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domenica 23 giugno 2019

Rece d'Alligatore: Margherita Zanin

Margherita Zanin, Distanza in stanza
Volume!/Platform Music
Torna Margherita Zanin, giovane cantautrice ligure, che aveva esordito un paio di anni fa con un omonimo disco che faceva ben sperare. Le promesse di quell’esordio mi sembrano sia state mantenuta da questo nuovo album Distanza in stanza. Undici pezzi originali (introdotti da nomi noti dell’underground italico degli ultimi trent’anni, quindi non più underground) più una cover di un classico senza tempo.
Le mie canzoni preferite sono: Amaro, sull’amaro nella vita in tutte le sue forme (molto La Crus), cantato al meglio con un bel piano e intensità, Un amico che va via, pezzo da gusto rap, che dice molte cose vere sul tempo e la nostra superficialità, Amalia, canzone tra le più malinconiche del mazzo, con un bel modo di cantare e i suoni cullanti per fermare l’attimo in ricordo di un’amica che non c’è più, Ovvietà, un classico al primo ascolto, da grande voce italiana, dove le parole vanno in secondo piano.
E a proposito di classici, quello messo in chiusura merita tutta la sua fama: si tratta di Il cielo in una stanza, di Gino Paoli, ligure come la Zanin, che dona al pezzo freschezza e dinamicità e fa venire voglia di ascoltarlo per tutta l’estate. Tutto Distanza in stanza fa venire voglia di riascoltare. Provate anche voi.

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