dal film Diaz, di Daniele Vicari (Italia/Francia/Romania 2012) |
- Niente. Pensavo a quello che hanno detto in televisione.
- Sui fatti di Genova?
- Sì.
- Ah. Anch'io ho visto il telegiornale.
Pausa. E poi:
- Vorrei essere lì con te. Vuoi che domani prendo un aereo? Possiamo parlare assieme, con calma. Vedrai che ...
- Livia, ormai c'è poco da dire. In questi ultimi mesi ne abbiamo parlato e riparlato. Stavolta ho preso una decisione seria.
- Quale?
- Mi dimetto. Domani vado dal Questore e gli presento le dimissioni. Bonetti-Alderighi ne sarà felicissimo.
Livia non reagì subito, tanto che Montalbano ebbe l'impressione che fosse caduta la linea.
- Pronto Livia? Sei lì?
- Sono qui. Salvo, a mio parere, tu commetti un errore gravissimo, ad andartene così.
- Così come?
- Arrabbiato e deluso. Tu vuoi lasciare la polizia perché ti senti come chi è stato tradito dalla persona nella quale aveva più fiducia e allora ...
- Livia, io non mi sento tradito. Io sono stato tradito. Non si tratta di sensazioni. Ho sempre fatto il mio mestiere con onestà. Da galantomo. Se davo la mia parola a un delinquente, la rispettavo. E perciò sono rispettato. È stata la mia forza, lo capisci? Ma ora mi siddrai, m'abbuttai.
- Non gridare, ti prego. - fece Livia con al bocca che le tremava.
Montalbano non la sentì. Dintra di lui c'era una rumorata stramma, come se il suo sangue fosse arrivato al punto di bollitura. Continuò.
- Manco con il peggio delinquente ho fabbricato una prova! Mai! Se l'avessi fatto mi sarei messo al suo livello. Allora sì che il mio mestiere di sbirro sarebbe diventato una cosa lorda! Ma ti rendi conto, Livia? Ad assaltare quella scuola e a fabbricare prove false non è stato qualche agente ignorante e violento, c'erano questori e vicequestori, capi della mobile e compagnia bella!
Solo allora capì che ha fare quel suono che sentiva nella cornetta erano i singhiozzi di Livia. Respirò profondamente.
- Livia?
- Sì.
- Ti amo. Buonanotte.
Riattaccò. Si curcò. Ed ebbe inizio la nuttata 'nfami.
da Il giro di boa di Andrea Camilleri, Sellerio editore Palermo, 2003
Giusto ricordare sia Camilleri, che quei giorni bui della nostra storia.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie, ho pensato anche io lo fosse. Ricordo ogni anno Genova, e mi è sembrato corretto, ques'anno, farlo così.
RispondiEliminaUn passaggio storico dei romanzi di Montalbano, ricordo che fece scalpore questa cosa.
RispondiEliminaMoz-
Sì, infatti comprai subito il libro, che ho ripreso in mano oggi, dopo molti anni, e che voglio rileggere presto.
RispondiEliminaUn grande Uomo.
RispondiEliminaGrazie Alli
RispondiElimina@Enri1968
RispondiEliminaLo ha dimostrato in molte occasioni, questa una delle migliori.
@Amanda
Grazie, ma grazie ancora di più e fortemente a Camilleri.
Grandi parole per una situazione che non deve mai essere dimenticati. Alcuni dei peggiori giorni della storia repubblicana. Mi procuro il libro!
RispondiEliminaBenvenuto in palude CarovanaKurda, e bravo per l'idea di procurarsi il libro. Concordo in pieno sulla definizione di quei giorni.
RispondiEliminaA Genova abbiamo una grossa cicatrice su quanto è successo quell'anno. Una città messa a ferro e a fuoco, botte a chiunque, ingiustizie che a noi genovesi (e non solo) fanno male ancora oggi. Bello che hai unito Camilleri.
RispondiEliminaUn salutone e grazie per le visite
Grazie Accadebis, delle tue parole. Credo che la ferita sia estendibile a tutta Italia, e anche al mondo, visto che in quei giorni hanno picchiato chiunque, proveniente da dovunque, avesse un'idea di mondo diversa ... dal Sistema dominante. Ogni anno ne scrivo qui, in particolare ricordando Carlo. Quest'anno mi è venuto naturale, associare il ricordo di quei giorni al capolavoro di Camilleri, che purtroppo ci ha lasciati.
RispondiEliminaEcco, lo devo cercare (è in casa da qualche parte) e rileggere.
RispondiEliminaMi rendo conto che non poteva vivere per sempre, ma ho pianto tanto (e se ci penso mi viene un nodo alla gola) quando ho saputo che ci ha lasciati.
Io Simona, devo dire la verità, l'ho letto poco, molto poco (Elle invece molto di più). Di lui avevo solo questo romanzo, che voglio assolutamente rileggere, e forse un paio di qualche altro suo scritto, però mi era molto simpatico e vicino come idee. Non ho pianto, ma mi è dispiaciuto moltissimo.
RispondiEliminaGenova... da ricordare sempre! Se penso che solo un disguido ci salvò dal partecipare alla manifestazione. Camilleri non l’ho mai letto, ho provato una volta ma non mi ha coinvolto. Di lui conosco più le sue simpatiche interviste e le sue opinioni che molto spesso ho condiviso. Non conosco neanche le storie e i personaggi del telefilm che ha ispirato e quando lo dico mi guardano come una bestia rara 😁
RispondiEliminaci sono alcuni luoghi che da quei giorni non riesco più a guardare con gli stessi occhi, piazza Alimonda, la scuola Diaz, via Tolemaide. Quelle immagini rimarranno sempre impresse ma purtroppo stiamo dimenticando.
RispondiElimina@Francesca
RispondiEliminaSì, lo penso anche io che Genova vada sempre ricordata, e anche io, per problemi vari non andai a Genova in questi giorni ...chissà come sarebbe la nostra vita adesso? Per Camilleri vale lo stesso, ho solo questo libro, che ho fatto fatica a leggerlo. Elle ne ha letti invece diversi, dice che è importante capire l'intonazione, forse me lo rileggerà lei. Per il resto non guardiamo la tv da anni, se non per qualche film che ci perdiamo al cinema, e Montalbano non l'ho mai visto, anche se credo mi piacerebbe (se non ricordo male, mia madre non se ne perde una puntata).
@Ernst
Certo, la dimenticanza, l'oblio, il nascondere, è da sempre stata una tattica politica, e di sicuro qualcuno sta tentando di farlo. Io, con le mie piccole forze, cercherò di andare in senso contrario e ostinato, raccontando ogni anno quei giorni.
Libro procurato !! :-) :-)
RispondiEliminase penso a Genova e tutto quello che è successo ancora bollo di sdegno come Montalbano. Bello leggere questo pezzo del nostro Camilleri , ce lo riporta tra noi , e ci resterà per sempre.
RispondiEliminaCome capisco queste reazioni eccessive, mitigate dall'amore della donna che ti sta vicina.
Un bacio grande
@Marcaval
RispondiEliminaSospettavo che il commento più sopra fossi tu, che commentavi con altro blog ... buona lettura allora.
@Nella
Commento perfetto, da Genova a Camilleri, all'amore ... grande Nella!
Grazie!
Eh si! :-) ... comunque mi sono divorato il libro di Camilleri, malgrado trovi difficile il suo linguaggio. Una storia interessante e delle conclusioni ineccepibili su Genova 2001.
RispondiEliminaBravo, bravissimo, da lettore forte, mi fa molto piacere "avertelo fatto leggere io" :)
RispondiEliminaAncora oggi ricordo vividamente il terrore provato tenendo le mani in alto in segno di resa.
RispondiEliminaAncora oggi non mi sento sicura quando ci sono le forze dell'ordine.
Ancora oggi... Salvo Montalbano il poliziotto che non esiste ma che vorrei.
Grazie per questo puntuale ricordo di Andrea Camilleri.
Buona estate resistente... tra decreti sicurezza, propaganda, morti in mare e aggressioni.
Grazie per questa tua testimonianza, vera e sentita!
RispondiEliminaBuona estate resistente anche a te.