NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE pub rock / rock’n’roll
LABEL Go Down Records
PARTICOLARITA’
adrenalinico
CITTA’
Rimini/Ravenna
L’INTERVISTA
Come è nato Rock’n’Roll Is Here To Stay?
È nato dall’idea di fare un disco
genuino e carico di rock’n’roll, più crudo e minimale
negli arrangiamenti rispetto al precedente. Avevamo voglia di
ritornare a suonare più vivaci dal vivo e di mettere giù delle canzoni che
facessero muovere il piede! Siamo stati tutti
d’accordo con questa idea di spingere sull’acceleratore.
Perché questo titolo? Cosa
significa?
Il titolo è venuto fuori da solo, essendo una frase di Neil Young che spesso veniva fuori nei nostri discorsi in furgone mentre si andava a suonare. Abbiamo sentito dire
troppe volte che il rock è morto, ma il rock’n’roll
non morirà mai! Rimane ancora oggi un genere di musica sincero, si evolve,
ma rimane.
Come è stata la genesi dell’album,
dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Avevamo già le idee molto chiare su
quello che volevamo realizzare. Ho portato alcune
canzoni abbozzate. Le abbiamo provate pensando già agli incastri di chitarra e
al fatto che il basso andasse sulle battute della
batteria e che questa, a sua volta, si basasse su un drumming minimale e che ti facesse muovere il piede,
proprio come succede nel soul e nel rock’n’roll... poi abbiamo sviluppato gli arrangiamenti di piano,
hammond, cori e tutto il resto. A basi fatte abbiamo
cercato un suono “vintage” ma che fosse anche moderno e fresco! A me personalmente, non fanno impazzire i dischi nuovi dove si cerca di imitare il più possibile
il suono alla vecchia maniera… voglio dire, ci
sono già montagne di dischi registrati in quella maniera nel periodo storico
della loro uscita… si può prendere ispirazione
e attitudine, ma qualcosa di fresco lo devi dare.
Qualche episodio che è rimasto nella
memoria durante la lavorazione del disco?
Abbiamo registrato in maniera molto
semplice e lineare, anche nell’attitudine. Ogni giorno è stata una piccola avventura, anche per
riuscire a tirare fuori il suono che cercavamo,
prendendo spunto dai metodi di fine anni ‘60.
Se Rock’n’Roll Is Here To Stay fosse un concept-album su cosa sarebbe?
… tolgo il fosse?
Sulla passione e la voglia di vita,
con tutte le sue sfaccettature.
C’è qualche pezzo che preferite?
Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero disco? … che vi piace di
più fare live?
Direi Miss Sugar, We Are Monkeys e I Got You.
Inoltre stiamo facendo dal vivo una canzone
che abbiamo scartato, ma live è perfetta! Si chiama Woman.
Go Down
Records a produrre. Come vi siete incontrati e come
avete lavorato con loro?
Ho conosciuto i membri
fondatori della label l’anno in cui la fondarono, perché all’epoca cantavo e suonavo con gli Small Jackets e facemmo un
tour di qualche data con gli OJM. Il fondatore
era proprio il drummer degli Ojm; con gli S.J. stavamo registrando il nostro
primo album e uno dei nostri amici si mise in società con l’appena nata Godown. Ci fecero la proposta di stamparci il disco e di promuoverlo... per noi era una cosa molto bella e accettammo. Con loro
sono già al 6° album: abbiamo realizzato i primi tre album degli Small Jackets,
poi il mio primo da solista e i due album con la String Band!
Copertina molte bella, direi, con un termine abusato, vintage.
Come è stata pensata e realizzata e da
chi?
Come nel
disco precedente, abbiamo ingaggiato Conny Ochs che è un bravissimo folk singer
(più precisamente “doom folk” come lui stesso definisce la sua musica), ma è
anche molto bravo come disegnatore. È tedesco, ma si è trasferito da qualche
anno in Romagna, proprio vicino a casa nostra. L’idea è partita pensando ad una copertina che riprendesse lo
stile della metà degli anni ‘60, quando si poteva trovare sul retro sempre un'introduzione,
che poi avrebbe dovuto rispecchiare l’idea che avevamo avuto sullo stile e sul
suono delle canzoni. Chiaramente Conny ha portato tutto questo in una direzione
fantastica, ridisegnando la foto di copertina e la scritta della band, oltre a
posizionare ogni cosa in maniera armonica e stimolante! Tutti noi siamo stati
d’accordo sulle scelte finali.
Come presentate dal vivo il disco?
Attaccando le chitarre e il basso
agli ampli, alzando il volume e mettendoci tutto quello che possiamo dare, come
se ogni volta, fosse l’ultima.
Altro da dichiarare?
Rock on!
Grande serata rock in palude con The Lu Silver String Band, gruppo romagnolo che non risparmia nulla.
RispondiEliminaUna vera chicca per chi sa che il rock'n'roll non è morto, una chicca targata Go Down Records, garanzia di musica fatta come si deve da 16 anni a questa parte.
RispondiEliminaPezzi preferiti? Tutti! ...
RispondiElimina... ma, con la pistola alla tempia, se devo dirne alcuni, dico We Are Monkeys, un pezzo che fila via liscio, con chitarre che sembrano gli Stones, un cantato ironico e sicuro per una deriva psichedelica.
RispondiEliminaMa lo stesso potrei dire di It's Difficult, pezzo che apre con grandissimo ritmo il disco, ricordando a tratti i CCCR.
RispondiEliminaAltro discorso per I Got You, pezzo più romantico, arricchito dal piano e da un modo particolare di suonare le chitarre.
RispondiEliminaAltro discorso ancora per Radio Star, che sembra un classico al primo ascolto, con la band a tirare dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaAltro discorso per la stupenda In a Broken Dream, struggente, con l'hammond a creare la giusta atmosfera, anche questo sembra un classico al primo ascolto ...
RispondiEliminaMa veramente, potrei dire lo stesso di ogni canzone di Rock’n’Roll Is Here To Stay, titolo emblematico, che dice cosa contiene.
RispondiEliminaSì, è solo rock’n’roll, ma ci piace ...
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