbiamo scelto un altro amico, Giandomenico Carpentieri già noto per la sua Yard Press che si fregia di pubblicazioni strepitose. Insomma una grande squadra, impensabile l’assenza del loro apporto per la riuscita del disco.
EliminaDirei perfetti per questo disco ... grafica e suoni perfettamete in linea (di rottura).
RispondiEliminaCome presentate da dal vivo The Greatest Nots?
RispondiElimina... vi faranno suonare live? Coronavorus o no!
RispondiEliminaGuarda, questa sarà una sorpresa anche per noi! Ahaha
EliminaA dirla tutta quello che ci interessa è l’ happening, non tanto il live. Quindi ogni volta ci sarà una soluzione diversa. Non è neanche detto che saremo presenti, forse manderemo dei nostri ologrammi….quindi nessuno spoiler, chi verrà ai concerti vedrà con i propri occhi e ascolterà con le proprie orecchie… e potrete farlo il 30 aprile al festival di fumetti UE' a Napoli.Prima data certa, incerto è tutto il resto ma d' altronde senno'che effetto sorpresa sarebbe?
No ragazzi dico sul serio, davvero faccio una fatica della madonna a far le due cose insieme ....
RispondiEliminacomunque sì Plastica Marella e Roberto Giannotti (che ha anche realizzato i teaser e il trailer di The Greatest Nots( non solo hanno creduto fin da subito in questo disco ma sono diventati parte integrante della band Marsicoditrapani...
vai in solo Stefano: vola !
Beh ora vorrei un solo di Giannotti con le percussioni, forse da casa sta percuotendo le casseruole con i cucchiai...
EliminaBene, ci segnamo questa data, e vedremo di sentire da dove provengono i suoni per le altre.
RispondiEliminaManderemo degli spammoni viaggiatori, no prob state sereni!
EliminaAltro da dichiarare? Sul disco, sull’orto … il vostro rapporto con l’orto? Il rapporto dell’orto con questo disco? Con la natura in generale? Con la palude e i piranha...
RispondiEliminaSi tratta dell'ultima domanda, che di solito facevo nell'altro mio blog, gestito con Elle, "L'orto di Elle e Alli" ... per questo vi chiedo dell'orto.
RispondiEliminaDite la vostra.
Sul disco: maneggiatelo con cura, se lo suonate al contrario otterrete dei messaggi subliminali ( è vero, c’è un sacco di roba in reverse! Ahahha)…..in quanto all’ orto: tu prima citavi Savonex.beh potrebbe essere che l'orto abbia influenzato la genesi di Savonex, poiché quando avevo sette anni andavo a prendere le uova direttamente dal culo delle galline nell’ orto della mia bisnonna e lì si faceva anche il bucato. Fu proprio in quei momenti , quando ero nell’ orto e si stendevano i panni , che lessi una vignetta di Mafalda e mi venne in mente il jingle portante, che solo ora potete ascoltare su solco. In generale il mio rapporto con la natura è buono, i miei bisnonni e bisnonne erano contadini/e e molto attaccate/i alla terra: pero’ mi piace la commistione tra natura e artificio perché, ad esempio, mio nonno era fabbro e mio zio perito elettronico. Insomma non vedo nessuna separazione tra le due cose: secondo me oggi va tutto in vacca perché non c’è equilibrio tra le parti. Ricordiamoci infatti che in realtà, come ben faceva notare Pasolini, non esiste nulla di naturale. E infatti sono molto legato al mare, perché suona come il white noise di un sintetizzatore analogico, secondo me è il mare a imitare il dispositivo e non viceversa.
EliminaPure io, anche se sono un alligatore d'acqua dolce sono molto legato al mare ...e sì, sono consapevole che non c'è nulla di naturale, e allo stesso tempo, tutto è naturale.
RispondiEliminaA questo proposito per commentare mi chiedono di affermare che NON SONO UN ROBOT poi mi fanno selezionare foto . A quanto pare sono forte con le.strisce pedonali i semafori gli idranti e le statue,ma con il resto sono un robot.mi salvo per il rotto della cuffia! Dovremmo farci una canzone sopra , ahaha
EliminaI controlli all'ingresso sono da aggiornare, ci vuole il tampone accidenti! 😅
EliminaMi sembra che abbiamo detto, se non tutto, molto, su The Greatest Nots e tutto quello che c'è dentro/attorno a questo gran bel vinile.
RispondiEliminaPossiamo aggiungere che potete ispirarvi ai disegni che ci ritraggono nel gatefold della copertina per farvi delle.originalissime maschere di carnevale.Per il resto sono d' accordissimo anche perché se vi diciamo tutto il film poi non lo andate a vedere! Ahhaa
EliminaSarebbe molto bella, pensateci per il prossimo disco.
RispondiEliminaGrazie a Stefano Di Trapani di essere passato in palude, grazie a Maurizio Marsico di essere passato anche lui (a sorpresa) in palude. Grazie a Elle, qui accanto...
RispondiEliminaGrazie a tutti e alla prossima.
Grazie carissimi, a prestissimo! e mi raccomando ARROTOLATEVI!
EliminaComplimenti, ragazzi, per The greatest nots. Alla prossima!
RispondiElimina