Sergio Bonelli Editore, sezione Audace (fumetti più adulti, potremmo
dire), continua a sfornare cose per me affascinanti in quanto a epoche e
temi trattati. Come la serie Cani sciolti, della quale ho già parlato, a
partire dal 2018 è uscita in edicola una nuova serie, Mister No
Revolution. Solo 6 episodi (da domani, 17 aprile ci sarà il n. 5), che ho
iniziato a leggere tardi (amici nerd, perché non ne avete parlato?), ma
che potete recuperare anche voi cercando i primi numeri online come ho
fatto io, o nelle fumetterie specializzate. Ve lo consiglio, Mister No
Revolution, è la riproposizione di un noto personaggio bonelliano,
spostato nel tempo, nei favolosi e combattivi anni '60.
Se il Mister No ideato
Guido Nolitta (ero lo pseudonimo usato dal mitico Sergio Bonelli nelle
vesti di sceneggiatore) presentava come personaggio un reduce dalla
seconda guerra mondiale, Jerry Drake, detto Mister No, per la sua
insofferenza alle stupide regole militari, che se ne andava in Amazzonia
come pilota e avventurosa guida turistica per sfuggire alla normale
vita borghese, quello della serie attuale è un reduce della guerra del
Vietnam. Nei primi due episodi lo vediamo muoversi nella sporca guerra:
prima cercando di evitarla, dopo, in seguito a un dramma d'amore, ci si
ritrova invece invischiato in mezzo. Ci sono scene crude, scene che
abbiamo visto in molti viet-movie, ma che val la pena di ricordare.
Poi c'è il ritorno a casa, vivo, ma con un amici morti, altri senza
gambe. Si trova a San Francisco, quella dell'Summer of Love, quella
della contestazione, dei diritti delle minoranze, del No War. Qui vive
un'intensa storia d'amore con la sorella dell'amico rimasto in
carrozzella. Bella donna di colore, gli trova un lavoro come cameriere
in un locale di Castro Street, noto quartiere gay.
Farà poi la conoscenza con alcuni militanti delle Black Panthers, le
Pantere Nere, movimento rivoluzionario di lotta per l'emancipazione
degli afroamericani. Come il primo Mister No, anche questo è un pilota
di aerei da turismo, e lo vediamo in azione in Messico, dove si chiude
drammaticamente il quarto episodio. Cosa farà ora negli ultimi due?
Ovviamente sono curioso.
Molte avventure, molte scene mitiche, prese dalla storia, dal cinema,
dalla musica. Un periodo che ben conosciamo per essere stato molte volte
rappresentato in tanti cult-movie, ma che non perde il suo fascino e
motivo di interesse. Il fumetto è a colori, scelta originale e
coraggiosa se pensiamo che spesso sono in bianco e nero i seriali
Bonelli. Michele Masiero è l'ideatore, soggettista/sceneggiatore mentre
ai disegni si sono alternati Matteo Cremona e Alessio Avallone. Le
stupende copertine sono di Emiliano Mammuccari, anche direttore
artistico della serie.
N. 5 in edicola dal 17 aprile 2019
Bellissimo! Li vado a cercare...
RispondiEliminaSono un vecchio fan (da qualche parte devo ancora avere i primi 100 numeri).
Altra proposta molto interessante.
RispondiEliminaSereno giorno.
@Lucien
RispondiEliminaIo lo conoscevo ma non l'avevo mai letto, e me ne dispiace. Da quello che ho capito, dovrebbe ripartire, dopo questi primi 6 numeri, una nuova serie.
@Cavaliere oscuro del web
Sì, decisamente sì.
Grazie, buona giornata anche a te.
Sono andato a vedere il vecchio mister No.
RispondiEliminaDirei che graficamente hanno fatto un ottimo lavoro, innovando il personaggio senza snaturarlo.
Sicuramente Riccardo, sicuramente ... credo che abbia gli stessi pensieri, la stessa filosofia di vita, spostati nel tempo, e anche graficamente ci siano delle evidenti somoglianze.
RispondiEliminaMi vergogno Alligatore mio, ma pur conoscendo Bonelli ( e come si fa a non apprezzarlo!!!) non ho mai letto un suo fumetto. Grande mancanza lo so, ma quante cose mi mancano...
RispondiEliminaDovrei mettermi in pari, perchè solo vedendo le tue illustrazioni, ammiro molto l'arte di questo personaggio e l'ambientazione dove si svolge.
Chissà non sia la volta buona..
Un felice Pasqua per te e Alli.
Bello!! Per mancanza di spazio mi conviene stare lontana da ogni genere di acquisto ma questo è davvero molto bello.
RispondiElimina@Nella
RispondiEliminaNon si può leggere tutto, non si può... da un altro amico blogger dicevo di non aver mai letto Diabolik, anche se lo conosco e credo mi piacerebbe, così posso credere e capire quello che dici. Comunque, se ti capita tra le mani, te lo consiglio, come consiglio spassionatamente Cani sciolti sul '68 italiano e tutto quello che gli gira attorno. Grazie, buone feste (senza agnellini nei piatti) anche a te.
@Simona
Questo fumetto dura solo 6 numeri, e credo ci starebbe anche in una casa piccolina, ma se non riesci e lo trovi magari in biblioteca, te lo consiglio (c'è anche il Vietnam, anche se non un Viet turistico, ma quello della sporca guerra amerikana).
Me lo ricordo bene e una delle foto che hai postato (i due ragazzi che si stringono e camminano per strada sulla neve) rievoca la famosa copertina di The Freewheelin' dove si vede Bob Dylan con la sua prima fidanzata dell'epoca, l'italo americana Suze Rotolo con cui, per quel che si sa, Dylan ebbe un legame molto forte. Bello questo post, perché riporta qualcosa di storico all'attenzione di tutti
RispondiEliminaUn saltuone e alla prossima
E di nuovo io ho cercato di snobbare la tua nuova "fissa" per un nuovo fumetto, e di nuovo ho letto "per caso" il terzo numero, poi i primi due, poi il quarto e adesso quando esce il quinto?!?!? E sono solo sei in tutto?!?!?!
RispondiElimina@Accadebis
RispondiEliminaGrazie, grazie,per i complimenti ... e ovviamente ci hai beccato in pieno (memoraibile quella copertina, come del resto, quella dei Velvet Undegrond and Nico, con la famosa banana di Andy Warhol).
@Elle
Uscito ieri il quarto numero, lo prendo domani nell'edicola che di solito ha tutto e lo leggeremo insieme 😎.