NOTE SINTETICHE ALL’ASCOLTO DEL DISCO
GENERE POP
DOVE ASCOLTARLO SPOTIFY, ITUNES,
APPLEMUSIC,
LABEL RAMO
PARTICOLARITA’CONCEPT ALBUM
CITTA’ MILANO
L’INTERVISTA
Come
è nato Non ci siamo per nessuno?
Con una domanda: “hai paura della morte?” Che ha
avuto come risposta: “ho più paura del prima di nascere!”
Fortunatamente ci è venuto in soccorso Mark Twain
che in un suo aforisma ha detto: “Non ho paura della morte. Sono stato morto
per miliardi e miliardi di anni prima di nascere e ciò non mi ha causato il
benché minimo disturbo.”
Perché
questo titolo? … un avvertimento per qualcuno
Perché se ieri non c’eravamo e domani non ci
saremo, non vi sembra legittimo affermare che quindi non ci siamo per nessuno?
Oppure potrebbe essere soltanto il messaggio
registrato della nostra segreteria telefonica…
Come
è stata la genesi dell’album, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
Volevamo realizzare una sorta di concept album
intorno al tema dell’esistenzialismo in versione “poetastrica”, come direbbe
Jannacci e creare tanti personaggi come in un grande spettacolo teatrale.
Ognuno con la sua storia, ognuno in un contesto diverso, ognuno apparentemente
senza nessun legame con l’altro; difatti spaziamo tra più generi musicali per
dare uno stacco brusco tra una traccia e l’altra e per disorientare
l’ascoltatore.
In apparenza appunto, perché invece tutti i brani e
i protagonisti degli stessi sono strettamene connessi tra di loro e legati da
un filo rosso.
Qualche
episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
Le stonature. Che abbiamo voluto lasciare per
onestà e documentazione.
Se
Non ci siamo per nessuno fosse
un concept-album su cosa sarebbe? … tolgo il fosse?
Togli pure il fosse perché abbiamo già risposto
alla domanda numero 3! ahahahahaahhaha!!! (risate scritte ma avvenute
realmente)
Ma anche se fósse diventasse fòsse… vedi che
appunto tornerebbe comunque il tema macabro…
C’è
qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri
dell’intero disco? … che vi piace di più fare live?
Sicuramente L’Agenda, perché richiede una
forte partecipazione del pubblico che ricrea con noi l’atmosfera con suoni,
grida e rumori da saloon! Ma anche La canzone bipolare, con un pogo
molto educato del pubblico. Un pogo da vecchi, altrimenti ci facciamo male…
A livello produttivo come sono nate le
collaborazioni? … chi citare? Chi indispensabile?
RAMO nella
figura di Giuliano Vozella, Sfera Cubica, lo studio di registrazione CHORA
STUDI MUSICALI nella figura di Valerio Daniele, la fotografa delle immagini del
disco e non solo Giada Archidi. E Giulietta, il cane del video della canzone
esistenzialista, con i nostri registi Chiara Caliò ed Enrico Baraldi.
Copertina
notturna, filmica, particolare … Come è nata? Chi l’ha pensata così?
Con la fotografa Giada Archidi avevamo pensato a un
ambiente metropolitano, un colore freddino, sbiadito, scuro. Due entità che
possono essere chiunque. Anche due passanti. Due che non ci sono per nessuno,
appunto.
Come
presentate dal vivo il disco?
Spesso in set acustico, in duo. Chitarra e voce.
Pensiamo sia sincero e schietto. Se le canzoni funzionano anche così, vuol dire
che non è poi così male…
Non ancora…Vediamo cosa dice il futuro.
Gli impermeabili è una delle mie canzoni preferite di Paolo Conte, e ora è anche il nome di un duo milanese, tra teatro, canzoni, cabaret ...due giovani attori, che fanno canzoni come le farebbe Enzo Jannacci se fosse ancora vivo.
RispondiEliminaHanno esordito con questo Non ci siamo per nessuno, album divertente e che fa riflettere in otto fulminanti canzoni.
RispondiEliminaIl mio pezzo preferito è L'ottovolante strano/straniante come una canzone di Jannacci scritta oggi, con un ritmo che sale, e un'ironia tutta loro.
RispondiEliminaLa canzone esistenzialista è un malinconico pop-poetico, canzone che è il centro del disco, non a caso è anche il singolo uscito a marzo, e rappresenta l'essenza di questo loro concept dichiarato.
RispondiEliminaMa tutto il disco è da ascoltare, e magari dal vivo ...Il blues di Sergio dedicato a Sergio, che ne combina di tutti i colori, viaggia per il mondo, compra oggetti di culto ... ancora ironia stile Jannacci.
RispondiEliminaOppure Salti d'amore, voce/chitarra che dal romantico vira verso il boccaccesco, come del resto il brano messo in apertura, Una mini ballata postmoderna metropolitana, ironico e assurdo sui gggiovani d'oggi (ma anche di ieri), fuori da una discoteca dove c'è qualche malinteso.
RispondiEliminaLe ho citate tutte? No, mi manca L'agenda, pop-swing teatrale, con un ritornello che si impara al primo ascolto, Il fiore preferito di lei voce/chitarra con patos, e il pezzo finale, La canzone bipolare ....
RispondiElimina... parlato, direttamente, con la chitarra e loro due che cercano di chiudere il disco in maniera felice, ma anche triste, e non sapendo come fanno questa Canzone bipolare.
RispondiEliminaGli impermeabili, novità interessante dell'estate ... visto che ogni tanto piove, mi sento di consigliarveli. Ah, ah, ah, Ah, ah, ah, Ah, ah, ah ...
RispondiEliminaTroppo forti: "Non ci siamo per nessuno". Hanno già qualcosa del grande gruppo...
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
Ben detto accadebis.
RispondiEliminaCiao e alla proxima!