NOTE
SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE
Folk, World, Canzone d’autore
DOVE
ASCOLTARLO Su tutte le piattaforme, spotify, apple, il CD è distribuito Felmay
ed è di facile reperibilità, esiste il video clip di A Su Tramontu e varie
clip live di altri brani (La Violetera etc.), visibili su YouTube.
LABEL
Tronos Digital (distrib. Felmay)
PARTICOLARITA’
CITTA’
Sassari/Barcellona
L’INTERVISTA
(risponde Gianluca Dessì, chitarrista
degli Elva Lutza)
Come
è nato Cancionero?
Cancionero è la summa di 6 anni di
collaborazione fra il duo Elva Lutza e la cantante/attrice di Barcellona Ester
Formosa; racchiude un po’ tutti i repertori che abbiamo affrontato negli anni:
dai canti sefarditi alla tradizione catalana, all’omaggio alla canzone d’autore
italiana, al folklore del Sudamerica, il tutto condito con quei tratti
distintivi (tempi dispari, arrangiamenti minimali, richiami balcanici e
mediterranei) che fanno di ELva Lutza un marchio di fabbrica.
Perché
questo titolo? Quale il suo significato?
Cancionero perché è una raccolta di canzoni, uno
zibaldone con cose di provenienza eterogenea. Il disco vuole presentare Ester
Formosa al repertorio italiano con tutti i suo repertori e la sua versatilità
interpretativa.
Come
è stata la genesi del disco, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Il
disco era nella nostra testa da anni, tanto che avevamo repertorio per farne
almeno due... volevamo fare un cd da vendere ai concerti, visto che la maggior
parte dei concerti che facciamo sono con Ester e il pubblico chiedeva spesso un
disco suo da comprare (i suoi cd prodotti in Catalogna sono di difficile
reperibilità). La cosa più difficile è stata sistemare una scaletta, molti
pezzi sono rimasti fuori, magari ci sarà occasione per un secondo volume.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di Cancionero?
Spesso
i brani li immagini in una certa maniera, poi in studio prendono un’altra
forma, anche grazie al fondamentale apporto di Bruno Piccinnu, nostro
percussionista. ad esempio Menica Menica
che nasce come una mazurka è diventato uno swing dove a un certo punto abbiamo
inserito una citazione di My Favourite
Things di John Coltrane che non era assolutamente prevista.
Se
il vostro album fosse un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Non
lo è, però ci piacerebbe farne uno, magari legato ad una storia, una cosa che
possa diventare anche un’opera teatrale con musica.
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero
disco? … che vi piace di più fare live?
Siamo
molto orgogliosi dei due originali A su
Tramontu e Cucurutxu, in sardo e
catalano, il primo è una melodia mutuata dalla tradizione sarda, il secondo è
una specie di moresca scritta in catalano, è il brano più “elvalutza” del
disco. Siamo poi molto contenti delle due cover di Stefano Rosso, tradotto in
catalano da Joan Casas, grande poeta di Barcellona, e di Bruno Lauzi. Gira el Mòn (che è la traduzione di Girotondo di Stefano Rosso) è forse il
brano che riscuote maggiore consenso dal vivo.
Come
è stato produrre Cancionero con la
Tronos Digital? Come avete lavorato insieme?
Gabriele
Salis, titolare della Tronos, è un uomo di altri tempi: passione, entusiasmo,
e, soprattutto, nessuna interferenza sulla parte prettamente artistica e
musicale. Molte cose belle provenienti dalla Sardegna negli ultimi anni sono
passate da lì, dal compianto Andrea Parodi, a Claudia Crabuzza, al grande
chitarrista Marino De Rosas.
Copertina
molto poetica, solare e intellettuale. Come è nata? Chi l’autore?
L’idea
richiama il titolo del disco, un filo da stendere dove con i panni sono stesi
anche degli spartiti, cosa che non ti aspetteresti. La terrazza è quella di
Nico Casu, il trombettista. L’autore della foto è Gianfilippo Masserano,
fotografo di Cagliari, fra l’altro specializzato nella ripresa di concerti e
Festival.
Come
presentate dal vivo il disco?
Lo
presentiamo in trio o in quartetto con le percussioni. Cerchiamo di suonare
dovunque, dal piccolo club, al grande festival, alla saletta del piccolo paese.
Il repertorio del concerto ricalca abbastanza quello del disco, ma con una
cospicua parte in duo, Nico e Gianluca (Elva Lutza, appunto). In Sardegna
normalmente usciamo in quartetto, sul continente e in Catalogna dobbiamo fare i
conti con voli, spese vive etc e spesso siamo costretti ad andare in trio, però
quest’anno siamo riusciti a fare una data in un grosso festival a Barcellona
con la formazione al completo. Quest’anno abbiamo suonato persino a Londra.
Altro
da dichiarare?
Direi
che ce n’è abbastanza.
Grande musica in palude oggi con il duo sardo Elva Lutza e la cantante/attrice Ester Formosa, da Barcellona, Catalogna.
RispondiEliminaMolti pezzi, ben 15 (e molti, come dice Gianluca nell'intervista, sono rimasti fuori), pezzi eterogenei, uniti da una voce intensa, dal ritmo caldo, le chitarre e la tromba in evidenza... un bel modo di farsi prendere dall'atmosfera mediterranea e non solo ...
RispondiEliminaCosì tanti che è difficile dire un titolo rispetto a un altro ...
RispondiEliminaCielito Lindo in versione moderna, ma allo stesso tempo classica, chitarra voce magiche con la tromba a deliziarci? ... grandi vocalizzi, tromba e altri fiati e chitarra che sono il marchio di fabbrica di questo album.
RispondiEliminaCucurutuxu? ... originale pezzo con fiato e fiati (oltre la tromba una serie di fiati da impazzire: clarinetto, corno, basso-tuba). Un capolavoro ...
RispondiEliminaAnche l'altro originale mi fa impazzire: A su Tramontu, per la sua grande intensità, con la chitarra a dialogare magnificamente con l'organetto di Riccardo Tesi (pura magia).
RispondiEliminaMi piace molto Corrandes d'Exili, reso in maniera dolente, con la voce al massimo dell'interpretazione.
RispondiEliminaMa anche Acidito per il ritmo, Lune per la poesia, i fiato e la chitarra (il pezzo dove il gruppo suona come uno solo più di tutti), e l'organetto di Tesi.
RispondiEliminaMa tutto il disco merita di essere ascoltato ... e se riuscite, sentirlo dal vivo.
RispondiEliminaHo appena finito di ascoltare A su tramonto, davvero coinvolgente. Voce, suoni, atmosfere... Di sicuro da ascoltare tutto.
RispondiEliminaSì Santa, confermo, da ascoltare tutto!
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